EMBEDDED
53 • SETTEMBRE • 2014
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IN TEMPO REALE
ANDROID
Il sentiero di penetrazione
Il successo che Android ha riscosso come piattaforma di larga
diffusione in smartphone e tablet sta sviluppando in modo
crescente l’interesse per l’opportunità di portare le sue funzio-
nalità e interfaccia grafica anche su varie categorie di dispositivi
embedded, fra cui ad esempio quelli in ambito medicale.
Nella sfera embedded, il mondo applicativo è tradizionalmente
dominato dai sistemi operativi proprietari, o dalle piattaforme
Linux embedded, disponibili liberamente attraverso progetti
open source, o fornite da vari vendor (ad esempio Mentor
Graphics, Montavista o Wind River). Qui, come emerso da un
recente sondaggio di VCD Research, la penetrazione di Android
sembra ancora essere nelle fasi iniziali, e fra le implementazioni
più sperimentate con questa piattaforma sembrano collocarsi
maggiormente i progetti per terminali di interfaccia uomo-mac-
china in campo industriale, o i sistemi di infotainment realizzati
nel settore automobilistico.
In aggiunta, vi sono diverse limitazioni ancora da superare. Le
sfide tecnologiche principali riguardano ad esempio le difficoltà
legate alla complessità di personalizzazione di Android per
Android L, verso i 64 bit
Fra le numerose novità introdotte, la nuova versio-
ne di Android in arrivo, Android L, non presenterà
soltanto innovazioni nell’interfaccia grafica e nell’a-
spetto delle schermate. Una miglioria importante
riguarda l’introduzione di ART (Android Runtime),
un nuovo sistema runtime completamente a 64
bit, destinato a prendere il posto della datata vir-
tual machine Dalvik, per il momento da mantenere
come opzione runtime di default, per non causare
il blocco di molte implementazioni e applicazioni di
terze parti (a 32 bit) già esistenti e funzionanti sui
vari dispositivi mobile. ART consentirà di ottene-
re incrementi di velocità e prestazioni, a livello ad
esempio di memoria e caricamento delle applicazio-
ni. Permetterà anche di indirizzare memorie RAM
di più grande capacità. Premesso che ART andrà
a potenziare soprattutto le prossime generazio-
ni di smartphone e dispositivi mobile consumer
con a bordo Android, questa potrà essere una
funzionalità in grado di influenzare in modo cre-
scente anche le applicazioni del mondo embedded.
L’uso dei processori a 64 bit, come emerge da
alcune stime della società di ricerche Embedded
Market Forecasters, starebbe infatti registrando
un incremento nei progetti embedded. Questi pro-
cessori risultano attualmente essere adottati nel
20% di tali progetti, con diversi sistemi operativi
in grado di supportarli, fra cui Microsoft Windows
Embedded Compact 7 (e Windows Embedded
Compact 2013), Wind River VxWorks 7, Linux,
o anche il sistema Android. Si pensi ad esempio
alla versione Android KitKat 4.4, dotata di ker-
nel a 64-bit ottimizzato per il funzionamento su
architettura Intel, e rilasciata da Intel stessa lo
scorso aprile all’Intel Development Forum (IDF) di
Shenzhen. A inizio luglio, proprio a seguito della
presentazione di Android L Developer Preview, c’è
stato invece l’annuncio, da parte di Linaro – l’orga-
nizzazione di engineering che raggruppa oltre 200
sviluppatori software su attività di consolidamen-
to e ottimizzazione del software open source per
l’architettura ARM – della disponibilità di un port
di Android AOSP per l’architettura ARMv8-A
a 64 bit. La build è stata resa disponibile come
parte della release 14.06 (sviluppata con il compi-
ler ART come virtual machine di default) di Linaro,
ed è stata collaudata su una piattaforma di svilup-
po hardware dotata di ARMv8-A, nome in codi-
ce ‘‘Juno’’, reperibile presso ARM e rilasciata ai
partner di primo piano all’interno dell’ecosistema.
In sostanza, l’abbinamento dello stack software
per ARMv8-A di Linaro con la ARM Development
Platform (ADP) punta a fornire all’ecosistema
di ARM la base per accelerare la disponibilità di
Android sui chip a 64 bit.
Fig. 2 – La piattaforma di sviluppo Juno
