Transazioni alla luce del sole

Pubblicato il 26 febbraio 2021

Come i test interni dedicati portano alla luce il mercato grigio e rimuovono i lati oscuri dell’e-commerce.

 

All’inizio del secolo, Internet aveva creato un paradigma completamente nuovo che ha guidato le attività commerciali negli ultimi 20 anni: l’e-commerce. Nonostante il suo sviluppo sia avvenuto nell’arco di due decenni, continua a evolversi a un ritmo rapido. Più recentemente ha dato impulso a un nuovo tipo di relazione cliente-fornitore, in cui i due non si incontrano mai, e in cui persino il valore del marchio sta diventando secondario.

La rivoluzione delle dot-com ha anche creato un nuovo tipo di intermediario, il sito di aggregazione. Attualmente sono presenti un’infinità di queste attività virtuali. Molte di queste probabilmente non vedono mai il prodotto venduto e non hanno alcuna interazione fisica all’interno della filiera, ad esclusione degli scambi elettronici. Alcuni trarranno vantaggio da questo anonimato, e sono proprio queste aree oscure di Internet che sono diventate sinonimo del cosiddetto mercato grigio.

Forse è ingiustificato che il mercato grigio rimanga permeato di sfiducia, ma è comprensibile. Ha la reputazione di essere totalmente orientato ai costi e, in quanto tale, di attrarre operatori che sono ben disposti a cimentarsi in una corsa al ribasso. Sfortunatamente, un costo inferiore per il cliente non solo implica una piattaforma di acquisto più efficiente dietro le quinte. Troppo spesso, il fornitore taglia ben più delle spese generali per abbattere i prezzi.

Fortunatamente, la digitalizzazione è una forza illuminante. Il livello di visibilità consentito dalla digitalizzazione è quasi totale, e ciò rende più difficile trovare angoli bui. Ciò rimette l’acquirente al posto che gli compete, ossia in controllo dell’intero processo. La digitalizzazione porta con sé un livello di tracciabilità che finora è mancato nell’e-commerce.

Creare fiducia nell’approvvigionamento dei componenti

Il mercato grigio non è più malvagio di qualsiasi altro mercato. Ciò che rende effettivamente ardua la navigazione è la percepita mancanza di affidabilità. Anche gli intermediari hanno adottato un approccio “di non intervento”, ricorrendo all’espressione latina “Caveat Emptor” ossia “Stai Attento Acquirente”.

Anche noti siti di trading online limitano la loro esposizione alle conseguenze di una fornitura di prodotti difettosi. I fornitori che operano tramite un intermediario possono ritenere di godere di un qualche cuscinetto di protezione. In realtà, può essere difficile capire esattamente dove inizia e dove finisce la responsabilità e come si può mantenere la tracciabilità all’interno di questa filiera.

Ciò può destare preoccupazione per le aziende che acquistano componenti elettronici in un mercato sempre più aperto. Malgrado esse desiderino esplorare nuove fonti di approvvigionamento, potrebbero avere delle riserve sui fornitori. In molti casi, potrebbero non avere familiarità con il fornitore. In questa situazione, è l’intermediario che deve farsi avanti e fornire le necessarie rassicurazioni. È qui che un programma strutturato di verifica interna può aiutare a generare fiducia tra cliente e fornitore.

È assolutamente essenziale disporre di un regime di test completo in grado di assicurare che i componenti continuino a soddisfare i livelli di qualità più rigorosi. I gruppi di ispezione devono essere addestrati per identificare tutto ciò che sembra sospetto, da lievi variazioni nella confezione alle dimensioni, forma e colore del logo del fornitore. Infatti, tutti i componenti sono considerati non conformi fino a quando non sono stati vidimati da un ispettore.

In pratica, dovrebbero essere applicati tre livelli di test interni:

Livello 1

Le persone sono ancora una risorsa molto preziosa per tutti i distributori, e questo è evidente con i test di Livello 1. Tali test rimandano all’esperienza e alla competenza dell’ispettore, attraverso l’ispezione visiva e la registrazione di ogni aspetto di una spedizione.

