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POWER

DC/DC Converter

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- ELETTRONICA OGGI 444 - APRILE 2015

fiato, si tratta però di due fenomeni diversi. Il ripple (ondu-

lazione) nasce per la carica e scarica periodica delle capa-

cità di uscita di un convertitore.

Per una struttura classica con raddrizzatore a singola se-

mionda l’ondulazione avviene esattamente alla frequenza

di commutazione del convertitore. In caso di topologie più

complicate con raddrizzamento a doppia semionda l’ondu-

lazione ha la frequenza doppia.

Quando si parla di ripple si intende comunemente l’ondu-

lazione di uscita che si presenta come sovrapposizione alla

tensione di uscita.

Ne esiste però anche di un altro tipo: la sovrapposizione,

in genere a dente di sega, alla corrente d’ingresso. Questa

viene chiamata Reflected Ripple Current ed è di grandezza

non trascurabile in particolare nel caso di collegamento di

più convertitori.

Il noise (rumore) ha invece una forma d’onda molto più

complessa, composta da diverse armoniche. Nasce dai pic-

chi di commutazione di transistor/FET durante ogni ciclo di

commutazione. Più sono rapidi

i transistor/FET, maggior ru-

more ne scaturisce. Nel design

di un convertitore DC/DC si

tratta quindi di trovare il giusto

equilibrio fra un rumore accet-

tabile e il massimo rendimento.

La figura 1 mostra un tipico

segnale ripple&noise. Il segna-

le di forma quasi sinusoidale è

in tal caso il ripple e i picchi di

disturbo che si sovrappongono all’onda rappresentano il

rumore. Prima di trattare le misure di filtraggio per la ridu-

zione del rumore occorre osservare qualcosa già relativa-

mente alla misura: per evitare influenze di disturbo esterne

indesiderate è importante effettuare la misura il più vicino

possibile al convertitore e collegare l’anello di massa del

puntale di misura direttamente con la massa del convertito-

re. Segnali di disturbo che alterano in modo considerevole

il risultato della misura possono altrimenti essere qui ac-

coppiati con tutti i collegamenti dei cavi.

Si consiglia inoltre di attivare la limitazione della larghezza

di banda dell’oscilloscopio a 20 MHz. In tal modo vengono

tagliati i segnali di disturbo esterni ad alta frequenza. Infine

occorre ancora verificare se nella scheda tecnica del pro-

duttore viene per esempio prescritto per la misurazione un

condensatore di uscita (tipicamente 0,1 µF).

Il ripple&noise viene sempre misurato peak-to-peak, vale

a dire come valore totale da picco a picco. Per la riduzione

i più adatti sono filtri LC sull’uscita. In particolare occorre

prestare qui attenzione ai condensatori.

Questi dovrebbero presentare un valore ESR (resistente

equivalente in serie) il più piccolo possibile vicino ai pin del

convertitore. Il valore LC si ricava dalle due formule, dove la

frequenza del filtro fc dovrebbe essere scelta di un decimo

della frequenza di lavoro del convertitore.

Calcolo per il filtro LC

Altre componenti ancora da filtrare

Oltre ai due motivi principali trattati per l’uso di un filtro,

CEM e ripple&noise, ci sono ancora un gran numero di altri

effetti che richiedono un circuito di protezione o un filtro. Di

seguito sranno trattate in modo molto stringato ancora due

di tali grandezze.

Limitazione della corrente di spunto:

una corrente di

spunto (inrush current) troppo intensa può danneggiare il

convertitore. Tale corrente viene provocata da diversi pro-

Fig. 2 – Misurazione corretta del ripple&noise

Fig. 3 – Laboratori per diversi tipi di test di qualità e stress test