TECH INSIGHT
ELECTRICAL VEHICLE
24
- ELETTRONICA OGGI
459
-
GENNAIO
/
FEBBRAIO
2017
portano una maggiore versatilità e una migliore prati-
cità rispetto alle tecnologie meccaniche che vanno a
rimpiazzare.
Con o senza spazzole
Anche se, per diversi aspetti, motori a spazzole e mo-
tori brushless sono strettamente imparentati, esistono
parecchie differenze che fanno propendere per uno o
per l’altro tipo a seconda dell’area applicativa. Un mo-
tore a spazzole ha gli avvolgimenti sul rotore e un ma-
gnete permanente sullo statore, e non richiede sempre
un controller. Gli avvolgimenti e i magneti sono inver-
titi di posizione in un motore senza spazzole e occorre
un controllo di tipo elettronico. I motori brushless han-
no velocità più elevate, valori di coppia maggiori, una
migliore efficienza e un’aspettativa di vita più lunga,
principalmente grazie alla mancanza dei limiti mecca-
nici imposti dalle spazzole e dal commutatore.
Poiché la commutazione avviene meccanicamente all’in-
terno dei motori, i motori in corrente continua a spaz-
zole possono essere fatti ruotare in un solo senso con
un semplice interruttore a MOSFET con modulazione ad
ampiezza di impulso (PWM, Pulse-Width Modulation), uti-
lizzando un circuito di pilotaggio sul ramo superiore (hi-
gh-side) oppure sul ramo inferiore (low-side) del ponte.
Utilizzando la classica configurazione a ponte H, è possi-
bile far girare un motore a spazzole in entrambi i sensi di
rotazione e forzare l’arresto del motore, se necessario.
Con i motori in corrente continua senza spazzole, la
commutazione deve essere creata esternamente at-
traverso un circuito di pilotaggio integrato per motori
BLDC e uno stadio di potenza consistente di tre mezzi
ponti che, quando controllati correttamente, creano un
campo magnetico rotante all’interno del motore. Va-
riando il flusso di corrente attraverso gli avvolgimenti
del motore, normalmente tramite modulazione PWM, è
possibile controllare sia la coppia sia la velocità.
I motori a spazzole tendono a essere utilizzati nell’in-
tera gamma di applicazioni automobilistiche. I moto-
ri brushless, più piccoli, più leggeri e più efficienti,
tendono a trovare maggiore collocazione in pompe
e ventole di raffreddamento – le applicazioni ‘sempre
attive’ in cui una maggiore affidabilità e una migliore
efficienza tornano più utili – ma anche in sistemi in cui
occorre un controllo preciso della velocità e della cop-
pia, ad esempio nel servosterzo.
Considerazioni di progetto
per applicazioni automobilistiche
I motori elettrici vengono utilizzati in applicazioni auto-
mobilistiche per due principali ragioni: sostituire una
soluzione di tipo meccanico per migliorare l’affidabi-
lità, ridurre le dimensioni e il peso e aumentare l’effi-
cienza (ciò vale particolarmente per le pompe dell’olio,
dell’acqua e di alimentazione); oppure come strumenti
accessori per automatizzare compiti precedentemente
manuali, come la regolazione degli specchietti laterali
e l’apertura/chiusura dei finestrini.
Fig. 2 – I più importanti fornitori come Toshiba sviluppano i propri progetti in conformità ai programmi ASIL-D