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NFC/RFID
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- ELETTRONICA OGGI 450 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2015
Nella figura 5 è riportato lo schema dettagliato di un tipico
tag con sensore integrato.
Raccolta di dati di errore/diagnostica
Il tag MAX66242 permette a qualsiasi sistema embedded
di comunicare con dispositivi di comunicazioni portatili
che supportano la tecnologia NFC. La porta NFC/RFID può
anche rappresentare un display di allarme per un tecni-
co di manutenzione, alla stessa stregua di una spia che
segnala un’anomalia che si accende sul cruscotto di un
veicolo.
Dopo aver implementato un’architettura circuitale, come
quella riportata in figura 3, in ogni progetto embedded, il
sistema può scambiare informazioni in modalità wireless
con il mondo esterno, compresi codici di errore e dati dia-
gnostici, dati acquisiti da circuiti non funzionanti corretta-
mente e numerose altre informazioni relative alla configu-
razione/gestione e calibrazione.
Un tale livello di flessibilità consente agli OEM di aggiun-
gere numerose caratteristiche ad alto valore aggiunto al
prodotto finale. Inoltre, è anche possibile memorizzare dati
di errore e di diagnostica di importanza critica durante il
funzionamento del sistema. Questi dati saranno successi-
vamente trasferiti una volta che il sistema è inattivo o non
alimentato. La raccolta di questi dati relativi allo “stato di
salute” del sistema avviene sfruttando l’interfaccia del tag
NFC/RFID.
Nella figura 6 è riportato lo schema di un sistema per la
gestione della potenza dove ogni regolatore POL (Point-Of-
Load) è configurato e monitorato dal PMBus, una variante
del bus I
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C. Durante il funzionamento normale del sistema,
alcuni parametri operativi critici di
ciascun POL sono monitorati su base
continua. Quando si trova in modalità
di monitoraggio costante, il gestore
del sistema può anche eseguire azio-
ni correttive in risposta a malfunzio-
namenti o ad allarmi.
Con un’architettura del tipo appena
descritto, gli OEM possono creare
uno scenario di tipo “black-box” dove
i parametri critici che non rientrano
nei limiti stabiliti possono essere me-
morizzati (cioè i parametri dei punti
di intervento – trip point – raccolti da
tutti i circuiti di protezione contro i
guasti monitorati). Utilizzando il let-
tore RFID/NFC i tecnici hanno acces-
so a queste misure che non rientrano
nei limiti previsti, registrate propri
alcuni istanti prima che si verifichi il guasto effettivo.
Questi dati possono anche essere utilizzati in un secon-
do momento per prevedere malfunzionamenti specifici
oppure per aiutare a riconoscere condizioni operative
anomale in largo anticipo. Il maggior grado di “intel-
ligenza” nella prevenzione dei guasti aiuta a prevede-
re, attenuare o persino eliminare le cause principali di
malfunzionamenti, anche molto gravi, nei prodotti delle
prossime generazioni. Sensori di campo e schede di I/O
sono alcuni esempi di applicazioni della tecnologia
NFC/RFID nel settore dell’automazione e del controllo
industriale. Il tag MAX66242 consente la gestione della
scheda sensore mentre il dispositivo è in magazzino.
I dati della calibrazione analogica, i principali parame-
tri e altre informazioni relative al sistema sono trasfe-
rite nel tag integrato nel sensore o nella scheda di I/O
mediante uno smartphone appena prima dell’installa-
zione.
Un utente può quindi utilizzare il proprio smartpho-
ne per acquistare crediti per determinati dispositivi e
sfruttare l’app dello smartphone per caricare i crediti o
abilitare le funzionalità attraverso la connessione NFC/
RFID del dispositivo portatile.
Bibliografia
1. Per ulteriori informazioni:
http://nfc-forum.org/2. Queste specifiche sono contenute in un documento
dell’ISO. Esse non sono disponibili gratuitamente su In-
ternet, ma è necessario pagare per ottenere una copia.
Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo
http:// www.ansi.org/Fig. 6 – Schema a blocchi di un sistema per la conversione della potenza corredata dal tag NFC/
RFID MAX66242 per la registrazione dei guasti