COMM
NFC/RFID
58
- ELETTRONICA OGGI 450 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2015
qualsiasi NFC/RFID o sistema iniziatore. Una volta che la
scheda entra in un campo HF,
VOUT
innesca il MOSFET Q2. Il
segnale SYS_ALERT_INT# open-drain va nello stato logico
basso, che provoca un interrupt o “sveglia” il microcon-
trollore host, indicando in tal modo che il sistema si trova
in un campo HF. Il microcontrollore host, a questo punto,
pilota il segnale RFID_
VCC
_ENABLE nello stato logico alto,
innescando in tal modo il MOSFET Q1.
A questo punto il microcontrollore host è pronto per
scambiare byte di dati con il lettore NFC/RFID che gene-
ra il campo HF. Il pin VCC di MAX66242 non necessita di
essere collegato all’alimentazione perché il circuito inter-
no dell’integrato è alimentato dall’energia accumulate dal
campo HF. In ogni caso il pin V
CC
è lasciato collegato in
figura 3 in modo da consentire l’accesso all’integrato da
parte del microcontrollore host anche in assenza di un
campo HF. Alla stessa stregua di un box di conversione
cablato-wireless, i segnali I
2C
trasportano i dati verso il
mondo esterno. Il flusso di dati è controllato dal pin RF-
AIP (RF-Access-In-Progress), che può anche essere multi-
plexato come pin RF-BUSY.
Questo tag NFC/RFID integra un condensatore di sintoniz-
zazione. Il condensatore di sincronizzazione esterno, C
EXT-
TUNE
riportato nel circuito di figura 3, è opzionale ma offre
ai progettisti la possibilità di risintonizzare i loro sistemi in
tempi relativamente brevi, in funzione dell’effetto di carico
imputabile all’ambiente in cui il tag si trova ad operare.
Nuove applicazioni per la tecnologia NFC/RFID
Come già ricordato in precedenza, la tecnologia NFC/RFID
contribuisce a promuovere lo sviluppo di nuovi potenzia-
li utilizzi nei settori industriale e medicale. Configurazio-
ne automatizzata di un dispositivo (altrimenti nota come
impostazione del comportamento), impostazione di limiti
d’impiego, impostazione di avvisi (ad esempio il wake-
up di un sistema), autenticazione sicura tra dispositivi
master-slave ed implementazione di sensor tag (ovvero di
tag con sensore integrato) sono solo alcune tra le possibili
applicazioni.
Un’area sicuramente emergente per la tecnologia NFC/
RFID è quella dei “sensor tag”. Si tratta in sintesi di un
assemblaggio (ad esempio un cerotto) contenente un sen-
sore integrato impiegato per monitorare parametri fisici
specifici relativi all’utilizzatore e all’ambiente circostante
(Fig. 4). Tra i principali parametri si possono menzionare
temperatura, pressione, luminosità, sollecitazioni, vibra-
zioni, umidità, accelerazione ed elementi chimici. L’ope-
razione di rilevamento viene svolta in aggiunta a quella
di identificazione tipica del tag. Un’interessante caratte-
ristica del “sensor tag” è la capacità di raccogliere e tra-
smettere le misure dei parametri fisici senza ricorrere ad
una connessione cablata. L’aspetto più rilevante, in questo
caso, è rappresentato dal fatto che MAX66242 è il compo-
nente chiave per un’implementazione discreta di un tag di
questo tipo.
Tra le applicazioni dei “sensor tag” nel settore dei dispo-
sitivi di consumo utilizzati in ambito medicale, si possono
menzionare il cerotto in grado di
misurare la temperatura e quello
per il fattore di protezione sola-
re (SPF – Sun Protection Factor).
Una volta che al paziente è stato
applicato il cerotto corredato dal
tag con sensore di temperatura,
l’infermiera può misurare la tem-
peratura corporea senza entrare
fisicamente in contatto con il pa-
ziente stesso. Viste le problemati-
che legate alla presenza di virus
nascosti e potenzialmente peri-
colosi, quella appena illustrata è
una soluzione che permette di ri-
durre o eliminare completamente
situazioni di contaminazione incrociata all’interno di un
ospedale o di una clinica. Allo stesso modo, un cerotto SPF
può consentire ai frequentatori delle spiagge di applicare
la crema solare più adatta ed evitare scottature. L’unico
compito dell’utente è effettuare di tanto in tanto una lettu-
ra sul cerotto con uno smartphone.
Un “sensor tag” è anche utile per monitorare l’integrità di
una spedizione. Ad esempio un tag con un sensore di sol-
lecitazioni o vibrazioni integrato è in grado di dimostrare
che si è verificata una sollecitazione durante il trasporto
di pezzi di valore e/o fragili.
Fig. 5 – Esempio di architettura di un tag con sensore integrato discreto