MEMS piezoelettrici per il recupero dell’energia dispersa

Pubblicato il 7 gennaio 2014

Oggi nel mondo c’è moltissima energia che viene inutilmente dispersa e le tecnologie per il recupero e il successivo riutilizzo nella forma elettrica per l’alimentazione dei piccoli sistemi sono allo studio presso tutti i più importanti laboratori tanto nelle università quanto in seno alle industrie dell’intero comparto dell’elettronica.

Fioriscono le analisi di mercato che promettono importanti affermazioni commerciali per i sistemi capaci di catturare l’energia dispersa nelle sue varie forme – termica, cinematica o elettromagnetica – per convertirla in potenza elettrica sufficientemente stabile per alimentare le piccole applicazioni.

boltmicrogen

Fig. 1 – I convertitori MicroGen BOLT consentono di recuperare l’energia vibrazionale dispersa e riutilizzarla nella forma elettrica come con una qualsiasi pila stilo

Si pensi alle differenze di temperatura presenti nell’aria vicino ai motori o alle turbine, alle vibrazioni meccaniche diffuse dai tram o internamente ai pneumatici o alle scarpe e, infine, all’enorme quantità di radiazioni a radiofrequenza disperse dalle reti telefoniche e televisive.

Riutilizzando questa energia molti sistemi potrebbero vivere autonomamente e svolgere mansioni intelligenti utili alla comunità senza bisogno di cablaggi né di alcun intervento umano sul campo, dato che basterebbe monitorarli e gestirli in remoto grazie ai moderni front-end wireless a bassissimo consumo.

Fra le più promettenti tecnologie per il recupero dell’energia c’è la sua conversione dalla forma meccanica vibrazionale che si può realizzare con un trasduttore piezoelettrico miniaturizzato formato da un elemento elastico composto da uno o più strati piezoelettrici di massa opportuna interposti fra due elettrodi metallici in modo tale da costituire un condensatore.

Al muoversi del telaio del dispositivo corrispondono dei movimenti elastici nell’elemento piezoelettrico che inducono sugli elettrodi una carica elettrica tempovariante che diventa tensione ai morsetti terminali.

linear58003500

Fig. 2 – I controllori SmartMesh Linear Technology LTC5800 e i convertitori LTC3588 sono determinanti nel rendimento e nell’accuratezza di funzionamento delle celle Bolt

Così, l’energia meccanica ricevuta dal dispositivo sotto forma di vibrazioni viene trasformata in energia elettrica e rilasciata come tensione riutilizzabile con una potenza che attualmente si aggira attorno al mW ed è quindi già discreta, ma sono già stati presentati prototipi capaci di arrivare a qualche decina di mW.

Sono stati anche realizzati dispositivi simili basati su altri principi come, per esempio, i convertitori a induttanza magnetica, ma il rendimento è inferiore rispetto a quelli a piezoelettrico che oltretutto possono essere fabbricati con svariati materiali fra cui quarzo, ossido di zinco, nitruro di alluminio, ceramiche PZT (zirconato titanato di piombo) e polimeri plastici PVDF (polivinildenfluoruro) e perciò si possono produrre in diversi modelli in grado di adattarsi a ogni particolare ambiente applicativo.

Si intuisce che a rendere attraente questa tecnologia in termini di competitività sul mercato è l’ampia disponibilità dei processi di fabbricazione a basso costo riguardanti i dispositivi MEMS, microelettromeccanici, oggi diventati una preziosa risorsa per l’intero comparto dell’industria elettronica.

La tecnologia MEMS risolve, infatti, l’unico limite che avevano i primi piezoelettrici ossia quello di diminuire notevolmente il rendimento al restringersi delle dimensioni della superficie elastica tanto per cui era quasi impossibile realizzarli nei fattori di forma miniaturizzati adatti alle moderne applicazioni.

Grazie alla possibilità di creare dei “cantilever” di silicio ossia delle membrane a sbalzo elastiche molto sensibili si riesce oggi a fabbricare convertitori MEMS efficienti e adattissimi per convertire l’energia dalla forma vibrazionale a quella elettrica. Non solo, ma si stanno studiando assiduamente i materiali nanostrutturati che potrebbero consentire rendimenti di conversione ancora superiori.

