Embedded_50 - page 34

EMBEDDED
50 • NOVEMBRE • 2013
34
IN TEMPO REALE
ANDROID
difficili e complicati da programmare – fornendoli di un’ap-
plicazione informatica (app) che sia più intuitiva, più facile
da usare e simile per impostazione a quelle che si trovano
sui telefoni cellulari.
Perché usare i cavi?
Alcuni potrebbero chiedersi: “Ma tutto questo non può
essere fatto senza utilizzare alcun cavo di collegamento
(in modalità wireless)?”. In verità Android ha possibilità di
connettersi senza fili, in quanto supporta sia il Wi-Fi sia il
Bluetooth, ma in realtà questo tipo di connettività è proget-
tata per un utilizzo in reti locali (LAN: Local Area Networks)
e reti cellulari, anziché essere ottimizzata in
modo specifico per la rete personale (PAN:
Personal Area Network). La tecnologia
Bluetooth, pur se pensata per le reti perso-
nali, non è in grado di supportare la velocità
di flusso dei dati che molte delle applicazio-
ni previste per la piattaforma Android Open
Accessory di fatto richiederanno. La comu-
nicazione senza collegamenti via cavo, in
linea di principio, dovrebbe essere comoda,
ma, in caso di trasferimenti particolarmente
lunghi di dati, tale praticità viene meno a
causa della velocità limitata. La connes-
sione senza fili farà inoltre sentire il suo
effetto negativo sulla durata della batteria
della piattaforma Android, mentre la connessione tramite
USB, come abbiamo visto, permette alla batteria di essere
ricaricata, oltre a consentire un trasferimento più veloce dei
dati. Inoltre, mentre i collegamenti senza cavi di connessio-
ne devono venire appositamente instaurati tra i sistemi, il
cavo USB fornisce invece questo collegamento automatica-
mente, cosa che porta a un modo di funzionamento chiaro e
facile da usare, che ha quindi meno probabilità di generare
chiamate di richiesta di assistenza da parte dei clienti. Le
soluzioni senza fili, per di più, si rivelano spesso difficoltose
e, solitamente, anche costose.
Si possono riscontrare problemi di progettazione derivanti
dalla necessità di utilizzare schede elettroniche più com-
plessi e limitata disponibilità di risorse, per non parlare
della maggiore complessità legata alla sicurezza dei dati,
alla realizzazione dell’antenna, e alle prestazioni operative
dovute al rumore presente in altre parti del sistema. La
presenza contemporanea di diverse connessioni senza fili è,
infine, un aspetto che deve essere preso in considerazione,
poiché le bande di trasmissione RF diventano ogni giorno
sempre più congestionate.
La connessione USB offre, per contro, un collegamento fisi-
co semplice e intuitivo. Poiché essa è già presente di serie
nei dispositivi portatili, per la ricarica e per la connettività
tradizionale con i PC, non occupa spazio aggiuntivo sulla
scheda né genera alcun costo addizionale – di fatto, essa
è già presente a costo zero. Siccome i progettisti hanno
probabilmente già molta esperienza sull’interfaccia USB,
questa comporta un rischio di realizzazione inferiore rispet-
to alle alternative senza fili. Infine, dato che gli utilizzatori
finali sanno ormai come usare la USB, la sua modalità di
funzionamento e di utilizzo può considerarsi nota e si può
quindi presumere che ciò comporti, globalmente, dei mino-
ri costi per l’assistenza ai clienti.
Dal punto di vista di Android, i vantaggi di Open Accessory
sono chiari, ma ne deriva una conseguenza significa-
tiva, ossia che l’altro sistema deve ora
comportarsi come un USB host. Come è
stato già sottolineato, le implementazio-
ni di tipo “USB host” si traducono in un
diverso insieme di requisiti da affrontare.
Tutto ciò ha portato FTDI a sviluppare
un avanzato circuito integrato (IC) host,
corredato di un completo ecosistema di
supporto, specificamente ottimizzato per
Android Open Accessories. Il dispositivo
FT311D è, infatti, un USB host Full Speed
(12 Mbit/s) in grado di collegare la porta
USB a sei diversi tipi di interfaccia selezio-
nabili dall’utente (GPIO, UART, PWM, I2C
master, SPI slave e SPI master). Quando la
sua interfaccia periferica è configurata in modalità UART
(Universal Asynchronous Receiver-Transmitter), mette a
disposizione una porta UART seriale asincrona con con-
trollo di flusso che supporta velocità di trasferimento dei
dati fino a 6 Mbit/s, mentre la sua interfaccia I2C master
può collegarsi a interfacce I2C slave a velocità fino a 125
kbit/s. L’interfaccia può anche essere configurata per for-
nire quattro uscite in modulazione di larghezza d’impulso
(PWM). Queste ultime possono essere usate per generare
segnali PWM con cui è possibile controllare sensori, motori
in corrente continua, attuatori e altri componenti presenti
in apparecchiature esterne, come negli esempi preceden-
temente descritti, nell’ambito di applicazioni domestiche,
industriali e di intrattenimento. La natura, per così dire,
quasi onnipresente della interconnessione USB dimostra
che è in una posizione privilegiata per funzionare come un
“condotto” attraverso il quale trasferire dati tra dispositivi
portatili e un apparato esterno. Dato che ci si attende un
grado di mobilità sempre maggiore in tutti gli aspetti della
vita quotidiana, sta crescendo il bisogno di funzionalità host
più sofisticate, lasciando che si instauri un nuovo approccio
alla connettività. L’avvento di Android Open Accessories
offre certamente una base su cui è possibile creare un gran
numero di applicazioni interessanti e fantasiose.
La
connessione
USB offre un
collegamento
semplice
e intuitivo
1...,24,25,26,27,28,29,30,31,32,33 35,36,37,38,39,40,41,42,43,44,...102
Powered by FlippingBook