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COMM

BEACON

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- ELETTRONICA OGGI 456 - SETTEMBRE 2016

Nelle figure 5 e 6 sono visualizzati gli andamenti della po-

tenza in funzione del tempo relativi a una routine elaborata

a due differenti frequenze: 48 MHz (Fig. 5) e 12 MHz (Fig. 6).

La routine elaborata a 48 MHz richiede circa 300 µs per il

suo completamento e durante questo periodo la corrente

di picco è di 10 mA. Nel caso della medesima routine ela-

borata a 12 MHz, il tempo richiesto è di 1,1 ms e la corrente

di picco è di soli 4 mA. La corrente media consumata du-

rante il processo è maggiore nel caso dell’elaborazione a

12 MHz ma in questo caso i requisiti in termini di corrente

di picco sono meno severi. In funzione della capacità del

sistema EHS, l’utente può scegliere un set up a una fre-

quenza di 48 MHz per completare il processo in tempi più

brevi, un set up a una frequenza di 12 MHz che come si

è visto richiede tempi più lunghi o un mix tra le due fre-

quenze, dove le frequenze di clock sono commutate tra un

processo e l’altro.

Boot-up del dispositivo a basso consumo

Una volta che il dispositivo embedded è alimentato, è ne-

cessario avviare la procedura di boot-up prima di poter

eseguire il codice dell’applicazione. Questa procedura

prevede parecchie fasi ciascuna delle quali richiede tempi

di elaborazione da parte della CPU per il completamen-

to, il che comporta un consumo di energia. La quantità di

energia consumata dipende da parecchi fattori: tipo di di-

spositivo utilizzato, frequenza di clock del sistema, capaci-

tà della memoria e tempo richiesto per il set-up dei clock

esterni. Gli elementi che è necessario tenere in considera-

zione durante la scrittura del codice di boot-up si possono

così riassumere:

procedure all’inizializzazione delle sole sezioni della me-

moria e dei registri che saranno effettivamente utilizzate.

Le altre sezioni devono essere lasciate impostate sui valori

di default;

tener contro delle esigenze dei clock. La maggior parte dei

sistemi wireless richiede clock esterni estremamente pre-

cisi. Tali clock, come gli oscillatori di clock esterni o gli

oscillatori al quarzo, sono caratterizzati da tempi di stabi-

lizzazione molto lunghi dopo l’avviamento. Invece di atten-

dere in modalità attiva la stabilizzazione di questi clock, è

opportuno porre il sistema in uno stato a basso consumo e

risvegliato solo quando questi clock sono pronti per l’uso.

Starp-up del sistema a basso consumo

Una volta che il dispositivo inizia a eseguire il codice

dell’applicazione, di solito è necessario avviare le singole

periferiche del sistema. Queste periferiche possono esse-

re interne al dispositivo, come ad esempio un convertitore

A/D, oppure esterne al dispositivo, come ad esempio un

sensore. Anche se il tempo di avvio delle singole periferi-

che può essere abbastanza ridotto, il tempo di set-up com-

plessivo potrebbe richiedere un tempo di elaborazione tale

da assorbire l’energia accumulata nel sistema EHS.

Elaborazione delle applicazioni

Il dispositivo sarà caratterizzato dalla presenza di numero-

se routine ciascuna delle quali richiederà una propria am-

piezza di banda della CPU. Tali routine potrebbero servire

per configurare una periferica, ricevere dati dai sensori,

eseguire calcoli e gestire eventi o interrupt. Quindi bisogna

assicurarsi che l’energia richiesta per tali elaborazioni non

superi la capacità del sistema EHS. Nel caso ciò si veri-

fiche, è necessario suddividere le routine in sub-routine

di minori dimensioni e gestirle in diversi stadi. Tra uno

stadio e l’altro bisogna porre il sistema in una modalità a

Fig. 3 – Variazione della tensione di uscita del sistema EHS prodotta dall’attività di un dispositivo in un certo periodo di tempo