Micro celle di energia

MicroGen ha sede e laboratori a Ithaca e Rochester che si trovano nel nord dello stato di New York verso i laghi al confine con il Canada. Da oltre 20 anni progetta e sviluppa dispositivi piezoelettrici in diversi formati e, contrariamente a quanto fanno molte società europee che fanno fabbricare i propri chip in America e in Asia, questa società ha scelto per produrre i suoi chip microelettromeccanici gli stabilimenti tedeschi di XFAB Semiconductor Corporation a Itzehoe che si trova a nord di Amburgo vicino alla Danimarca.

bolt600

Fig. 3 – Le celle MicroGen Bolt catturano le vibrazioni cinematiche fino a 600 Hz e a 0,5g e possono arrivare a un’erogazione di potenza di quasi 1 mW

La famiglia dei convertitori di energia vibrazionale MicroGen BOLT Power Cells è stata perfezionata e potenziata con l’implementazione dei controllori SmartMesh LTC5800-IPM di Linear Technology che ne consentono il collegamento in rete senza fili al fine di realizzare efficaci Wireless Sensor Network (WSN) con cui rilevare l’energia cinematica pur usufruendo di una gestione remotizzata con risultati notevoli sia dal punto di vista del rendimento energetico che in termini di versatilità applicativa.

Le nuove celle di potenza Bolt possono essere usate come micro generatori di energia o MPG, Micro-Power Generator, capaci di catturare l’energia vibrazionale entro abbondanti limiti di frequenza e intensità e convertirla in energia elettrica stabilizzata con buona precisione e con un’erogazione continua di qualità superiore a quella delle usuali pile stilo.

Nel chip MicroGen Bolt M0600X c’è un MEMS di 1 cm2 dentro il quale è stata realizzata una microstruttura piezoelettrica a cantilever capace di muoversi elasticamente quando sottoposta alle vibrazioni ambientali per formare ai morsetti esterni una tensione alternata che poi viene trasformata in potenza elettrica tipicamente attorno ai 100 µW per un’escursione di circa 0,1g a frequenza di 120 Hz e di quasi 1 mW se le vibrazioni cinematiche sono di 0,5g a 600 Hz.

La potenza alternata prodotta viene quindi immediatamente trasformata in continua dal convertitore ac/dc Linear Technology LTC3588-1 e poi immagazzinata nel condensatore buffer da 300 µF dal quale può essere successivamente prelevata dai sistemi periferici per distribuire l’energia laddove occorre. In opzione si può anche affiancare un condensatore da 22 mF prodotto da Panasonic per consentire l’alimentazione di una più potente cella buffer da 7 mA/ora della stessa Panasonic.

Il convertitore Linear è stato scelto perché specificatamente ottimizzato per i piezoelettrici MEMS e integra a bordo un rettificatore a basso dropout e uno stadio di amplificazione Mosfet in uscita con cui può erogare fino a 100 mA con tensione selezionabile fra 1,8, 2,5, 3,3 e 3,6 V. Inoltre, dispone anche di due front-end wireless uno a radiofrequenza e uno all’infrarosso con cui si può interfacciare all’esterno.

L’uscita della cella di potenza Bolt dipende, tuttavia, dalle caratteristiche del circuito di carico dove viene installata e pertanto può fornire più o meno potenza a seconda della tensione e/o della corrente di lavoro. MicroGen ha comunque ingegnerizzato le celle Bolt in modo tale da potersi sostituire direttamente alle pile alcaline più popolari e ciò ne semplifica l’installazione in tutte le applicazioni portatili e per esempio nel settore medicale dove può alimentare gli apparecchi indossabili per la somministrazione dei farmaci oppure i sensori per la rilevazione dei parametri biologici degli atleti senza interferire nelle loro quotidiane attività.

Il grande valore aggiunto dei prodotti MicroGen è il costo estremamente competitivo che ne rende conveniente l’uso anche in alternativa alle pile usa e getta che oltretutto sono ecologicamente meno sostenibili. La cella Bolt viene, comunque, fornita nei tre tagli con frequenza di lavoro da 100, 120 o 600 Hz, ma se ne può aumentare l’escursione fino a 1,5 kHz aggiungendo un’opportuna configurazione circuitale prevista in opzione.

