COMponents
MAGNETICS
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- ELETTRONICA OGGI 445 - MAGGIO 2015
Componenti magnetici:
alcune considerazioni di base
S
ebbene l’elettronica sia sempre più pervasiva, la mag-
gior parte degli utenti conosce solo alcuni tipi di com-
ponente. Del resto, anche se si effettua una ricerca
su Internet, i dispositivi più “gettonati” sono semiconduttori,
microprocessori e transistor: poco o nulla viene segnalato
suoi componenti magnetici che sono invece essenziali per
il funzionamento dei dispositivi elet-
tronici.
In realtà, per la progettazione e re-
alizzazione di questi componenti è
necessario possedere un notevo-
le know-how e adottare tecnologie
avanzate.
Generalmente i componenti magne-
tici possono essere suddivisi in 5 ca-
tegorie principali: bassa/medio-alta/
alta frequenza, isolati/non isolati.
Per poter soddisfare specifici para-
metri elettrici e fisici, sono spesso
necessarie delle configurazioni per-
sonalizzate. Per i progettisti di tras-
formatori, il target da raggiungere
è l’ottimizzazione dell’efficienza dei
materiali impiegati nel rispetto dei
parametri imposti e in conformità con le normative vigenti.
La principale fonte di innovazione sta nella ricerca e svilup-
po di materiale alternativo, capace di ridurre i costi del pro-
getto e di prevenire eventuali disturbi nella parte passiva e
attiva del componente.
Principali caratteristiche dei componenti magnetici
Nel settore elettronico, per bassa frequenza si considera ge-
neralmente una frequenza di 50 o 500 Hz collegata a un in-
gresso di rete monofase di 220-240V AC (in Europa) o 115V
AC nella regione America. Le applicazioni includono filtrag-
gio di linee, azionamenti di motori, storage, gruppi di continu-
ità (UPS), pompaggio, sistemi di trasporto, componenti HVAC,
alimentatori lineari e contatori elettrici di utenze.
L’impiego di magneti ad alta frequenza si è diffuso con l’in-
troduzione degli alimentatori switching ad alta efficienza
(SMPS). Le frequenze iniziali erano di circa 16 kHz (16.000 Hz),
appena al di sopra del limite della percezione dell’orecchio
umano, ma attualmente raggiungono
frequenze di milioni di Hertz (MHz).
Questa tipologia di alimentatori si
utilizza soprattutto del campo delle
basse potenze, per la ricarica dei di-
spositivi mobili e per modulare la re-
golazione e la protezione di LED, TV,
computer, apparecchiature di comu-
nicazione e auto elettriche.
I magneti non isolati consistono ne-
gli autotrasformatori di regolazione
e negli induttori impiegati per ri-
durre disturbi acustici, come filtri
di correnti armoniche, per la com-
pensazione e il rifasamento dell’e-
nergia. Gli elementi isolati, come i
trasformator vengono utilizzati per
incrementare o ridurre le tensioni
AC e in alcuni casi, usati come veri e propri raddrizzatori. Un
trasformatore riduttore (step down), ad esempio, consente di
ridurre una tensione in ingresso di 400V AC (415V AC nel
Regno Unito) a 230V AC.
Laddove è possibile un contatto dell’uomo con la sorgente
elettrica, ad esempio con l’alimentatore di un laptop, si uti-
lizzano trasformatori isolati in classe I, onde evitare scosse
elettriche (la classe II, viene considerata prevalentemente
nelle applicazioni outdoor, non è presente la messa a terra
e il trasformatore è inglobato in resina epossidica). Isolare
significa separare galvanicamente, la circuiteria di rete (pri-
maria) da quella a valle del secondario del trasformatore.
Ruggero Ravazzinni
Head of Wound Components
Components BureauEssenziali per il funzionamento dei dispositivi
elettronici, i componenti magnetici
richiedono un know di prim’ordine per la loro
progettazione e realizzazione
Fig. 1 – Trasformatore flyback della linea Precision di
Components Bureau