Table of Contents Table of Contents
Previous Page  91 / 102 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 91 / 102 Next Page
Page Background

AUTO MONITOR

pure rivelare eventuali andamenti anomali nelle prestazio-

ni a lungo termine, consentendo di prevedere un guasto

prima che si verifichi e segnalando una richiesta di inter-

vento all’officina di riparazioni. I vantaggi del monitorag-

gio dell’energia e della potenza elettrica si estendono alla

diagnostica, in cui la registrazione dei guasti e l’accesso

wireless possono consentire un debug rapido e una ridu-

zione sia dei costi che del tempo di fermo.

Metodi per il monitoraggio e la regolazione della potenza

Per monitorare il consumo di potenza di un sistema elet-

tronico occorre misurare ininterrottamente sia la corren-

te che la tensione. Quest’ultima può essere misurata di-

rettamente con un convertitore analogico-digitale (ADC);

potrebbe essere necessario un partitore resistivo se l’inter-

vallo d’ingresso dell’ADC è inferiore alla tensione moni-

torata (Fig. 1). Per misurare la corrente, si inserisce una

resistenza di rilevamento nel percorso dell’energia elet-

trica e se ne misura la caduta di tensione. Come illustrato

nella figura 1, un amplificatore di transconduttanza con-

verte la tensione di rilevamento sul lato a livello alto in

un’uscita di corrente che circola attraverso un resistore

di regolazione del guadagno per sviluppare una tensio-

ne con riferimento a massa, proporzionale alla corrente

di carico e adatta per alimentare un ADC. Per ridurre al

minimo l’attenuazione di potenza, la tensione di rileva-

mento a fondo scala viene limitata ad alcune decine di

millivolt, così che l’offset all’ingresso dell’amplificatore

deve essere migliore di 100 μV. Per calcolare la potenza,

le letture di tensione e corrente devono essere moltiplica-

te dal microcontroller o dal processore che accede ai dati

dell’ADC attraverso la sua interfaccia digitale. Per monito-

rare il consumo di energia, le letture della potenza vengo-

no accumulate (sommate) nel corso del tempo.

Per commutare la potenza, in genere nei circuiti delle

auto si impiegano relè elettromeccanici; per ridurre l’in-

gombro, i relè elettromeccanici vengono sostituiti con in-

terruttori allo stato solido come MOSFET a canale N e a

Fig. 2 – Commutazione On/Off sulla linea di alimen-

tazione con un MOSFET a canale N