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XI

WEREABLE

POWER 12 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

A questo punto è bene esaminare in che modo un micro-

PMIC dagli ingombri così ridotti possa soddisfare i com-

plessi requisiti di alimentazione di uno smart watch. Nel

caso dell’AS3701A, le sorgenti dei terminali di alimenta-

zione prevedono due LDO da 200 mA, un convertitore

DC-DC step-down da 500 mA e due circuiti per l’assor-

bimento di corrente / GPIO programmabili da 40 mA

(Fig. 3). Riesaminando la figura 1, il solo terminale di

alimentazione non contemplato da AS3701A è l’ingresso

a 5V per i LED dell’ AS7000, che è fornito da un conver-

titore boost discreto. Il convertitore sincrono step-down

prevede numerose funzioni per il risparmio energetico:

DVS (Dynamic Voltage Scaling – regolazione dinamica

della tensione) e frequenze selezionabili in un intervallo

compreso tra 1 MHz e 4MHz permettono l’ottimizzazione

dell’efficienza per vari livelli di carico. Nella figura 4 viene

evidenziata la capacità del convertitore di ottenere un’effi-

cienza ele-vata nel momento in cui eroga potenza a carichi

compresi tra 1 mA e 300 mA: si tratta di un risulta-to di

tutto rispetto considerando il numero di blocchi funzio-

nali inclusi in un package di dimensioni pari a 2 x 2 mm.

Naturalmente, mentre la densità di potenza e la lunga au-

tonomia sono i requisiti più importanti per il sistema di

alimentazione di un indossabile, il progettista di sistemi

può garantire requisiti prestazionali minimi, comprese

quelli relativi a rumore e dissipazione del calore.

I moduli GPS sono particolarmente sensibili al rumore

dovuto all’ondulazione residua nella tensio-ne picco-

picco: in genere 50 mV è il valore massimo tollerabile. In

questo caso, il convertitore DC-DC dell’AS3701A assicura

un ampio margine di sicurezza (Fig. 5).

La maggior parte dei carichi alimentati dal micro-PMIC

di un orologio intelligente saranno di molto inferiori a 50

mA; i sensori tendono ad assorbire una corrente dell’or-

dine di decine di microampere. Ne consegue che il carico

termico è così piccolo da poter essere facilmente gestito

da un micro-PMIC di dimensioni ridottissime.

La corrente di picco più alta è assorbita dal motore che

fornisce il riscontro aptico: la sua corrente di avviamento

(start-up) può arrivare fino a 100mA, ma si riduce drasti-

camente dopo l’avviamento. La tensione di avviamento

iniziale deve avere un valore sufficientemente elevato per

soddisfare le spe-cifiche richieste dalla tensione di accen-

sione, che sarà indicata nel datasheet del motore.

AS3701 soddisfa questo requisito grazie alla presenza

dell’LDO programmabile: l’utente può sce-gliere tra una

vasta gamma di impostazioni di tensione. La programma-

zione può essere regolata tramite l’interfaccia I2C per

supportare l’invio degli impulsi (accensione e spegni-

mento) del motore per il riscontro aptico, modificando

dinamicamente la tensione di uscita per generare un ef-

fetto rampa e profili di vibrazioni più “morbidi”.

Utilizzo di un micro PMIC: vantaggi e compromessi

A questo punto è utile analizzare i vantaggi e gli eventuali

compromessi legati all’uso di un micro-PMIC come quello

appena descritto nel progetto di uno smart watch.

In effetti, sembra che non sia possibile ottenere un ingom-

bro così ridotto utilizzando più componen-ti di potenza

discreti. Dando per scontato che la figura 1 rappresenti

correttamente la funzionalità di un nuovo progetto per

uno smart watch o un bracciale per attività sportive, un

micro-PMIC come AS3701 si propone come una soluzio-

ne quasi ideale.

L’uso di un componente come il micro-PMIC comporta

numerosi vantaggi aggiuntivi, come ad esempio la sempli-

cità di assemblaggio. Tuttavia, un micro-PMIC offre anche

notevoli vantaggi in fase di progettazione. La figura 6 ri-

porta una schermata dell’interfaccia grafica (GUI) forni-

ta con la scheda di valutazione di AS3701. La schermata

evidenzia chiaramente la semplicità di programma-zione

delle diverse tensioni di uscita per il regolatore step-down

e gli LDO. L’interfaccia consente inoltre il controllo se-

quenziale dell’accensione e la configurazione delle fun-

zioni del caricabatteria per molti tipi di batteria, nonché

di varie altre funzioni. Tramite l’interfaccia I2C, tutti que-

sti registri possono essere “ignorati” in qualsiasi momento

dal microcontrollore, consentendo al progettista di modi-

ficare “al volo” una tensione di uscita o di fare entrare un

componente in una modalità di stand-by.

Così, anche se alcuni utenti potrebbero essere indotti a

pensare che un micro-PMIC possa limitare la flessibilità

nell’ottimizzare le prestazioni per soddisfare le esigenze

di un’applicazione, la maggior parte ritiene che le funzio-

ni di programmabilità offerte da un PMIC garantiscono

un’alimentazione adeguata a tutti i terminali in qualsia-

si momento: tutto ciò con un singolo circuito integrato

estre-mamente compatto.

Fig. 6 – Schermata del tool di progettazione fornito

a corredo del micro-PMIC AS3701A