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COMM

BEACON

Il sistema EHS (Energy Harvesting System) di figura 2 è

composto da un EHD (Energy Harvesting Device), un PMIC

per energy harvesting (EH PMIC) e un dispositivo di ac-

cumulo (storage device). Il PMIC ha il compito di caricare

lentamente e mantenere completamente carico il dispo-

sitivo di accumulo (solitamente un condensatore) grazie

all’energia fornita dall’EHD, che può essere una cella foto-

voltaica, sensori di vibrazione o dispositivi piezoelettrici.

Il sistema EHS utilizza quindi questa carica immagazzina-

ta per fornire energia a un altro dispositivo embedded In

base allo stato in cui si trova il nodo sensore (WSN – Wi-

reless Sensor Node) varia la potenza di uscita del sistema

EHS: quando è attivo l’energia è consumata e la tensione

di uscita del sistema EHS inizia a diminuire, mentre quando

il dispositivo è in modalità a basso consumo questa ten-

sione aumenta finche il dispositivo di immagazzinamento

dell’energia non è completamente carico. Nella figura 3 è

riportato un esempio di variazione dell’andamento della

tensione di uscita del sistema EHS in funzione dell’attività

del dispositivo embedded in un certo periodo di tempo.

Per i dispositivi alimentati dal sistema EHS, l’energia con-

sumata quando il dispositivo è nello stato attivo non do-

vrebbe superare la quantità di energia disponibile nel si-

stema stesso. Nella figura 4 è riportato l’andamento della

tensione di uscita del sistema EHS nel caso in cui il con-

sumo di energia del dispositivo nello stato attivo supera la

quantità di energia che il sistema EHS stesso è in grado di

fornire. La tensione di uscita del sistema EHS diminuisce

lentamente a causa del consumo e alla fine l’uscita è com-

pletamente disattivata.

Il limitato budget di potenza disponibile utilizzando un si-

stema EHS richiede un’attenta analisi dei consumi ed un

sistema embedded. In un sistema di questo tipo, infatti, vi

possono essere numerosi sotto-sistemi che richiedono pa-

recchia energia e devono essere quindi ottimizzati al fine

di evitare il verificarsi del fenomeno appena sopra descrit-

to. Le principali aree in cui è necessario intervenire quan-

do si vuole ottimizzare la potenza sono descritte di seguito.

Frequenza di clock della CPU

La frequenza di clock del sistema determina la velocità di

elaborazione di una determinate routine e la quantità che

energia che sarà consumata durante il tempo di esecuzio-

ne. Una velocità di clock più elevata garantisce un’elabora-

zione più rapida a fronte di maggiori consumi di corrente.

Senza dimenticare che ogni dispositivo deve soddisfare

determinati vincoli per quel che concerne le frequenze mi-

nima e massima che non devono essere violati.

Nel caso di progetti basati su un sistema EHS, la scelta del-

la frequenza di clock ottimale deve tener conto di questi

due fattori:

a) consumo di corrente medio;

b) consumo di corrente di picco.

La capacità del sistema EHS deve tener contro di entrambi

questi fattori. La corrente media è la media temporale della

corrente richiesta durante uno stato attivo. La corrente di

picco, invece, è il valore di corrente massimo istantaneo

richiesto da uno stato attivo, spesso molto più elevato ri-

spetto al valore della corrente media. È possibile che la

corrente media necessaria rientri perfettamente nei limi-

ti della capacità del sistema EHS ma la corrente di picco

potrà provocare un improvviso esaurimento dell’energia

del sistema EHS, causando una diminuzione della tensione

che si porterà a un valore inferiore rispetto a quello della

tensione di interdizione (cutoff frequency).

Fig. 2 – Schema a blocchi di un dispositivo WSN che utilizza tecniche di energy harvesting

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- ELETTRONICA OGGI 456 - SETTEMBRE 2016