DIGITAL
GESTURE CONTROL
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- ELETTRONICA OGGI 468 - MARZO 2018
dotto anche nel settore
automobilistico, con l’u-
tilizzo di questa tecno-
logia nella BMW serie
7, per espletare svariate
semplici funzionalità di
controllo. I due sensori
più utilizzati nelle appli-
cazioni di controllo ge-
stuale touchless sono i
sensori delle fotocame-
re e dei campi elettrici
(e-field). I sensori delle
fotocamere vengono in
genere utilizzati nelle
applicazioni complesse
e di fascia alta, ad esempio il dispositivo Kinect di Mi-
crosoft. I sensori e-field sono invece più semplici ed
economici, quindi in grado di adattarsi a una gamma
più ampia di applicazioni. I sensori rilevano i leggeri
cambiamenti che avvengono in un campo elettroma-
gnetico a bassissima potenza tra due antenne. Se un
oggetto (ad esempio la mano di una persona) intera-
gisce con il campo, la distorsione del campo viene mi-
surata e confrontata con esempi presenti nella libreria
software. I sensori e-field possono essere posizionati
anche dietro materiali non conduttivi, operando nor-
malmente. Poiché non è richiesto alcun contatto fisi-
co, questa tecnologia può essere utilizzata nelle aree
in cui l’adozione della tecnologia tattile risulta diffi-
coltosa, o nei casi in cui l’operatore deve indossare
guanti. Numerose applicazioni di controllo touchless
sono state sviluppate per essere utilizzate dietro una
barriera fisica, il che significa che l’unità può essere
completamente chiusa per offrire una maggiore pro-
tezione dagli elementi.
Applicazioni di controllo touchless:
considerazioni di progetto
Trattandosi di una tecnologia recente, è necessario
considerare nuovi aspetti relativi alla progettazione. Il
touch screen è uno strumento fisico che consente di
decifrare le intenzioni reali dell’utente in modo sempli-
ce. Lo schermo, inoltre, può offrire istruzioni e riscontri
(feedback), semplificando ulteriormente il processo.
Poiché il rilevamento touchless non presenta queste
caratteristiche, è necessario prendere decisioni cru-
ciali sin dalle prime fasi del processo di progettazione.
In tale contesto, è essenziale proporre una fruizione
che risulti pratica e familiare per gli utenti. Le decisio-
ni da prendere includono come ubicare il sensore nel
caso si trovi dietro una barriera, quali gesti utilizzare
e in che momento e come comunicare una lettura in
modo efficace. Per risolvere questi problemi, la mag-
gior parte dei progettisti include uno schermo in gra-
do di trasmettere le informazioni e fornire un riscontro
all’utente.
Durante lo sviluppo del software per i sistemi di con-
trollo dei gesti di tipo touchless, può essere utile ri-
correre a un modello concettuale, che permetta ai
progettisti di creare un modello del sistema e di tutte
le opzioni richieste. Una volta definite le opzioni, ven-
gono identificati i gesti da implementare e le informa-
zioni da mostrare all’utente su ogni nuova schermata.
A partire da queste informazioni, è possibile creare
un’interfaccia chiara e intuitiva per l’utente.
Alcune tecniche utilizzate nel controllo tattile possono
essere sfruttate anche nelle applicazioni touchless.
Durante lo sviluppo dello schermo, i “signifier” (indi-
catori che comunicano alle persone i comportamen-
ti pertinenti) sono molto importanti per il contesto
dell’applicazione. Spesso due programmi diversi uti-
lizzano gli stessi gesti per funzionalità diverse. La na-
tura contestuale del gesto deve essere riflessa sullo
schermo per rendere più semplici e naturali le ope-
razioni. Anche l’ambiente naturale attorno al dispositi-
vo è importante nello sviluppo dei sistemi di controllo
touchless. Durante l’utilizzo di un nuovo dispositivo, le
persone cercano indizi visivi (noti come “affordance”)
che aiutano l’utente a orientarsi e a familiarizzarsi con
il sistema, mostrando tutte le azioni possibili e ren-
dendo il processo logico e intuitivo. Nella vita reale,
Fig. 1 – Schema a blocchi di MGC3130, facente parte della famiglia MGC3X30 di dispositivi per il controllo
dei gesti di Microchip