Teleporti: Internet e molto altro per le aziende
Dalla rivista:
EONews
Il primo teleporto privato italiano è nato a Genova nell’estate del 2001: battezzato Genova Teleport Italia spa, nasceva da una joint venture tra la Network Teleport Italia e due aziende locali di attrezzature satellitari e per il broadcasting. I teleporti sono progettati per integrare e distribuire diverse tecnologie di telecomunicazioni (satellitare, larga banda su fibra, trasmissione radio e ottica) attraverso infrastrutture accessibili all’interno di determinate aree geografiche o distretti industriali; il loro carattere distintivo è comunque l’impiego massiccio del mezzo trasmissivo satellitare.
A Genova nella fase introduttiva (luglio-settembre 2001) il teleporto ha previsto la trasmissione di canali televisivi diffusi su Hot Bird 13°E, la ricezione e distribuzione di trasmissioni da oltreoceano e servizi temporanei forniti in occasione del G8. A regime i servizi comprendono broadcasting e multicasting televisivo e radiofonico, tramissione dati a larga banda per reti aziendali, Internet via satellite e servizi multimediali interattivi, comunicazioni per mezzi navali. Nella gamma della clientela dei servizi sono presenti, tipicamente, ISP e Content providers, televisioni e radio. Le infrastrutture tecniche messe a disposizione degli utenti sono antenne ricetrasmittenti verso satelliti geostazionari, connessioni in fibra ottica e via radio, mezzi mobili per uplink satellitare. Per quanto riguarda l’accesso ai canali satellitari, inizialmente Genova Teleport Italia ha stretto un accordo con il consorzio Eutelsat per Hot Bird ed Eurobird e in seguito ha esteso la serie degli operatori, per ottenere una copertura globale nei servizi e nelle aree geografiche.
Il piano industriale di Network Teleport Italia prevede il collegamento tra il teleporto di Genova e i futuri nodi italiani del gruppo e i maggiori teleporti internazionali per le interconnessioni a larga banda e lo scambio di servizi complementari. Il teleporto di Genova rientra infatti in un progetto di ampie dimensioni che prevede la realizzazione di strutture analoghe in diverse regioni italiane; i teleporti saranno infatti collocati in punti strategici del territorio nazionale, interconnessi tra di loro, oltre che con i principali nodi mondiali e con backbone Internet europei e americani. L’investimento previsto nei primi cinque anni per la rete di teleporti è di 20 milioni di euro distribuiti tra trasmissioni TV, connessioni al backbone Internet e reti dati aziendali e reti mobili. Dopo quello di Genova è stato inaugurato l’estate scorsa (ma è completamente operativo da settembre) il teleporto di Venezia-Padova, o del Nord-Est. L’opera dovrebbe superare come traffico e clienti serviti anche le installazioni genovesi e fa capo alla società di gestione omologa al Genova Teleport Italia, che in quest’ultimo caso è stata battezzata Venezia Teleport Italia; la compagine azionaria della joint-venture include ovviamente Network Teleport Italia, Netdish (servizi) e Fracarro Radioindustrie. Si tratta di un’infrastruttura di telecomunicazioni, sulla quale viaggiano voce, immagini e testi, del costo di 4 milioni; il suo target generale è costituito da aziende del Nord-Est che operano con l’estero (molte hanno stretti legami economici con l’Est europeo, dove hanno delocalizzato la produzione, e quindi richiedono servizi di TLC in banda larga, ad alto valore aggiunto ma a costi accessibili). Il target individuale conta anche gruppi editoriali e grandi aziende di distribuzione commerciale che necessitino di veicolare contenuti dal centro alla periferia e viceversa, oltre a gruppi edili.
L’architettura di rete prevede la presenza di grandi antenne ricetrasmittenti che connettono le reti di terra ai vari satelliti; con la sua tipologia star-hub, offre un nodo centrale che opera da concentratore di tutte le comunicazioni e gestisce il flusso bidirezionale dei dati attraverso il protocollo di comunicazione satellitare, posizionato presso Netdish (l’operatore). La periferia della rete prevede l’impiego di terminali utente molto semplici da un punto di vista tecnologico e di facile impiego, in quanto il routing delle informazioni è gestito integralmente dall’hub.
I servizi offerti dalla nuova infrastruttura comprendono:
– creazione di reti di TLC per video, voce e dati;
– servizi di distribuzione dei contenuti a larga banda su Internet e su reti Intranet/Extranet private;
– servizi di hosting multidominio per l’implementazione di architetture di distribuzione live e/o on demand sulla rete Internet;
– servizi multimediali: applicazioni di formazione a distanza, videoconferenza, business desktop television;
– servizi di telefonia in tecnologia Voice over IP over SAT;
– distribuzione di segnali televisivi;
– distribuzione di segnali radio.
La copertura geografica del Teleporto del Nord Est comprende l’Europa centrale e orientale, le isole atlantiche, l’Asia centrale e il Nord Africa. La terza iniziativa di Network Teleport Italia interessa la zona di Milano e precisamente il centro logistico (terziario avanzato, grande distribuzione, attività espositiva) di Lacchiarella. L’investimento complessivo di 5 milioni ha riguardato una piattaforma digitale con finalità prevalenti di broadcasting radio-televisivo e di connettività Internet a larga banda.