SUPERCOMM2002: sorprese e pessimismo

Dalla rivista:
EONews

 
Pubblicato il 26 settembre 2002

Ad Atlanta, negli Stati Uniti, si è svolto uno degli incontri più importanti ed attesi dal mondo delle telecomunicazioni: SUPERCOMM2002. In questo periodo di congiuntura pesantemente negativa del mercato questa cinque giorni è stato un momento non soltanto di presentazione di nuovi prodotti ma ha portato anche scambi di idee e momenti di verifica per molti dei partecipanti. Vale la pena quindi cercare di riportare i punti più significativi perché rappresentativi della situazione in atto e rivelatori di una tendenza del settore. Dai report di stampa, commenti riportati su riviste specializzate e valutazioni di analisti di mercato balzano all’occhio tre elementi che hanno caratterizzato questo meeting: la massiccia presenza di Intel, la rivoluzione che questo settore dovrà subire, le previsioni pessimiste riportate dagli analisti.

La massiccia presenza di Intel

SUPERCOMM è sempre stata la passerella per nomi quali Lucent, Cisco, Nortel, Alcatel ma nell’edizione di quest’anno il logo Intel è apparso con una frequenza asfissiante e ben superiore a quanto un produttore di componenti abbia mai fatto in uno show di questo tipo. La presenza della casa di Santa Clara è stata inoltre rafforzata anche da nomi di calibro quali Craig Barrett – CEO di Intel – che ha tenuto il discorso di apertura di quest’anno. Nonostante il settore sia in grande sofferenza, Intel ha investito e continuerà ad investire pesantemente puntando strategicamente ad un significativo cambiamento del modello di business. Sul fronte della componentistica, Intel ha definito la sua strategia con quella che ha chiamato l’architettura IXA (Internet Exchange Architecture): una serie di ben sei diversi Network Processors (NP). Gli IXP220, 225 e 425 mirati ad applicazioni quali gateway e piccoli router, gli IXP1200, 2400 e 2800 in grado di coprire applicazioni di rete partendo dall’OC-3/155Mbps e su fino ai 10Gbps dell’OC-192. Questa è, però, solo la punta dell’iceberg: la lista dei componenti espressamente sviluppati per contornare i nuovi NP della serie IXA è alquanto estesa e conferma l’interesse di Intel verso il settore. L’obiettivo è quello di rendere disponibili agli sviluppatori di soluzioni per il networking i blocchi funzionali fondamentali per le diverse applicazioni. Della serie “network and communications building blocks” fanno parte una sessantina di componenti come la famiglia di framer IXF1810x che forniscono il più ampio supporto per soluzioni a 10Gbit/sec in grado di gestire protocolli quali STS-192c POS, 10 Gigabit Ethernet WAN, 10 Gigabit Ethernet LAN, and GFP framing.
L’attività di Intel non si è però fermata alla componentistica e, a supporto dei suoi prodotti, ha costruito una catena di alleanze altrettanto estesa: da chi supporta sistemi operativi agli sviluppatori/produttori di System Board Computer, da chi prepara sistemi di sviluppo a chi fornisce consulenze specifiche per il settore. Sempre a livello esemplificativo Intel può contare su LynuxWorks, con i suoi sistemi operativi BlueCat e Linux 4.0, su Viosoft Corporation con Arriba! Embedded Linux Edition. Non mancano Wind River Systems col suo VXWork AE / Tornado ed OSE Systems con l’OSE RTOS e RadiSys Corporation con il suo Microware OS-9.

Il telecom verso un diverso modello di business

Craig Barrett, chief executive officer di Intel, nella sua lunga vita tra le pareti del gigante di Santa Clara, ha iniziato la sua carriera nel lontano 1974 come direttore degli sviluppi tecnologici; ha vissuto in prima persona tutti i cicli attraverso cui l’industria elettronica nella sua globalità è dovuta passare nell’ultimo trentennio.
A lui è stato assegnato il compito del discorso di apertura dell’edizione di quest’anno e le sue considerazioni sui problemi che il settore sta vivendo e di come potrà riemergerne sono sicuramente dettati da una lunga esperienza. Barret ha sottolineato come la dinamica che sta oggi vivendo il mondo delle telecomunicazioni sia una copia, anche se compressa temporalmente -18-24 mesi contro 10-15 anni – di quanto successo nel mondo dell’informatica dagli anni ’70 agli anni ’90. L’industria delle telecomunicazioni deve re-inventarsi attraverso l’innovazione, un’innovazione che possa fornire nuove possibilità ai consumatori e contemporaneamente ridurre i costi delle infrastrutture. Negli anni a venire il mondo dovrà fondarsi su tecnologie e servizi forniti dalle industrie del telecom e dei computer mentre Internet sta rapidamente diventando la scelta sia per i singoli individui sia per le società di comunicazione. La necessità di trovare informazioni e lo sviluppo del commercio elettronico forzeranno entrambi i mondi ad entrare insieme sia nei prodotti sia nelle infrastrutture. Entrambi i mondi necessitano l’uno dell’altro per poter portare maggior valore aggiunto ai consumatori, che è poi la parte centrale del gioco.

Tra le priorità è indispensabile realizzare interfacce aperte per consentire all’industria nella sua totalità di cambiare l’infrastruttura e non lasciare che le singole società tentino di farlo da sole. Un modello semplice di questo concetto è stata l’industria dei computer che con le sue interfacce aperte ha consentito a tutti di scrivere applicazioni sull’interfaccia Microsoft ed alla fine è il consumatore ad ottenerne il maggior valore. Barrett ha sottolineato come la crescita sarà dipendente dallo sviluppo accelerato della banda-larga e dal miglioramento nella gestione dei media digitali su Internet. La banda-larga deve diventare una priorità in ogni paese come lo è in Corea e Giappone e deve essere veramente ad alta velocità – 5, 10 ed anche 100 megabits per secondo – per fornire ai clienti la capacità di sviluppare l’e-commerce, condividere informazioni ed esperienze ad alto contenuto. Anche Intel sta lavorando con l’industria delle telecomunicazioni per promuovere l’adozione di un’architettura modulare standard per le apparecchiature per telecom in cui esistano standard ampiamente diffusi per l’hardware, interfacce software e protocolli di comunicazione completamente aperti. Questo approccio consente ai fornitori di hardware e di software di creare innovazione sui diversi componenti dell’architettura permettendo ai fornitori di soluzioni di aggiungere valore con il software.

Le previsioni per il settore

La parte più negativa di SUPERCOMM2002 è sfortunatamente legata alle previsioni di mercato che, soprattutto nell’area delle infrastrutture, vanno dal pessimismo moderato al pessimismo più nero. L’area della trasmissione sulle lunghe distanze (long haul) è stata dichiarata, a dir poco, in coma profondo mentre il networking per le aree metropolitane soffre di una situazione di stallo totale; l’utilizzo delle infrastrutture ottiche sembra ancora utilizzato a livelli infimi – meno del 10% – e non sembra che la domanda di Megabit sia stimolata da xDSL, UMTS od altro. Il consenso che Dataquest ha cercato di raccogliere sulla previsione di quando il mercato potrà dare i primi segni di una qualche ripresa ha dato risposte molto vaghe e con un divario a dir poco abissale: i più ottimisti – ma sarebbe dire i meno pessimisti – la collocano a circa un anno da ora; chi invece ha una visione più nera suggerisce che prima di cinque anni non si avranno segni di recupero.

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