Liberalizzare le frequenze: l’obiettivo di Gasparri

Dalla rivista:
EONews

 
Pubblicato il 27 settembre 2002

Comunicazioni un po’ più libere con le nuove tecnologie e le norme che il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, sta mettendo in atto. Già con la gara di fine marzo per le licenze del Wireless Local Loop (il WLL, la rete senza fili via antenne e trasmettitori wireless), gli accessi via radio alle comunità aziendali e residenziali e alla banda larga hanno segnato la partenza così da dare respiro al piano di sviluppo tecnologico e di liberalizzazione promosso dal Governo. Le nuove tecnologie? La banda larga sia con XDSL su doppino di rame sia a fibre ottiche con la cablatura (là dove esiste, come a Milano o con il Piano Socrate sviluppato da Telecom Italia) oppure via radio con il sistema senza fili. E queste tecnologie si incrociano con quello che in gergo è chiamato l’“Ultimo Miglio”, cioè la distanza tra la centrale di quartiere e le nostre aziende e case. Per la politica dell’ultimo miglio, ancora in gestione a Telecom Italia, “È necessario abbinare – dice Maurizio Gasparri – alla politica di privatizzazione anche una politica di liberalizzazione” che porterà Internet veloce senza le complicazioni dell’unbundling fisico. Intanto si è conclusa la prima gara di telefonia WLL per assegnarne le frequenze su base regionale (lo spettro di frequenze per il WLL va da 24.5 a 26.5 GHz aggiudicate da Wind e alcune da Omnitel e da operatori locali e da 27.5 a 29.5 GHz aggiudicate tutte da Telecom Italia). L’intera procedura sarà conclusa alla fine di luglio 2002 con il rilascio delle licenze. Per l’assegnazione delle frequenze utili ai Servizi del Wireless Local Loop, la telefonia senza fili, gli operatori riceveranno l’aggiudicazione delle licenze per i Servizi Voce, Internet e Multimediali. Non solo, ma il Wireless via radio potrà essere usato anche per la telefonia mobile, per interconnettere le antenne dei sistemi GSM e UMTS. Penalizzata invece Telecom Italia che non potrà avviare i relativi servizi commerciali prima di quattro anni, mentre gli altri licenziatari dovranno attivare le reti entro 24 mesi con le frequenze assegnate per coprire almeno il 30% dei capoluoghi di provincia. A questo si aggiunge il pacchetto di incentivi fiscali promosso dal Ministro Gasparri per la diffusione della banda larga a cominciare dal testo collegato alla Finanziaria, che prevede l’esenzione dal contributo Tlc alle imprese che investono in banda larga, estendendo anche l’agevolazione a quelle con un fatturato inferiore a 100 milioni di euro (al netto degli investimenti). Maurizio Gasparri punta sull’affermazione delle sue scelte e per l’ottenimento degli investimenti previsti, inseriti dal Cipe nella Legge Obiettivo delle Grandi Opere. Per i suoi programmi è partita la richiesta al Ministro Lunardi di introdurre nell’elenco delle infrastrutture previste dalla Legge Obiettivo anche i progetti hi-tech per le Comunicazioni, quali la banda larga, il digitale terrestre e le reti UMTS.

Dalla partecipazione di Maurizio Gasparri al Vertice Europeo di Siviglia il 22 giugno, incontriamo il Ministro per EONEWS:

Domanda: Il suo, Ministro Gasparri, è stato un successo personale. Infatti ha ottenuto che fossero inseriti dal Cipe nella Legge Obiettivo delle Grandi Opere, promesse a breve tempo dal Ministro Lunardi, anche gli investimenti previsti per le comunicazioni. Ma perché nella Legge Obiettivo delle Grandi Opere? Cosa c’entrano le Comunicazioni?

Gasparri: “Per Grandi Opere non si possono più intendere solo le strade, i ponti e le autostrade ma anche i grandi interventi sulla tecnologia per costruire l’Italia moderna ed avanzata. Queste opere incidono fortemente sulla realizzazione delle infrastrutture, influenzandone la finanziabilità in modo a volte determinante. Abbiamo trovato grande disponibilità da parte del Ministro delle Infrastruttre Lunardi, anche dal ViceMinistro dell’Economia Mario Baldassarri e dal Cipe. Il progetto di investimenti per la larga banda previsti per 1,8 miliardi di euro passerà con il documento di programmazione economica.

Domanda: Quanto delle Comunicazioni rientrerà nella Legge Obiettivo?

Gasparri: “Tre punti cardine del programma del Ministero delle Comunicazioni: banda larga, la TV digitale terrestre e UMTS. Sono tre linee fondamentali, le reti, il digitale televisivo terrestre, una maggiore diffusione di Internet ormai indispensabile, sulle quali credo che debba snodarsi anche il processo di globalizzazione. Se compiremo questo, sarà un passo avanti nel processo di internazionalizzazione che auspichiamo. Abbiamo ottenuto anche una corsia preferenziale con procedure più snelle e tempi più rapidi. Un passo importante per la realizzazione di queste opere, Lo Stato sta dimostrando un modo nuovo che è quello di rimuovere gli ostacoli allo sviluppo e creare situazioni che favoriscano la crescita delle aziende e la creazione di posti di lavoro”.

Domanda: Quali vantaggi per la scelta di questi tre punti, banda larga, TV digitale terrestre e UMTS?

Gasparri: “Innanzi tutto, indica una scelta strategica verso la modernizzazione dell’Italia. Poi, una risposta immediata agli operatori, con vantaggio economico dei tempi brevi e precisi che condizionano gli investimenti. Vogliamo favorire non il finanziamento di certi settori, ma solo la crescita, mettendo in moto nuovi meccanismi, opportunità di lavoro e investimenti. Ad esempio, gli operatori chiedono detrazioni fiscali per i cellulari per uso lavorativo e la rottamazione delle vecchie TV all’approccio del digitale terrestre. Quindi ci sono indicazioni future che potrebbero creare nuove opportunità e riflessi occupazionali.”

Domanda: Una scelta politica, la sua. Che obiettivo la gara di WLL?

Gasparri: “È stata la prima gara di stampo federalista. È realtà politica anche se si tratta di telecomunicazioni. È stato un atto politico di rilievo, che imprime una svolta tecnologica alle telecomunicazioni sia verso il federalismo sia ai rapporti commerciali su base regionale. Sono stati interessati gli operatori nazionali, ma anche quelli locali. I requisiti per la partecipazione sono stati resi accessibili a molti proprio in ambito locale. Il federalismo è una realtà che si va sviluppando nelle Tlc. Gli operatori che si aggiudicheranno le licenze dei servizi Wireless Local Loop potranno fornire voce, Internet e servizi multimediali. È sicuramente un passo in più verso la liberalizzazione del settore. Grazie alle nuove licenze si può contribuire a liberalizzare le Tlc, superando l’ostacolo dell’ultimo miglio, poiché la gara si è svolta in ambito regionale. Il WLL è anche opportuno per gli operatori di telefonia mobile e potranno usare le frequenze assegnate per i collegamenti anche all’interno delle loro reti”.

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