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Illuminazione a LED e

relativi effetti sul fun-

zionamento dei sensori

ottici

La maggior parte di noi cono-

sce bene le illusioni ottiche le-

gate al movimento, che capita

tipicamente di osservare nei

film, come succede, ad esem-

pio, quando le ruote o le eliche

di un aeroplano sembrano gi-

rare nella direzione opposta a

quella in cui dovrebbero ruo-

tare. Questo effetto è causato

da un’interferenza tra il tempo

dell’otturatore della telecame-

ra e la frequenza di rotazio-

ne dell’oggetto in movimento.

Tale fenomeno, se applicato

alle telecamere HDR (High

Dynamic Range) con gamma

dinamica elevata, rappresenta

una seria minaccia per l’effet-

tiva efficacia dei sistemi auto-

matici di assistenza alla guida,

arrivando addirittura a mettere

potenzialmente a rischio la

stessa vita.

La ragione di ciò è il fatto che

la maggior parte delle tele-

camere che attualmente for-

niscono i dati delle immagini

acquisite ai sistemi ADAS

installati sui veicoli si basano

sulla combinazione di foto-

grammi lineari per formare

un’immagine composita. Poi-

ché questi fotogrammi lineari

vengono scattati in sequenza

l’uno dopo l’altro, la posizio-

ne degli oggetti in movimen-

to (o degli oggetti che hanno

cambiato il loro stato) risulta

leggermente differente da un

fotogramma a quello successi-

vo. Ciò significa che, nel mo-

mento in cui più fotogrammi

lineari vengono combinati fra

loro per creare una singola

immagine ad alto contrasto,

quest’ultima, in realtà, non è

una vera rappresentazione di

quanto viene raffigurato.

L’illuminazione LED a regime

impulsato sta progressiva-

mente aumentando la propria

diffusione, grazie ai vantag-

gi sempre più evidenti che la

tecnologia di illuminazione a

stato solido può offrire (quali

l’elevato grado di affidabilità

e i ridotti consumi di potenza).

Uno dei campi in cui questa

tecnologia trova oggi norma-

le applicazione è sulle nostre

strade, dove viene tipicamente

utilizzata in una serie di infra-

strutture, come i semafori, le

luci di fermata e ripartenza e

la segnaletica attiva per il traf-

fico, oltre a essere adottata

anche nei veicoli per i fanali

posteriori, le luci di stop, le luci

di marcia diurne...

Poiché non esiste uno stan-

dard universale che definisca

la frequenza degli impulsi dei

LED o il loro ciclo di lavoro uti-

le (duty cycle), si sono svilup-

pate tantissime soluzioni diffe-

renti che sono state adottate

nei vari sistemi di telecamere

destinati all’industria automo-

bilistica. Sincronizzare tutto

alla luce LED è impossibile,

in quanto sono numerose le

sorgenti di questo tipo che si

possono trovare in un qualsi-

asi contesto automobilistico.

A volte capita che un singolo

segnale stradale sia addirittu-

ra composto da più sezioni lu-

minose, ciascuna funzionante

alla propria frequenza.

Come conseguenza di tut-

to ciò, un’immagine scattata

in un periodo di tempo molto

breve potrebbe non riuscire a

rilevare la luce emessa, una

circostanza che può rivelarsi

critica per le decisioni che il

sistema ADAS deve prende-

re, oppure la stessa immagi-

ne potrebbe riuscire a rilevare

solo una parte del segnale

emesso, generando così con-

fusione sul modo corretto di

reagire.

In alternativa alla tecnica HDR

a elevata gamma dinamica,

si sta ora diffondendo un me-

todo diverso, che non risente

affatto né delle illusioni ottiche

di movimento, né degli effetti

ottici di intermittenza dei LED

a regime impulsato appena

descritti. Quindi, è potenzial-

mente in grado di migliorare

la qualità di rilevamento del-

le immagini ed aumentare

l’efficacia dei sistemi ADAS.

Invece di usare più fotogram-

mi lineari, in questa tecnica i

sensori ottici sono in grado di

creare un’immagine ad ele-

vata gamma dinamica in un

singolo fotogramma attraver-

so un’elaborazione dei dati

di immagine con una curva

di compressione dinamica

multi-soglia (multi-kneepoint),

mantenendo il tempo di espo-

sizione uguale per tutti i livelli

di luminosità. Un esempio di

applicazione di questa tec-

nica è costituito dal sensore

MLX75421 Blackbird, che

Melexis

ha appena lanciato

sul mercato. Disponibile in un

formato ottico da 1/3’’, questo

dispositivo offre una risoluzio-

ne di 1344x1008 pixel. La sua

curva di risposta HDR a ele-

vata gamma dinamica, stabi-

lizzata a 4 soglie di compres-

sione, permette di ottenere,

per ogni fotogramma acquisi-

to, un contrasto dinamico che

arriva a 125 dB.

I sistemi automatici di assi-

stenza alla guida continue-

ranno a migliorare, anche gra-

zie a soluzioni di telecamere

ancora più sofisticate, come

quelle che stanno ora per es-

sere introdotte sul mercato.

Si tratta di prodotti in grado

di fornire immagini con livelli

di contrasto più elevati, grazie

a curve di risposta dall’anda-

mento più dolce e funzionalità

di elaborazione più avanzate.

Queste soluzioni riescono,

inoltre, a risolvere il problema

delle illusioni ottiche legate

al movimento e quello della

luce LED a regime impulsato,

questioni che stanno tuttora

rappresentando sfide tecno-

logiche difficili da superare

per i sistemi di elaborazione

delle immagini destinati all’in-

dustria automobilistica.

EON

ews

n

.

592

-

dicembre

2015

21

T

ecnologie

CLIFF DE

LOCHT,

Melexis

XP Power

 annuncia oggi l’apertura

del suo Centro di Configurazione

Europeo situato vicino a Reading,

Regno Unito, che si va ad aggiun-

gere e integrare alle strutture esi-

stenti di configurazione in Nord

America e Asia. Il nuovo Centro

Configurazione Europea con cer-

tificazione TUV e UL offre ai clien-

ti un rapido accesso a una vasta

scelta di alimentatori AC/DC con-

figurabili modulari. I prodotti con-

figurabili comprendono la serie

fleXPower, MP e LP con la pos-

sibilità di avere potenze in uscita

che vanno da 250 a 2500 Watt e

da 1 a 20 differenti combinazio-

ni di tensione in uscita. A partire

da gennaio 2016 XP Power sarà in

grado di fornire campioni di qual-

siasi prodotto configurabile entro

la giornata successiva e con quan-

tità di pre-produzione entro una/

due settimane. Stephen Dodson,

XP Power Engineering Manager,

commenta: “L’apertura del Centro

Europeo di configurazione è parte

del nostro continuo investimento

in Europa, con l’obiettivo di offrire

servizi di configurazione locali ai

nostri clienti europei. Tutti i compo-

nenti, compreso chassis e modu-

li, utilizzati nei nostri alimentatori

configurabili, sono tenuti in ma-

gazzino, ciò ci permette di offrire

tempi di consegna molto brevi in

modo da dare ai nostri clienti un

time-to-market più rapido possibi-

le. L’investimento in attrezzature

tecniche, come il nuovo ATE, andrà

a beneficio anche del nostro Engi-

neered Solutions Group che forni-

sce soluzioni power su misura”.

I prodotti fleXPower, MP e LP so-

no disponibili con certificazioni

di sicurezza per l’IT e il medicale,

e sono costruiti utilizzando uno

chassis e moduli di uscita in for-

mati differenti.

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