Il futuro sostenibile per l’archiviazione dei dati visto da Toshiba
L’archiviazione dei dati è essenziale per molti aspetti del mondo moderno, così come la protezione dell’ambiente. Tuttavia, le due esigenze sembrano essere spesso ‘in contrasto’ con la maggior parte dei dati cloud conservati su hard disk che molti considerano avidi di energia.
Toshiba ha analizzato come la tecnologia degli HDD si sta evolvendo per ridurre drasticamente l’energia consumata per l’archiviazione e offre alcuni consigli per utilizzare gli HDD nel rispetto degli obiettivi ambientali.
Perché usare gli HDD per il cloud?
I dati al giorno d’oggi sono preziosi e le tre opzioni principali per l’archiviazione sono: nastro magnetico, HDD e unità SSD, ciascuno con caratteristiche diverse.
Il nastro è principalmente un supporto di backup molto affidabile e a basso costo, ma troppo lento. Restano gli HDD e le unità SSD, che sono entrambi validi per il cloud storage dal punto di vista delle prestazioni. Sebbene vi siano differenze in termini di consumo energetico e velocità, il più grande divario tra le due tecnologie è il costo.
Il costo in bit degli HDD è pari a un settimo di quello delle unità SSD e altrettanto interessante è il fatto che entrambi i costi continuano a diminuire a un ritmo simile, per cui, in base alle proiezioni attuali, non si prevede che le unità SSD diventino più economiche degli HDD nel breve-medio termine.
Con le dimensioni del cloud storage, il fattore economico è una priorità e, per questo motivo, la stragrande maggioranza dell’archiviazione cloud è basata su HDD. Per fare un confronto diretto1, nel 2022 sono stati spediti 88 milioni di HDD di classe Enterprise da 3,5″ / 7.200 giri/min (per un totale di 1021 Exabyte) a fronte di 66 milioni di SSD di classe Enterprise, per una capacità totale di soli 175 Exabyte.
Il consumo energetico degli HDD si riduce grazie all’innovazione
Il consumo energetico degli hard disk è un altro aspetto importante. Il settore ragiona in termini di ‘watt per terabyte (W/TB)‘, in quanto è una buona misura della quantità di energia necessaria complessivamente per archiviare tutti i dati in cloud. Inoltre, considera anche il fatto che la rotazione dei piatti richiederà sempre una quantità definita di energia, un aspetto inevitabile degli HDD. Quindi, mentre il settore continua a cercare di migliorare l’efficienza energetica, parallelamente aumenta la capacità degli HDD garantendo che l’energia consumata non aumenti.
Nel 2011, un HDD da 4TB (serie MG03) richiedeva circa 10,5W ed era considerato ‘all’avanguardia’ con un consumo di 2,6 W/TB. La continua innovazione ha aumentato di 2,5 volte la capacità, mentre il consumo di energia è rimasto quasi costante (10,6W), per cui il W/TB si è più che dimezzato. Il 2017 è stato un anno cruciale per gli HDD Toshiba. La necessità di utilizzare piatti più sottili per aumentare la capacità, ha fatto sì che l’aria che riempiva le unità causasse problemi di ‘fluttering’ durante la rotazione ed è stata quindi sostituita con l’elio, che essendo più leggero ha generato minore attrito sui piatti e ha ridotto il consumo energetico complessivo dell’HDD di 2,8W poiché il motore deve lavorare meno.
Grazie all’aumento della capacità, all’integrazione dell’elio e ad altre innovazioni, i W/TB di un tipico HDD di classe Enterprise sono diminuiti di cinque volte, passando da 2,6 a 0,5 W/TB, con un impatto significativo sull’energia necessaria per alimentare il cloud storage. La versione 2022 dell’MG10ACA da 20TB ha migliorato ulteriormente le proprie performance con 2TB di capacità in più, ma la potenza attiva è aumentata solo di 1W.
Come i casi d’uso influiscono sul consumo energetico
Gli HDD offrono ulteriori opportunità di risparmio energetico grazie all’integrazione delle modalità idle (inattiva) e standby. Ad esempio l’hard disk MG09 da 18TB ha una potenza operativa di circa 8,3W quando i piatti girano e le testine si muovono per leggere e scrivere dati in modo casuale. Tuttavia, esistono tre modalità ‘idle’ e una modalità standby.
In standby, il consumo energetico si riduce a 0,43W, ma questo comporta l’interruzione della rotazione dei piatti. Sebbene sia interessante dal punto di vista dei consumi, possono essere necessari fino a 20 secondi per far ruotare i piatti e poter leggere/scrivere i dati, rendendo questa modalità non praticabile per l’archiviazione online.
Le modalità idle disattivano in vario modo le parti magnetiche e/o elettroniche, mentre il mandrino continua a girare. In queste modalità, il tempo di ‘riattivazione è compreso tra 1,2 e 0,3 secondi. Tuttavia, con sistemi di archiviazione come RAID e SDS, gli accessi sono frequenti anche quando l’unità sembra inattiva. Per questo motivo, per il momento, non è possibile utilizzare le modalità idle per ridurre i consumi.
Aggiornare per migliorare
Poiché l’affidabilità degli HDD è eccellente, la percentuale di guasti è diminuita notevolmente e di conseguenza il numero di HDD con interfaccia SATA 6GB/s, installati dal 2010, è molto elevato. Tuttavia, trattandosi di una tecnologia più vecchia, i valori W/TB sono significativamente più alti rispetto ai moderni HDD ad alta capacità.
