Le 5 tecnologie che rivoluzioneranno le nostre vite in 5 anni
IBM ha presentato l'edizione 2018 di “IBM 5 in 5” (#ibm5in5), le innovazioni scientifiche che promettono di cambiare il nostro modo di vivere
Come possiamo oggi “sentirci al sicuro”? Come facciamo a trovare il “posto sicuro” in ogni vita, reale o virtuale che sia? Sono le domande che pone IBM nell’edizione 2018 del rapporto 5in5, che individua le innovazioni scientifiche “rivoluzionarie”, che promettono di rimodellare la nostra società e il nostro modo di lavorare nel corso dei prossimi cinque anni.
Nell’edizione 2018 si parla ancora di AI e di cybercrime, ma anche di computer quantistici, crypto-anchor e blockchain, di microscopi miniaturizzati che in modo autonomo, viaggeranno nei nostri oceani e monitoreranno in continuo lo stato di salute del plankton.
Crypto-anchor e blockchain forniranno una barriera tecnologica alla contraffazione in vari settori dell’industria. Nei prossimi 5 anni disporremo di tecnologie, le crypto-anchor, che potranno essere inserite all’interno di vari tipi di materiali e prodotti sotto forma di inchiostri speciali o di computer piccoli quanto un granello di sale e che garantiranno l’originalità del prodotto stesso. Potremmo tracciare in modo sicuro l’origine di un prodotto e seguirlo nei vari passaggi lungo la filiera produttiva e distributiva. Avremo strumenti più efficaci contro la contraffazione di molti prodotti che usiamo comunemente come farmaci, vestiti, parti di automobili o cibo. Le crypto-anchor riverseranno in tempo reale i dati dei prodotti all’interno di tecnologie blockchain che garantiranno autenticità e sicurezza.
Nei prossimi cinque anni dovremo prepararci a fronteggiare una nuova possibile minaccia informatica, che potrebbe riguardare la maggior parte dei metodi di crittografia attualmente utilizzati per mettere in sicurezza i dati e le nostre comunicazioni. I computer quantistici potrebbero fornire la base computazionale necessaria per fare ciò. Si è già al lavoro per sostituire i metodi attuali con nuovi algoritmi. Il NIST, l’ente di standardizzazione del governo americano, già dallo scorso anno ha lanciato una gara mondiale, a cui decine di gruppi di ricerca in crittografica hanno risposto, per l’ideazione di schemi di crittografica in grado di “resistere” ai quantum computer. In Europa e in altre nazioni si sta studiando lo stesso fenomeno. I laboratori di ricerca IBM hanno risposto alla gara del NIST proponendo nuovi metodi di crittografia basati su reticoli matematici estremamente difficili da attaccare.
Nei prossimi 5 anni disporremo di microscopi miniaturizzati che, in modo autonomo, viaggeranno nei nostri oceani e monitoreranno in continuo lo stato di salute del plankton. Il plankton oceanico è una delle risorse di base per la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta. È costituito da organismi monocellulari e microscopici ed è responsabile del 50% della produzione di ossigeno sulla terra. I microscopi che vigileranno sul plankton saranno collegati in cloud, non solo per trasmettere i dati raccolti, ma anche per attingere ad algoritmi in grado di interpretare molteplici indicatori sullo stato di salute di questi organismi e quindi predire lo stato di salute delle acque su scala globale.
La riduzione del “bias” o “rumore” presente negli algoritmi di intelligenza artificiale diventerà un tema centrale. Secondo i ricercatori di IBM, nei prossimi 5 anni disporremo di nuove soluzioni per affrontare e sostanzialmente ridurre i comportamenti anomali degli algoritmi di intelligenza artificiale dovuti ad addestramenti metodologicamente errati e/o fatti con “dati distorti”. Vari gruppi di ricerca stanno sviluppando nuovi metodi per ridurre questo tipo di errore “alla fonte”, valutando la qualità dei dati di addestramento per far in modo da generare algoritmi di intelligenza artificiale che presentino valutazioni meno inique possibili rispetto a variabili target.
Nei prossimi 5 anni i quantum computer potrebbero diventare mainstream, vale a dire uno strumento rilevante e diffuso. Si svilupperanno nuove figure professionali, ricercatori, e programmatori quantistici che si cimenteranno nella risoluzione di problemi attualmente considerati non risolvibili, almeno per alcune aree applicative come la chimica e l’ottimizzazione. Vere e proprie reti di competenza su scala globale si formeranno attorno ai principali player, pubblici e privati, impegnati nella realizzazione di sistemi computazionali basati sui principi quantistici.
Quantum computer: guarda il video di IBM
ap
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