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TECHFOCUS

MEMORY TECH

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- ELETTRONICA OGGI 468 - MARZO 2018

Open Silicon è nata in California per svilup-

pare Asic intesi come SoC custom e perciò

si è costruita un know-how tecnologico

sufficientemente versatile per inseguire le

nuove idee che i laboratori propongono.

Attualmente ha sviluppato due linee di pro-

duzione dedicate alle HBM e alle HMC con le

quali fabbrica soluzioni di controllo e gestio-

ne per questi due nuovi tipi di memorie.

L’HBM2 IP Subsystem consente d’imple-

mentare un sottosistema HBM completo in

un unico System-in-Package con il controllo

dei segnali alla velocità di 2 Gbps in moduli

da 4 GByte per una velocità complessiva

di 256 GByte/s e un consumo di 0,33 mW/

Gbps/pin.

L’HMC Controller IP permette di realizzare

controlli per i cubi di memoria HMC e i ser-

des che li governano nelle velocità da 10,

12,5, 15, 25, 28 o 30 Gbps su otto o sedici

linee. Questo sottosistema è predisposto

anche per l’interfacciamento con gli Fpga

Xilinx Virtex e Kintex e viene fornito insie-

me a una Evaluation Board che consente di

configurarne tutte le funzionalità.

Memorie persistenti

Un po’ a metà fra i due princi-

pali approcci delle memorie

Dram o Flash troviamo la tec-

nologia delle memorie persi-

stenti, o Persistent Memory,

definibili come memorie in

grado di conservare i dati

indipendentemente dal pro-

cesso che li ha inseriti. In

effetti non c’è una vera e

propria spiegazione ufficiale

di come implementarle sul

silicio ma, in pratica, sono

memorie ad accesso casua-

le comandabili direttamente

dalla CPU con le sue istruzioni di load e

store esattamente come per le Dram e sono

di fatto attaccate allo stesso bus delle Dram

con l’obbligo di comportarsi allo stesso

modo. Pertanto, a differenza delle altre

memorie non volatili, per le PM non c’è

bisogno della DMA (Direct Memory Access)

in mezzo fra la CPU e le NVM (Non-Volatile

Memory) a governare gli indirizzamenti.

In ogni caso, le memorie persistenti manten-

gono le informazioni immagazzinate anche

quando si toglie l’alimentazione e quindi

costituiscono una categoria di memorie a

sé stante intermedia fra le memorie vola-

tili, o Dram vicine alle CPU, e le non vola-

tili NVM, o Flash dedicate allo storage. In

definitiva, le memorie persistenti sono Ram

non volatili NVRAM che quando montano i

chip di memoria su entrambi i lati diventano

NVDIMM o Non Volatile Dual In-line Memory

Module e si possono interfacciare alle CPU

anche tramite bus PCIe.

Micron ha realizzato la memoria persistente

8GB DDR4 NVDIMM unendo una Dram da 8

GByte con alimentazione a 1,2 V insieme a

una Flash Nand e a una unità di controllo

che provvede a duplicare continuamente

sulla Flash i dati contenuti nella Dram.

Per far ciò usa un array di ultracondensa-

tori

AgigA Tech

PowerGEM che collegano

ciascuna cella sulla Dram alla sua rispettiva

coppia sulla Flash e ne ricopiano il conte-

nuto a ogni colpo di clock. In questo modo

nel momento in cui l’alimentazione viene

interrotta non c’è alcuna perdita mentre al

ripristino della potenza elettrica tutti i dati

tornano immediatamente sulla Dram per

essere subito disponibili.

Diablo Technologies

ha svi-

luppato le Memory Channel

Storage (MCS) nello stesso

fattore di forma delle DDR

DIMM ma con sopra chip di

tipo Flash Nand. Sono di fatto

delle memorie persistenti da

posizionare molto vicino al

processore in modo tale da

trasferire il loro contenuto

direttamente sul bus princi-

pale senza usare l’interfaccia

seriale PCIe.

Essendo contemporanea-

mente legate alle memo-

rie di storage Nand Flash

NVDIMM, ne copiano i conte-

nuti più importanti per consentire alla CPU

di accedere rapidamente ai dati con tempi

di latenza inferiori del 90% rispetto alle tra-

Fig. 2 – La Memory1 non volatile prodotta da Diablo

Technologies in formato DDR4 DIMM s’innesta direttamente

sul bus delle DRAM fornendo un tempo di accesso del 90%

rispetto alle Flash Nand

Fig. 3 – La tecnologia Micron 3D XPoint

Memory consente la realizzazione di

memorie non volatili su due livelli da 64

Gbit ciascuno con velocità che si avvicina

alle Dram