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MEMORYTECH

TECHFOCUS

27

- ELETTRONICA OGGI 468 - MARZO 2018

Lucio Pellizzari

La competitività di gran parte dei moderni sistemi elettronici

dipende anche dalle nuove generazioni di memorie che cercano

di colmare il gap fra le Dram e le Flash

MEMORIEVELOCI

E/ONONVOLATILI?

tentativi di intercettare la memoria per-

fetta veloce come le Dram e non volatile

come le Flash continuano senza sosta

e le nuove proposte sembrano accorciare

sensibilmente le differenze fra le due tecno-

logie anche se non si possono ancora consi-

derare del tutto appianate.

Ne abbiamo parlato nel numero di

Elettronica Oggi di aprile ma le novità

si susseguono incessantemente

e nonostante vi siano evi-

denti progressi permane

la diversità appli-

cativa fra le due

principali tecnolo-

gie. Dunque, per

affiancare le CPU

si preferiscono le

Dram che con la

loro maggior velo-

cità riescono a sup-

portarle più efficacemente mentre le Flash

sono più adatte nel ruolo di memorie di

storage orientate alle applicazioni. In mezzo

si collocano le nuove idee fra cui le memorie

persistenti realizzate mescolando entrambe

le tecnologie allo scopo di ottenere un po’ di

vantaggi da ciascuna.

Nel contempo si provano a impilare più die

di silicio per estendere le memorie anche in

verticale pur cercando di lasciare un mini-

mo spazio intermedio per la dispersione del

calore. Le memorie Flash o Dram 3D fanno

fatica a crescere in verticale proprio per

motivi termici ma le promettenti aspettative

di mercato giustificano il grande impegno

dei laboratori più blasonati sull’argomento.

RAM stratificate

Le due tecnologie Dram attualmente più in

vista sono le Hybrid Memory Cube, HMC, e

le High Bandwidth Memory, HBM. In prati-

ca, sono realizzate con quattro o otto

livelli di Dram impilati uno sopra

l’altro (stacked-die) attra-

verso i passanti Through-

Silicon Via (TSV) che però

nelle HMC sono connessi

in serie mentre nelle HBM

sono in parallelo.

La differenza è applicativa perché

con le prime si può offrire a una CPU

un’enorme capienza in poco spazio a una

velocità circa dieci volte maggiore rispetto

alle DDR4 e con un consumo sensibilmente

ridotto.

Il pregio delle seconde è che la velocità

aumenta di due ordini di grandezza fino a

qualche centinaia di GByte/s ma c’è biso-

gno di più spazio sul silicio e di maggior

complessità nel layout per i collegamenti in

parallelo. Attualmente si pensa a integrare

le HBM nello stesso silicio delle CPU per

arrivare a offrire sul mercato entrambe in

un’unica soluzione mentre le HMC dovreb-

bero rimanere come prodotto a sé stante

acquistabile in quantità scalabile in funzione

delle esigenze applicative e del prezzo.

I

Fig. 1 –

L’HBM2 IP

Subsystemdi Open

Silicon consente

d’implementare i controlli

per lememorie HBM inmoduli

da 4 GByte con velocità fino

a 256 GByte/s