Table of Contents Table of Contents
Previous Page  36 / 86 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 36 / 86 Next Page
Page Background

POWER

DC DC CONVERTER

36

- ELETTRONICA OGGI 459 - GENNAIO/FEBBRAIO 2017

chieste della particolare applicazione considerata. I

più avanzati convertitori PoL al momento disponibili

sul mercato permettono di sviluppare progetti in cui

non è necessario effettuare alcuna compensazione. In

progetti di questo tipo il convertitore PoL esegue tutte

le misure e le regolazioni necessarie all’interno del

sistema per garantire su base continuativa un livello

di tensione di uscita stabile e in grado di reagire in

tempi brevi alle variazioni.

Raffreddamento: alcune considerazioni

Uno dei fattori limitanti dei moduli PoL è rappresenta-

to dalla dissipazione del calore. Le inefficienze a livel-

lo di progetto del modulo producono una generazio-

ne di calore indesiderata, che a sua volta “costringe”

i componenti più critici (come ad esempio transistor

FET, induttori, condensatori) a operare in prossimità

del loro valore massimo di temperatura nominale. Il

funzionamento in prossimità (o al di sopra) dei limiti

termici di questi componenti può contribuire a ridur-

re l’affidabilità e provocare guasti di tipo hardware.

Per contrastare gli effetti della generazione interna di

calore, i costruttori di moduli PoL spesso raccoman-

dano un flusso d’aria minimo per dissipare il calore al

di fuori dal modulo. Ciò impedisce al calore di accu-

mularsi all’interno dei componenti facendo così au-

mentare le temperature oltre i limiti nominali. L’utilizzo

di un flusso d’aria per rimuovere il calore dal modulo

spesso può contribuire a incrementare la quantità di

potenza che può essere trasferita al carico e miglio-

rare l’intervallo di temperatura ambiente di funziona-

mento. I grafici riportati nella figura 6 evidenziano la

capacità di un modulo PoL di operare con differenti

flussi d’aria che variano dalla convezione naturale

(aria ferma) alla presenza di un flusso d’aria con ve-

locità pari a 3 m/s. Dall’analisi dei grafici riportati in

figura si può osservare che in condizioni di convezio-

ne naturale il modulo è in grado di fornire una cor-

rente di 43A al carico fino a una temperatura di 60 °C.

Con un flusso d’aria di 2 m/s è possibile aumentare

sia la capacità di corrente sia il range di temperatura

ambiente di funzionamento (fino a 50A a una tempe-

ratura ambiente di 64 °C). In ogni caso è bene sotto-

lineare il fatto che il raffreddamento ad aria forzata

presenta alcuni svantaggi: esso consuma potenza,

per cui potrebbe vanificare alcuni dei miglioramen-

ti conseguiti in termini

di efficienza, nonché

generare un livello di

rumore non accettabile.

Nella scelta del modulo

PoL più adatto, quindi,

un progettista dovreb-

be confrontare i requi-

siti termici del modulo

stesso con le capacità

di raffreddamento del

sistema.

Ogni applicazione è di-

versa dalle altre ed è

quindi necessario pren-

dere in considerazione

vari parametri per va-

lutare le prestazioni. In

alcuni casi, una veloce

risposta ai transitori

è il fattore da tenere

nella massima consi-

derazione. In altri casi

sono richieste dimensioni ridottissime, oppure la

più elevata efficienza o ancora il più ampio range di

funzionamento. L’unica certezza è che non esiste un

singolo convertitore PoL in grado di soddisfare tutti

questi requisiti per ciascuna applicazione. Per prima

cosa è indispensabile comprendere le necessità del-

la specifica applicazione nelle condizioni operative

previste e solo successivamente sarà possibile effet-

tuare un confronto e scegliere il convertitore PoL più

adatto.

Fig. 5 – Schema di un tipico regolatore di tensione a commutazione digitale