Semiconduttori: Adelante Pedro, con juicio

Dalla rivista:
EONews

 
Pubblicato il 18 giugno 2002

Così il gran Cancelliere Antonio Ferrer apostrofava il suo cocchiere che si muoveva tra la folla in agitazione e pronta a travolgerli, nell’episodio della rivolta del pane nei Promessi Sposi. Questa stessa esortazione possiamo prendere in prestito per il mondo dei semiconduttori: stesse turbolenze e si deve andare avanti … ma con giudizio. Il 2001 è stato un anno da dimenticare, concetto sottolineato sia da WSTS (Word Semiconductor Trade Statistic) sia da Dataquest. Entrambi gli istituti di ricerca hanno calcolato le perdite del mercato mondiale nel corso del 2001, pari a un 32-33% in meno rispetto al 2000. Passata la tempesta è arrivato il momento di guardare negli occhi l’anno in corso, cercando di interpretare lo scenario che abbiamo davanti e provare ad indovinare cosa ci aspetta da qui alla fine del 2002. Il commento più frequente nei vari report degli ultimi mesi è che: “Il punto più basso della curva è alle nostre spalle” e sono poche le voci fuori dal coro. È però presto per stappare le bottiglie di champagne perchè il sommario delle notizie positive si ferma lì, almeno dalla prospettiva di chi di semiconduttori deve vivere! Un piccolo inciso per dare un primo elemento di riflessione: per ritornare ai livelli del 2000 sarebbe necessaria una crescita del 47-48% rispetto al 2001, valore valore che difficilmente si può esprimere in una sola annata: la crescita più alta degli ultimi vent’anni si è realizzata nel 1984 con un valore vicino al 48%, prestazione mai più replicata da allora. Ma andiamo con ordine: i dati appena forniti da WSTS e relativi alla chiusura del primo trimestre di questo anno non sono per nulla negativi ma, di converso, non mostrano segni eclatanti di una brusca inversione del trend. Marzo ha visto un’inpennata del fatturato con una crescita sul mese precedente di quasi il 37% e che si è attestata sui 13,4 miliardi di dollari. Sono vari i fattori congiunturali che possono avere gonfiato il fatturato di marzo: la chiusura trimestrale e, soprattutto, la chiusura dell’anno fiscale della maggioranza dei grossi fornitori giapponesi che ha sicuramente fatto spingere l’acceleratore delle spedizioni, includendo anche gli ordini relativi alla prima parte di aprile. Un importante contributo all’impennata è stato inoltre ato dalle DRAM che, come ha dichiarato il presidente della SIA (Semiconductor Industry Association), hanno goduto della combinazione di un aumento della domanda e, soprattutto, di un significativo aumento dei prezzi. Ciò ha permesso di incassare quasi tutto l’aumento goduto nel mese, lasciando praticamente invariata la situazione sugli altri prodotti (Electronic News, 2, Maggio, 2002).

Nella sua totalità, comunque, il primo trimestre dell’anno chiude con un +5% sul trimestre precedente ma pur sempre con un –25% sullo stesso trimestre dell’anno scorso. Riferendosi al grafico si nota comunque che la curva Q/Q-4 (rapporto tra i valori del trimestre corrente e quelli dello stesso trimestre dell’anno precedente) ha iniziato, dopo aver toccato il suo minimo nel terzo trimestre del 2001, un trend in salita abbastanza significativo e questo dovrebbe dare un impatto positivo sul rapporto Y/Y (anno su anno). A partire dal prossimo trimestre la tendenza sarà verso il segno più e inizierà una risalita che ha fissato il suo punto più basso al –37% (valore attuale). L’analisi tecnica dei dati storici ci conferma solamente quanto già accennato in apertura e cioè che il punto più basso dovrebbe ormai essere alle spalle, che i trend si stanno invertendo e iniziando a mostrare segni di ripresa.
Come potrà effettivamente esprimersi questa ripresa?
I pareri al riguardo sono diversi, anche se tutti concordano su un aspetto: non sarà una ripresa esplosiva, per la quale dovremo aspettare il 2003; ma molto soft e concentrata principalmente nella seconda metà dell’anno. La forbice delle previsioni è piuttosto ampia e va dal +3% degli ottimisti ad un –10% dei pessimisti. Nel grafico la forbice è meno ampia e si considerano due limiti: il limite superiore che vede il rapporto Y/Y-1[ott] al +3% e quello inferiore – pessimista – al –5%. Nelle valutazioni fatte alla fine dell’anno scorso e pubblicate sul numero 373 di Gennaio di EO News erano state individuate tre cause fondamentali della debacle:
1 – La supply chain sovraccaricata,
2 – L’eccesso di capacità produttiva,
3 – Il crollo della domanda da parte dei consumatori (sul prodotto finito).
È quindi il caso di rianalizzare gli stessi parametri per individuare quali cambiamenti sono avvenuti nel frattempo.

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