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COMPONENTS

CAPACITIVE SENSING

ducente abbia sempre il pieno controllo del veicolo.

Uno dei metodi migliori per rispettare questa prescri-

zione è verificare se il conducente stia mantenendo la

presa sul volante attraverso la capacità di rilevamento

della pressione delle mani.

Nel settore sono stati presi in esame diversi metodi di

implementazione di questa tecnologia:

– rilevamento meccanico;

– rilevamento resistivo;

– rilevamento capacitivo.

Il metodo capacitivo sembra offrire il compromesso

migliore tra rilevamento affidabile e la praticità, senza

rinunciare al comfort di guida. Tuttavia, come il pre-

sente articolo intende dimostrare, i metodi di rileva-

mento capacitivo tradizionali basati sui microcontrol-

lori con tecnologia digitale, già impiegati nei prodotti

di consumo come smartphone ed elettrodomestici,

sono poco adatti alle rigorose esigenze normative del

settore automotive.

Di seguito è descritto un nuovo metodo di implemen-

tazione analogica del rilevamento capacitivo che non

presenta gli inconvenienti associati ai sensori capaci-

tivi digitali, assicurando allo stesso tempo un rileva-

mento affidabile in tutte le condizioni operative.

Gli inconvenienti del rilevamento meccanico e resistivo

Il metodo meccanico per il rilevamento della presa sul

volante utilizza i componenti del servosterzo elettrico

(EPS). Il motore elettrico, la cui funzione principale è

amplificare la forza di rotazione impressa dal condu-

cente al volante, può anche essere impiegato per in-

durre un segnale di perturbazione ad alta frequenza e

bassa ampiezza nel volante. Tale perturbazione è trop-

po piccola per imprimere un cambiamento alla direzio-

ne di marcia del veicolo, ma è abbastanza consistente

da poter essere rilevata da un sensore dell’angolo di

sterzata. Quando le mani del conducente poggiano sul

volante, tale vibrazione risulta attenuata. La differen-

za nel segnale di perturbazione dovuta alla pressione

delle mani del conducente può essere rilevata con at-

tendibilità dal sensore dell’angolo di sterzata.

Anche se un sistema del genere è relativamente fa-

cile da implementare con modifiche progettuali mi-

nime agli EPS esistenti (a condizione che il motore e

il sensore siano già in grado di generare e rilevare

i movimenti ad alta frequenza quasi impercettibili in

questione), è difficile fare in modo che il segnale di

perturbazione sia sufficientemente potente senza di-

strarre il conducente. Nella pratica, il movimento del

volante sarà sempre percepibile dal conducente come

una debole vibrazione, rendendolo di conseguenza

fonte di distrazione e disturbo.

Un sistema di rilevamento resistivo non ha bisogno

di perturbazioni meccaniche. La struttura di un sen-

sore resistivo per il volante è simile a quella di un

touchscreen resistivo: il gruppo, costituito da due la-

mine conduttive separate da un distanziale resistivo,

è collocato sotto il materiale di rivestimento del vo-

lante. La calibrazione della pressione neutra (senza

contatto) è effettuata in fabbrica al termine della li-

nea di produzione. Il sistema dovrà quindi rilevare la

differenza rispetto all’applicazione di una pressione

normale della mano sul volante. Se il gruppo sensore

è segmentato, può anche rilevare la posizione delle

mani del conducente.

Un inconveniente di questo metodo, dal punto di vista

dei costruttori, è il cambiamento del processo produt-

tivo per il volante: il materiale del sensore deve essere

incuneato tra il telaio in alluminio e il rivestimento.

Un altro inconveniente più significativo è che i con-

ducenti potrebbero non essere disposti a dover man-

tenere una data pressione minima sul volante in qual-

siasi condizione. I consumatori adorano lo schermo

touch dei loro smartphone, che richiedono solo un

tocco leggero per azionare un pulsante o un interrut-

tore virtuale. L’obbligo di applicare la pressione dà

una sensazione di arretratezza tecnologica. I condu-

centi sembrano propensi a preferire il concetto noto

come “

touch to detect

”.

Il rilevamento è ottenuto attraverso un sensore ca-

pacitivo che rileva sia la capacità elettrica assoluta,

sia la variazione di capacità quando una mano tocca

il volante, senza nessun obbligo di applicare forza o

pressione.

Il sensore capacitivo è costituito da un elettrodo con-

duttivo posto sotto il materiale di rivestimento del vo-

lante e un circuito di pilotaggio / controllo che rileva

le variazioni nel comportamento elettrico dell’elettro-

do attribuibili alle variazioni di capacità. L’elettrodo

Fig. 2 – Diagramma di fase che mostra le due componenti della cor-

rente di pilotaggio del sensore Capsic

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- ELETTRONICA OGGI 456 - SETTEMBRE 2016