Dal momento che l’interfaccia e il formato sono identici, è relativamente facile sostituire le vecchie unità con quelle più recenti. In questo modo, gli operatori dei data center beneficeranno di una maggiore capacità di archiviazione nello stesso spazio e il consumo energetico, nella peggiore delle ipotesi, rimarrà invariato. Se si passa agli HDD riempiti a elio, i vantaggi saranno superiori con un risparmio energetico fino al 30%.
Ciclo di vita dell’HDD
Uno dei modi più sostenibili di utilizzare gli HDD è quello di sfruttarli più a lungo, 5 anni o anche di più. Oggi è possibile dato che l’Annualized Failure Rate (AFR) è diminuito del 50% (dallo 0,73% allo 0,35%) nell’ultimo decennio.
Considerando la sostenibilità, ogni HDD contiene fino a 1 kg di metallo e altri componenti/materiali. Si tratta di una fonte preziosa di alluminio e rame che può essere riciclata quando l’HDD raggiunge la fine del suo ciclo vita. In futuro, quando le risorse diventeranno più scarse (e il numero di HDD da riciclare raggiungerà una scala significativa), la rimozione e il riutilizzo dei magneti permanenti con terre rare rappresenterà un potenziale ‘vantaggio’ in termini di sostenibilità.
Tecnologia di ultima generazione
L’ultimo HDD di Toshiba è il modello MG10ACA da 20TB, disponibile in versione SAS da 12 Gbit/s o SATA da 6 Gbit/s. Il drive da 3,5″ integra più sensori di urti e vibrazioni rotazionali (RV) per l’utilizzo in sistemi multi-bay. Le tecnologie a dieci piatti e Microwave Assisted Magnetic Recording (MAMR) aumentano la densità di archiviazione fino a 20TB. Gli HDD della serie MG10 offrono un’affidabilità di 2,5 milioni di ore MTTF pari a un AFR dello 0,35% con una garanzia di 5 anni con un carico di lavoro nominale di 550TB/anno.
Contenuti correlati
-
Toshiba: le previsioni per lo storage 2025
Maggior capienza, innovazione tecnologica, IA, responsabilità ambientale e il miglioramento dell’ecosistema segneranno la trasformazione del settore dello storage a livello mondiale. Videosorveglianza, gaming e multimedia guideranno la domanda di HDD Gli hard disk (HDD) continuano a rappresentare...
-
Toshiba: fotorelè automotive con tensione di rottura di 900 V
Toshiba Electronics Europe ha sviluppato TLX9150M, un fotorelè utilizzabile per i sistemi di controllo delle batterie automotive da 400 V. Il parametro più interessante è costituito dalla tensione di rottura minima (VOFF) che raggiunge i 900 V,...
-
Il nuovo fotorelè ad alta velocità di Toshiba
TLP3450S è un nuovo fotorelè a bassa tensione e alta velocità di Toshiba. Questo dispositivo particolarmente adatto per i sistemi elettronici dei tester per semiconduttori e migliora la precisione di misura dei dispositivi sotto test (DUT) a...
-
Toshiba estende la sua gamma di gate driver
Toshiba Electronics Europe ha ampliato la sua offerta di gate driver per motori BLDC brushless trifase con due nuove serie di componenti. Siglate rispettivamente TB67Z83xxFTG (con uscita del regolatore a 3,3V) e TB67Z85xxFTG (con uscita del regolatore...
-
Partnership tra Toshiba e MIKROE per una nuova scheda gate driver
Toshiba Electronics Europe e MIKROE hanno stretto una partnership per l’integrazione del gate-driver TB9083FTG nella scheda add-on Brushless 30 Click, utilizzabile per il controllo di motori DC senza spazzole (BLDC) nelle applicazioni automotive. Toshiba precisa che TB9083FTG...
-
La partnership di Toshiba con PROMISE per il CERN
Toshiba Electronics Europe collabora da tempo con PROMISE Technology per offrire funzionalità di archiviazione dati avanzate al CERN e attualmente questo sistema di archiviazione ha raggiunto una capacità di oltre un Exabyte, ovvero mille Petabyte o un...
-
Partnership tra Toshiba e MIKROE
Toshiba Electronics Europe e MIKROE hanno stretto una partnership per l’integrazione dell’IC per il controllo intelligente dei motori (SmartMCD) sulla scheda SmartMCD TB9M003FG di MIKROE. Il dispositivo SmartMCD è qualificato AEC-Q100 di classe 0, dispone di una...
-
Nuovi diodi Schottky da 1200 V da Toshiba
Toshiba Electronics Europe ha aggiunto alla sua offerta dieci nuovi diodi a barriera Schottky (SBD) da 1200 V realizzati in carburo di silicio (SiC). Si tratta della serie TRSxxx120Hx, composta da cinque prodotti alloggiati in package TO-247-2L...
-
Due switch da 32 Gbps da Toshiba
Toshiba Electronics Europe ha esteso al sua offerta di switch con due nuovi modelli multiplexer/demultiplexer (Mux/De-Mux) per canali differenziali ad alta velocità, i TDS4A212MX e TDS4B212MX. Questi dispositivi sono stati progettati per la trasmissione dei segnali differenziali...
-
Toshiba amplia la gamma di MOSFET U-MOS X-H a canale N da 150 V
I nuovi TPH1100CQ5 e TPH1400CQ5 sono MOSFET di potenza a canale N da 150 V di Toshiba Electronics Europe progettati specificamente per l’utilizzo negli alimentatori a commutazione ad alte prestazioni. Questi componenti utilizzano il processo U-MOS XH...