EMBEDDED
51 • FEBBRAIO • 2014
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Boot delle schede
Galileo può essere avviata dalla memoria onboard. La
scheda RPi viene avviata solo da una scheda SD (4 MB
o più) che necessita di un’immagine non disponibile sul
sito web della Fondazione. Il prodotto richiede così la for-
mattazione di una scheda e la copia dell’immagine prima
del boot iniziale.
Prestazioni
Si potrebbe dire che il termine “prestazioni” è sogget-
tivo e dipende da come si intende utilizzare la scheda.
Occorre tenere presente che Galileo è dotata del pro-
cessore Quark di classe Pentium a 400 MHz. Raspberry
Pi ha normalmente una frequenza di clock di 700 MHz,
ma poiché esegue un numero inferiore di calcoli per
ciclo, sotto il profilo prestazionale le due schede sono
pressoché equivalenti. La grande differenza è data dal
fatto che la scheda RPi include un’uni-
tà di elaborazione grafica (GPU) che
funge da co-processore ed è adatta
per le applicazioni che utilizzano gra-
fica ad alta definizione. La scheda RPi
è in grado di offrire la riproduzione
Blue Ray. Supporta anche una maggio-
re frequenza di clock, tuttavia questo
aumenta la dissipazione di calore e può
richiedere la presenza di una ventola
per evitare il funzionamento irregolare
in tali condizioni.
Galileo consuma meno potenza e offre il prezzo più basso
in questa classe di processori Intel ATOM nell’ambito del
paradigma dei progetti open source. Galileo vanta un SoC
Pentium compatibile ISA a 32 bit che utilizza un decimo
della potenza di un Intel Atom. Galileo potrebbe essere
utilizzata nelle applicazioni di monitoraggio remoto; tutta-
via, senza un bus CAN, non può interfacciarsi facilmente
con alcune reti industriali. È comunque disponibile la
tecnologia WiFi con un adattatore sullo slot PCIe.
Nell’ultimo decennio, più o meno, i processori embed-
ded hanno iniziato a interagire più frequentemente con
l’utente tramite Internet. I dispositivi embedded hanno
iniziato ad assomigliare sempre di più ai desktop in
termini di interazione con le persone e networking, e la
linea di demarcazione sta diventando confusa. Questa
condizione si accentua nella community OSHW nel caso
del processore Quark con architettura x86, in quanto per
il desktop è già stata sviluppata una grande quantità di
software x86 …ciò nonostante Quark è un processore
embedded su Galileo. (Se si deve programmare un pro-
cessore tramite un host, questo è embedded. Una volta
installato il sistema operativo Linux da usare su Galileo,
questa scheda è tecnicamente un desktop.) Sebbene
esista un movimento Open Core, l’OSHW non è sempre
“open” al 100%, perché il chip del processore non è open
source. (Dipende da come la si vede: i core ARM sono
concessi in licenza, ma non sono abbastanza “open” da
poter essere riutilizzati a costo zero). Alcuni produttori
renderanno i propri dispositivi più accessibili consenten-
do agli utenti un certo grado di controllo sui chip closed
source (è il caso dei driver software che possono essere
manipolati senza esporre i componenti che si trovano più
in basso nello stack).
Differenze principali
Galileo e RPi sono entrambe ottime schede e tutte e due
offrono la funzionalità più importante di tutte: un ecosi-
stema consolidato con open source. Mouser Electronics
fre la scheda Galileo e molti dei
prodotti citati in questo articolo.
Con Galileo Intel prende l’iniziativa, senza precedenti, di
offrire un chip economico e facile da utilizzare, disponi-
bile su una scheda certificata Arduino per fornire l’archi-
tettura x86 su una piattaforma embedded. Galileo inoltre
condivide il paradigma di Arduino dell’accessibilità a un
costo sostenibile.
È chiaro che Intel sta prendendo seriamente l’OSHW, e
questo non può che essere una buona notizia. Ci si deve
preparare a ricevere una maggiore offerta di hardware
open source da parte di Intel.
Per maggiori informazioni, visitare la pagina web di
Mouser Electronics su applicazioni e tecnologie al link
it.mouser.com/applications.
Note
(1
(2) Ross Atkin,
“Le prestazioni complessive degli ambienti reali sono
simili a quelle di un Pentium 2 a 300 MHz, solo con
una grafica molto molto più brillant
.
raspberrypi.org/faqs
Tabella 4 - Requisiti della scheda
Galileo
Raspberry Pi (modello B)
Alimentatore DC (VIN)
Incluso. Adattatore AC/DC con spina con
centro positivo da 2,1 mm. Il valore nominale
dell’uscita dell’adattatore di alimentazione è
di 5 V fino a 3 A. Utilizzare Galileo solo
con alimentatori da 5 V
Non incluso. Caricatore con spina
Micro USB che fornisce 5 V DC e 0,7
A (min)
o fino a 2 A (max) se si intende
utilizzare gli accessori
Potenza nominale
15 W
3,5 W (modello B)
Cavo Ethernet
Cat5e/Cat6; non incluso
Cat5e/Cat6; non incluso
Cavo USB 2.0 tipo A/B-micro
Incluso
Non incluso
Mini scheda SD
Non richiesta
Almeno 4 MB, classe 4 o superiore
Hub USB alimentato
Se sono richiesti >2 A per le periferiche
alimentate tramite Galileo.
Consigliato per alimentare le
periferiche USB che porterebbero il
consumo di corrente della scheda RPi
a oltre 1 A