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COMPONENTS

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- ELETTRONICA OGGI 456 - SETTEMBRE 2016

può essere costituito da un filo o una lamina in rame,

incorporata in un supporto in tessuto. In alternativa,

in alcune auto di fascia alta, il volante contiene un

elemento riscaldante che può essere utilizzato come

un elettrodo di rilevamento. In entrambi i casi, l’im-

plementazione hardware è semplice e il conducente

avvertirà l’uso del sensore come qualcosa di naturale

e confortevole.

Inoltre, il funzionamento del rilevamento capacitivo è

ben noto ai progettisti di sistemi, dato che il successo

dei telefoni con touchscreen ha spinto i produttori di

componenti elettronici a commercializzare una gran-

de varietà di controller per il rilevamento capacitivo.

Quali sono allora gli ostacoli alla realizzazione di un

sistema di rilevamento capacitivo efficace nello sterzo

usando i circuiti convenzionali già esistenti? A cosa

vanno incontro le case automobilistiche?

I problemi nascono da tre cause: la compatibilità elet-

tromagnetica (EMC), la temperatura e l’umidità.

L’elettrodo che segue la circonferenza del volante agi-

sce come un’antenna grande ed efficiente, in grado

di trasmettere e ricevere interferenze. Purtroppo, i

controller per touchscreen odierni dipendono dall’ac-

coppiamento di un segnale digitale ad alta frequenza

nell’elettrodo del sensore: si tratta di un segnale che

crea interferenze potenzialmente dannose quando

sono trasmesse dal volante all’interno di un veicolo.

Anche le oscillazioni della temperatura devono esse-

re prese in considerazione nel progetto di un senso-

re per volanti: il materiale di imbottitura del volante

presenta una certa costante dielettrica a temperatura

ambiente, che definisce la capacità elettrica più bassa

che l’elettrodo è in grado di rilevare. Tuttavia, la co-

stante dielettrica in questione varia in funzione della

temperatura, pertanto il sistema deve essere in grado

di adattarsi a una capacità elettrica di base variabile in

un intervallo di temperature di esercizio in auto com-

prese tra -40 °C e 125 °C.

Infine, l’abitacolo di un veicolo è concepito per ospita-

re le persone e può capitare, ad esempio, che il condu-

cente versi una bevanda sul volante mentre è alla gui-

da. Di conseguenza, il sensore capacitivo deve essere

in grado di funzionare correttamente anche quando il

volante è bagnato.

Sebbene i sensori touchscreen siano in grado di ge-

stire la presenza di goccioline d’acqua sullo schermo,

lo stesso non accade quando l’intera superficie è rico-

perta da un liquido.

Inoltre, le soluzioni basate su microcontrollori usate

nei touchscreen e negli elettrodomestici odierni sono

poco adatte alle specifiche rigorose delle applicazioni

automotive. Tuttavia, una nuova implementazione ana-

logica del rilevamento capacitivo offre una risposta ai

problemi associati ai sensori digitali convenzionali.

La soluzione: gestire l’impedenza complessa

La nuova soluzione di rilevamento analogica è offerta

da un dispositivo prodotto da ams e denominato Capsic

(Fig. 1). Essendo in grado di rilevare l’impedenza com-

plessa nell’elettrodo del volante, può affrontare senza

problemi diverse condizioni ambientali, come gli sbalzi

di temperatura e la saturazione dovuta all’umidità.

Il funzionamento del sensore Capsic si basa sull’invio

di un segnale pilota all’elettrodo, utilizzando un gene-

ratore interno di onde sinusoidali a bassa frequenza

accompagnato da un amplificatore. La tensione e la

frequenza del segnale di pilotaggio sono monitorate

con attenzione per garantire che la corrente di pilotag-

gio sia proporzionale all’impedenza complessa inviata

al pin Sense (rilevamento). La corrente di pilotaggio

equivale quindi a:

Come mostrato nella formula, la corrente ha una

componente reale e una immaginaria. Le due compo-

nenti presentano una differenza fondamentale: una

ha la stessa fase della tensione di pilotaggio, l’altra è

sfasata di 90° rispetto alla stessa. Un metodo comune

per illustrare tale concetto è un diagramma di fase

(Fig. 2). La corrente totale è costituita dalla combina-

zione della componente in fase e della componente

sfasata di 90°. La circuiteria convenzionale misura

solo la corrente totale e non le rispettive componenti

costitutive.

All’interno del sensore Capsic, la corrente di pilotag-

gio complessa è demodulata in due percorsi, uno con

una fase a 0° rispetto alla tensione di pilotaggio e l’al-

tro con una fase a 90°. L’uscita di questi demodulatori

Fig. 3 – Circuito equivalente semplificato del sensore nel volante

CAPACITIVE SENSING