Lo stesso per l’acquisizione delle vibrazioni che può essere aumentata fino a 3,0g e per la tensione d’uscita che può arrivare fino a 17 o 32 V con un’opportuna polarizzazione di supporto. Infine, grazie ai collaudati processi di fabbricazione disponibili negli impianti XFAB per i dispositivi Mems, l’elemento elastico piezoelettrico può essere realizzato da MicroGen in silicio, polisilicio, ossido di silicio, nitruro di alluminio, alluminio, molibdeno e titanio in modo da soddisfare un’ampia varietà di ambienti applicativi. Le dimensioni totali sono di 4,85×2,65×1,75 cm mentre la tolleranza termica operativa va da -40 a +85 °C.

Lucio Pellizzari



Contenuti correlati

  • Panasonic
    Panasonic per la traversata a idrogeno del Mare del Nord

    Il tablet 2-in-1 detachable TOUGHBOOK G2 di Panasonic ha contribuito alla prima traversata a idrogeno del Mare del Nord. Il team TU Delft Hydro Motion della Delft University of Technology ha infatti recentemente costruito un’imbarcazione alimentata a...

  • Murata
    Un nuovo sensore Murata per l’automotive

    SCH1633-D01 è un nuovo sensore (giroscopio e accelerometro) di Murata  basato sulla tecnologia MEMS. Questo componente amplia l’offerta di dispositivi con 6 gradi di libertà (DoF – Degree of Freedom) del produttore e può essere utilizzato per...

  • Panasonic e Red Hat
    Panasonic certifica i Toughbook con Red Hat

    Panasonic Mobile Solutions ha annunciato la collaborazione con Red Hat per certificare i dispositivi TOUGHBOOK con Red Hat Enterprise Linux. Questa certificazione risponde alle esigenze dei clienti che richiedono soluzioni sicure basate su Linux, ed è particolarmente...

  • Panasonic
    Dal Panasonic un tablet per i servizi di emergenza

    Panasonic Mobile Solutions ha realizzato la soluzione tablet EMS, appositamente concepita per supportare squadre di soccorso e servizi di emergenza in ambienti difficili. Questa soluzione è basata sul tablet fully rugged TOUGHBOOK G2 e consente ai soccorritori...

  • Panasonic
    Panasonic: nuovo Auto Framing per telecamere PTZ

    Panasonic Connect Europe ha aggiunto la funzione di auto framing per le camere PTZ che permetterà di realizzare in modalità automatica video di qualità adatti per il broadcasting e la produzione video. La nuova soluzione di auto...

  • Panasonic
    Panasonic presenta una nuova versione di Toughbook G2

    Panasonic Mobile Solutions ha presentato la nuova versione del suo tablet fully rugged TOUGHBOOK G2 caratterizzato da capacità di elaborazione edge AI. TOUGHBOOK G2mk3 dispone infatti di unità di elaborazione neurale (NPU) Intel AI Boost. Le funzionalità...

  • Panasonic
    Panasonic presenta il relè di potenza HE-A

    Panasonic Industry ha realizzato un nuovo relè di potenza caratterizzato da una capacità di carrying di 110A e una capacità di commutazione di 90A. Il dispositivo, siglato HE-A, può essere utilizzato per inverter solari e applicazioni di...

  • Soluzioni IoT per il monitoraggio dell’energia

    Tracciando il consumo con dispositivi IoT, si possono creare piani per ridurre l’energia dove possibile, risparmiando denaro e risorse Leggi l’articolo completo su EMB93

  • Panasonic
    Partnership tra Panasonic Connect e ORIX

    Panasonic Connect ha stretto una partnership strategica con ORIX Corporation per il business dei proiettori e delle relative operazioni. Le due società prevedono di costituire una nuova società di cui ORIX deterrà l’80% delle azioni e Panasonic...

  • Il ruolo della sicurezza informatica per Panasonic TOUGHBOOK

    di Chiara Cabini, Marketing Manager Southern Europe di Panasonic Connect TOUGHBOOK Panasonic è uno dei maggiori produttori multinazionali di prodotti di tecnologia ed elettronica. Con sede a Osaka (Giappone), Panasonic fa di innovazione e qualità i suoi...

Scopri le novità scelte per te x