Care Watch: un orologio che ti cambia la vita!
Un orologio, comodo e dal design gradevole, rileva alcuni parametri fisiologici della persona che lo indossa e informazioni sull’ambiente circostante, identifica automaticamente situazioni anomale e comunica a un centro servizi la richiesta di soccorso: questo l’innovativo sistema di telemonitoraggio/teleassistenza per persone fragili (anziani, disabili o persone con problemi di salute) pensato per assicurare un intervento rapido ed efficace in situazioni di emergenza, favorendo un miglioramento della sicurezza reale e percepita.
L’idea prende forma all’Istituto Superiore Mario Boella e al Politecnico di Torino nel corso del 2003-2005 e si sviluppa negli anni successivi grazie al lavoro di un team multidisciplinare di ingegneri, informatici, ergonomi e psicologi che segue le diverse fasi: dall’ideazione fino all’ingegnerizzazione.
Il sistema finale è realizzato con il supporto dell’Assessorato all’Industria della Regione Piemonte su fondi Docup 2000-2006 ed è frutto della ricerca (ISMB e Politecnico e di Torino) e della capacità imprenditoriale (Consoft Sistemi, Prima Electronics ed Etica) tutta piemontese, grazie all’azione facilitatrice di Fondazione Torino Wireless.
In particolare Prima Electronics ha curato la progettazione e la realizzazione dell’hardware, sia per quanto riguarda la scheda elettronica miniaturizzata inserita nel dispositivo da indossare (orologio), sia per la Base Station, cioè il dispositivo fisso che comunica via radio con l’orologio e che inoltra le chiamate verso il Centro Servizi tramite linea telefonica.
Grazie anche ai preziosi consigli dell’Istituto Boella, Prima Electronics ha posto particolare attenzione al design e all’ergonomia dell’orologio. Questo innovativo prodotto sarà presentano nell’ambito di Torino 2008 World Design Capital. Il leit-motiv di questo anno è “flexibility”, intesa come capacità di far leva con determinazione sul design, la ricerca progettuale e l’innovazione come fattori di sviluppo economico, sociale e culturale.
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