Come gestire con efficacia l’electronic waste
Dalla rivista:
EONews
La Commissione Europea ha recentemente adottato una direttiva molto precisa per il WEEE (Waste from Electrical and Electronic Equipment), che tende a responsabilizzare il produttore di apparecchiature del loro riciclo e smaltimento. Questa direttiva, che dovrebbe trovare applicazione anche in Italia per fine anno, dovrebbe avere due effetti: uno strategico e di lungo periodo – la progettazione finalizzata al riciclo e il relativo indirizzamento della supply chain – e l’altro pratico – il proliferare dell’offerta di smaltimento e riciclo. Nella panoramica dell’offerta, dominato da imprese generiche, spiccano alcuni fornitori di EMS, che si rivolgono agli OEM con attività qualificate di supporto post-vendita finalizzate al recupero dei materiali, generalmente intese come complemento essenziale del servizio di garanzia e riparazione. Si presume che molti OEM piccoli e medi trovino conveniente ricorrere agli EMS per le attività di recupero dei prodotti obsoleti, sulla scia delle scelte strategiche già effettuate da molti big dell’elettronica. Un esempio recente concerne Xerox , che ha incaricato Flextronics, mentre IBM e Hewlett-Packard da anni provvedono direttamente al ritiro (take back).
Un capitolo a parte meritano le società “ a servizio completo” che fanno del riciclo un business articolato. Citiraya è un gruppo internazionale di Singapore dotato di certificazione ISO 14000, fondato nel 1992 e con presenza in Tailandia, Taiwan, Malaysia, Giappone, Corea, Cina, Brasile, USA e, per quanto concerne l’Europa, in Germania e Scozia; la filiale italiana ha una sede operativa ad Agrate Brianza, mentre quella legale è situata a Massa Carrara. Citiraya ha presentato al mercato italiano il ventaglio delle proprie attività in una sede opportuna, un incontro organizzato dal Servizio Centrale Ambiente Anie. Il core business di Citiraya è il recupero dei metalli preziosi, ma opera anche la trasformazione di rifiuti non metallici, con un supporto logistico completo e la rintracciabilità totale di tutti i lotti. Propone infatti un programma completo di riciclo e gestione di tutti i rifiuti e gli scarti elettronici: nel campo delle telecomunicazioni il gruppo ritira e processa diversi tipi di scrap, dai vecchi cellulari alle schede; nel settore dell’elettronica in genere si fa carico, oltre che delle schede, della componentistica passiva ricca di metalli preziosi (oro, argento, palladio). Per l’automotive interviene sugli elementi di elettronica e sensoristica. Infine il gruppo opera anche nel recupero di pellicole fotografiche e per raggi X, materiali chimici, monitor LCD e rifiuti tossici. Citiraya intrattiene intensi rapporti con i principali produttori elettronici mondiali come ad esempio Hp, Lucent, Ibm, Philips, 3M, 3Com; in Italia collabora con ST, Finmek e Omnitel, con quest’ultima per il ritiro dei vecchi cellulari. Con i manifatturieri intrattiene anche accordi per il ritiro degli scarti di produzione; la tendenza infatti è quella di costituire all’interno del sito del cliente un’isola ecologica, nella quale convergono gli scarti opportunamente segregati e preparati per le fasi successive del processo di riciclo.
Il processo impostato da Citiraya prevede una fase preliminare di segregazione e preparazione del materiale nei vari centri distribuiti a livello mondiale (pesatura e classificazione, definizione del sistema di trattamento); il sistema di sicurezza intrinseco alle attività di Citiraya interviene sin dalle prime fasi e garantisce al cliente che materiali tecnologicamente riservati non finiscano nelle mani della concorrenza (un altro esempio è la cancellazione del contenuto dei dischi fissi dei PC, che è effettuata in base alle rigorose normative militari). Definita la metodologia di trattamento, i materiali vengono inviati all’impianto opportuno (incenerimento, recupero dei metalli con procedura meccanica o con procedura chimica, riciclaggio delle parti non metalliche, recupero di monitor e LCD, trattamento chimico); alcune fasi vengono gestite direttamente nella sede centrale di Singapore, come il recupero di metalli preziosi.