Essi includeranno la verifica delle informazioni di base come il nome del produttore e il numero di parte del componente. Si estendono alle condizioni fisiche dell’imballaggio, compresi i sigilli e, se del caso, l’uso di imballaggi ESD/protettivi.

Seguono gli aspetti normativi, come i certificati ROHS e il documento che attesta l’assenza di piombo. Viene verificato anche il Paese di origine, insieme alla data di fabbricazione e ai codici del lotto. Viene registrata l’etichetta del codice a barre del produttore e tutto è documentato attraverso la creazione di un “passaporto” virtuale per la merce fornita.

Livello 2

In base a quanto sopra descritto, i prodotti dovrebbero essere sottoposti a ulteriori ispezioni in base al livello di qualità accettabile (AQL). L’AQL è un approccio ampiamente riconosciuto e adottato nell’ambito dei controlli di qualità.

Per garantire la massima affidabilità, tale approccio dovrebbe estendersi fino all’apertura della confezione e all’ispezione dei componenti in modo molto più dettagliato, utilizzando una gamma di apparecchi di misura e di ispezione microscopica.

I test di Livello 2 verrebbero applicati anche quando un ispettore lo ritiene necessario, sulla base di eventuali discrepanze identificate durante le ispezioni visive effettuate durante i test di Livello 1.

Livello 3

Il livello più rigoroso di test è riservato a tutti i nuovi fornitori di un sito di e-commerce. Quest’ultimo garantisce ai clienti l’affidabilità richiesta per prendere in considerazione il ricorso a componenti da una fonte sconosciuta e quindi fornisce loro opportunità di approvvigionamento senza rischi.

Nella maggior parte dei casi, i fornitori offriranno una seconda fonte realmente preziosa per un prodotto di base, progettato e fabbricato secondo gli standard elevati richiesti dagli OEM. I test di livello 3 entrano in gioco laddove è necessario assicurarsi che il prodotto soddisfi tali standard.

Il componente deve essere sottoposto a ulteriori test che includano gli aspetti fondamentali, come la permanenza delle marcature del componente. In seguito, occorre ispezionarne le dimensioni fisiche.

Il passo successivo consiste in un esame di conformità dal punto di vista della produzione, valutandone la saldabilità. Quest’ultimo include il metodo Dip and Look ampiamente utilizzato, che prevede l’esposizione dei terminali del componente al vapore per un periodo prolungato (generalmente misurato in ore) per poi sottoporli alla saldatura. I terminali sono quindi riesaminati per garantire che la saldatura risponda come previsto.

Il test può quindi passare alla decapsulazione per l’ispezione visiva e l’ispezione ai raggi X. La fluorescenza a raggi X (XRF) è utile a questo riguardo, in quanto può essere impiegata per identificare i materiali utilizzati nella fabbricazione del componente.

Fondamentalmente  è necessario registrare, archiviare e rendere accessibili tutti questi dati su una piattaforma destinata ai clienti. Se i responsabili degli acquisti vogliono accedere a nuovi mercati e fornitori, essi devono avere a portata di mano le informazioni sulla tracciabilità.

Conclusione

Il numero di potenziali fornitori di componenti elettronici è vasto e offre agli OEM una scelta più ampia. Tuttavia, l’accesso a questi ultimi è talvolta limitato, e ciò costringe i produttori a rimanere con distributori in franchising o ad avventurarsi nel mercato grigio.

La digitalizzazione della filiera può fornire più luce sul mercato grigio. Man mano che i canali di e-commerce si evolvono, essi dovranno dotarsi di piattaforme in grado di supportare una maggiore flessibilità senza sacrificare la garanzia di qualità.

In Sourceability, i componenti devono soddisfare i requisiti di tutti e tre i livelli. Allora, e solo allora, saranno messi in vendita su Sourcengine, il sito di e-commerce gestito da Sourceability. Ciò offre agli acquirenti l’accesso a oltre 2.600 fornitori controllati e la garanzia di potersi procurare ciò di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno e in tutta sicurezza.

Sourcengine di Sourceability è un esempio di come l’affidabilità e la tracciabilità dei fornitori possono essere sfruttate per fornire un maggiore potere d’acquisto ai fabbricanti.

Jens Gamperl, CEO di Sourceability



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