TECH INSIGHT
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- ELETTRONICA OGGI 457 - OTTOBRE 2016
INSTRUMENT CLUSTER IC
grafico di fascia alta in un cruscot-
to potrebbe ottenere un vantaggio
competitivo non indifferente. Questo
è il motivo per cui gli OEM e i princi-
pali fornitori (Tier 1) stanno svilup-
pando cruscotti di tipo ibrido con di-
splay grafici ad alte prestazioni che
in pratica abbinano i tradizionali in-
dicatori elettromeccanici su entram-
bi i lati dello schermo LCD TFT.
Il vantaggio di una configurazione
di questo tipo è dato dal fatto che
è possibile utilizzare schermi LCD
caratterizzati da dimensioni e risolu-
zioni molto inferiori rispetto a quelle
di un display completamente elet-
tronico presente sui veicoli di fascia
alta: ciò garantisce una sensibile ri-
duzione dei costi della BOM senza
per questo pregiudicare la possibili-
tà di visualizzare informazioni grafi-
che sofisticate in due o tre dimensio-
ni (2D/3D). Informazioni quali mappe
o assistenza al parcheggio possono
essere visualizzate in modo molto
chiaro in 2D o 3D su un display con una diagonale
pari a 3,5”.
L’altro elemento che contribuisce all’elevato costo
della BOM di un display completamente grafico è
rappresentato dal chipset. Per poter rispettare i se-
veri vincoli in termini di budget tipici dei veicoli di
fascia media è necessario ricorrere a una soluzione
su chip singolo per l’intero cruscotto. In questo caso
la migrazione verso il nodo tecnologico a 40 nm ha
rappresentato un’importante evoluzione. Questo
nodo tecnologico si è rivelato particolarmente im-
portante per l’industria dei semiconduttori: si trat-
ta di un processo economico, caratterizzato da una
resa elevata che permette di integrare più funziona-
lità (o in alternativa funzionalità migliori) in un chip
di dimensioni stabilite.
Il progetto di un cruscotto basato su un chip singolo
richiede un livello di integrazione particolarmente
spinto: esso può prevedere una CPU ad alte presta-
zioni, un controllore per LCD, Interfacce di comuni-
cazione operanti ad alta velocità oltre a numerose
periferiche. Inoltre, è necessaria una memoria RAM
ad alta velocità e di ampie dimensioni, poiché la ca-
pacità della memoria vincola la dimensioni e la ri-
soluzione del display che un sistema è in grado di
supportare.
L’importanza della memoria
Un esempio delle potenzialità di integrazione offerte
dalla migrazione verso il nodo a 40 nm è rappresen-
tata dalla famiglia Traveo di Cypress Semiconductor,
formata da microcontrollori (MCU) per applicazioni
automotive. Attualmente i dispositivi della linea Tra-
veo sono equipaggiato con un massimo di 4 MB di
memoria flash embedded in grado di operare fino a
80 MHz senza cicli di attesa (wait state) unitamente a
384 kB di SRAM. Le nuove MCU S6J331X/S6J332X/
S6J333X/S6J334X integrano un core ARM Cortex-R5F
che prevede una cache dei dati e delle istruzioni ope-
rante a una frequenza massima di 240 MHz e garanti-
sce prestazioni di 400 DMIPS (Fig. 2).
Per molti progetti di cruscotti la dimensione della
memoria integrata nei microcontrollori della fami-
glia S6J33xx è sufficiente, consentendo in tal modo
di minimizzare costi, consumi di potenza e ingombri
(footprint). Nel caso le risorse di memoria disponi-
bili non fossero adeguate, le MCU della linea Traveo
prevedono un’interfaccia HyperBus che può essere
utilizzata per il collegamento con una memoria ester-
na. L’attuale generazione di memorie HyperRAM e
HyperFlash di Cypress sono caratterizzate da un’am-
piezza di banda di picco di 200MB/s (sull’interfaccia
HyperBus a 3V), in modo da consentire il funziona-
Fig. 2 – Schema a blocchi dei microcontrollori S6J331X/S6J332X/S6J333X/S6J334X della serie
Traveo di Cypress Semiconductor