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Lighting
LIGHTING 15 -
NOVEMBRE/DICEMBRE 2017
prezzo insieme a un’ottima combinazione di elevati va-
lori di luminosità e affidabilità. In termini di luce rossa
(luci posteriori, luci centrali e luci di arresto) la doman-
da è in aumento anche per i colori più scuri con lun-
ghezza d’onda superiore a 626 nm o addirittura 633 nm
al posto dei tradizionali 618 nm utilizzati oggi. Purtrop-
po le lunghezze d’onda più alte sono anche associate a
una minore efficienza che in casi estremi può determi-
nare modifiche alla progettazione piuttosto sostanziali.
Naturalmente c’è sempre la possibilità di usare diodi di
emissione più efficienti, ad esempio con un’area attiva
più grande oppure composti da più LED affiancati, e in
effetti è consigliabile considerare tutte queste soluzioni
prima di intervenire sul layout. Il giallo ambra impiegato
nelle luci direzionali converge sempre più verso i LED
PC Ambra, Phosphor Converted Amber.
Qui il vantaggio è la maggior luminosità soprattutto alle
temperature più alte ma i LED PC Ambra sono anche
notevolmente più stabili sul colore e sono quindi diven-
tati più attraenti nelle applicazioni a partire da 0,5 W.
Per le luci diurne e i fari ci sono nuove affidabili soluzio-
ni come i moduli ready-to-assemble che sono disponibili
nelle versioni su 2, 3, 4 o 5 chip.
Test automotive
Allo scopo di offrire le più affidabili soluzioni per la mi-
sura delle prestazioni dei LED in termini di flusso lumi-
noso, intensità luminosa, parametri di colore, spettro e
caratteristiche della radiazione è essenziale lavorare con
i più grandi produttori di tecnologia di misura sui LED,
in particolare in Europa. La maggior parte delle qualifi-
che dei componenti Everlight e i relativi test sono effet-
tuati nei laboratori della nostra sede di Taiwan.
Requisiti per la qualificazione – Zero Defect Rate
Tutti vogliono un tasso di difetti pari a zero ma perché
questo parametro è particolarmente importante nel set-
tore automobilistico? Perché qui si parla di un “tasso
d’errore di 0 ppm” che significa nessun difetto per un
milione di pezzi. Nell’industria automobilistica il tasso
d’errore è spesso espresso in ppm e parimenti nei test
sull’elettronica dei dispositivi di controllo e regolazione
del clima o delle strumentazioni sul cruscotto di guida.
Le case automobilistiche chiedono valori di ppm estre-
mamente rigorosi dai fornitori e ciò significa che solo un
numero assai piccolo di moduli finiti può essere difetto-
so in rapporto a ogni milione di pezzi prodotti. Conside-
riamo un circuito stampato con sopra i suoi componenti
attivi e passivi. Se ciascun fornitore di questi componenti
incorresse nel suo seppur piccolo tasso d’errore contem-
poraneamente proprio in quella stessa scheda ecco che
i difetti salterebbero subito all’occhio e ciò comporte-
rebbe una spesa ancor maggiore per la loro correzione.
Everlight sottopone tutti i suoi prodotti a una serie di
certificazioni per la verifica della qualità di fabbricazione
fra cui TS-16949, OHSAS 18001 e ISO 14001. Inoltre,
tutti i prodotti sono qualificati AEC-Q101 (Automotive
Qualification Requirements for Discrete Product).
Requisiti per la qualificazione – Usura
Cos’è il ciclo di vita di un’auto? Per molti fornitori di
LED ciò significa 8000 ore di funzionamento. In questo
periodo di tempo la caratteristica dei LED può cambia-
re solo leggermente e non deve permettere ai LED di
rompersi improvvisamente anche se il flusso luminoso
emesso può diminuire gradualmente. L’usura dipende
da vari criteri come, ad esempio, il dispositivo a semi-
conduttore utilizzato, le condizioni di funzionamento in
temperatura e corrente, le variazioni di temperatura del
colore, gli stress meccanici subiti durante la fabbricazio-
ne, l’obsolescenza o il deterioramento dei materiali di
contenimento dovuti all’usura del nitruro di gallio op-
pure a influenze esterne come il sale, lo zolfo, il cloro o
l’umidità. I prodotti Automotive Everlight sono testati e
monitorati continuamente per soddisfare questi criteri
nonché i relativi processi produttivi.
Fig. 4
– Una camera di test Everlight dove sono simulati gli effetti dello zolfo
sui componenti