Sin dalla loro introdu-
zione, le NOR seriali
hanno tratto vantaggio
dal fatto di occupare
molto meno spazio
rispetto alle classiche
memorie NOR paralle-
le (tipicamente 48 pin
anziché 8 pin). Inizial-
mente caratterizzato
da una larghezza di banda li-
mitata a causa della velocità ri-
dotta e della latenza aggiuntiva
dovuta all’interfaccia seriale, il
prodotto ha subito una notevole
evoluzione negli ultimi anni. Le
interfacce seriali sono diventa-
te sempre più popolari in una
vasta gamma di applicazioni
(come PCIe, USB, Thunder-
bolt) e oggigiorno sono usate
in tutto il mondo dei semicon-
duttori.
La variante di interfaccia seria-
le più diffusa oggigiorno è l’in-
terfaccia Quad SPI (QSPI), che
consente ai progettisti
di sfruttare le dimen-
sioni compatte dei
dispositivi seriali e ot-
tenere una velocità di
trasmissione dati su-
periori rispetto a quel-
le dei prodotti seriali
tradizionali a singolo
bit o a due bit. Il pro-
tocollo è comune per
gli sviluppatori e per i produttori
di IP, ma quando le frequenze
in gioco sono dell’ordine dei
100 MHz a livello della scheda
PCB, diventa sempre più diffi-
cile progettare schede ottimiz-
zate a livello di costi senza no-
tevoli oneri di test per garantire
la compatibilità elettromagneti-
ca (EMV/EMC). Un semplice
aumento delle prestazioni in
termini di frequenza non è più
essere la fidelizzazione del
cliente. Pensate al sistema
operativo del vostro computer.
Quando vi abituate a un siste-
ma operativo, diventa difficile
passare a un altro. Quando
dovete cambiare computer,
probabilmente ne acquistate
uno nuovo con lo stesso OS.
Lo stesso principio potrebbe
valere per le interfacce dei
veicoli.
Abituandosi a un sistema, ci
si affeziona a quella casa au-
tomobilistica. Un’azienda ca-
pace di sviluppare un sistema
completo e differente di visua-
lizzazione integrata, costituito
da plancia, cruscotto e HUD,
ha la possibilità di fidelizzare
il cliente. Quando un consu-
matore deve scegliere la sua
nuova auto, comincerà proba-
bilmente dalla marca che già
possiede per mantenere la
stessa esperienza e accorcia-
re la curva di apprendimento
dell’interfaccia.
Fra gli elementi a sfavore
dell’HUD come dotazione
standard spiccano il costo e
l’ingombro.
Partiamo dal costo. I costi dei
visori si stanno abbassando
grazie all’aumento dei volu-
mi, all’ingresso sul mercato di
tecnologie competitive e alla
maturazione generale della
tecnologia dei sistemi HUD.
Se si adotta un nuovo ap-
proccio, considerando l’HUD
come elemento standard, i
costi diminuiranno ulterior-
mente con l’incremento dei
volumi.
Se gli HUD entrano nella do-
tazione standard dei veicoli,
si possono ridurre i costi in
diversi ambiti: parabrezza,
interfacce di comunicazio-
ne, processori e integrazione
elettronica. Ad esempio, un
processore di infotainment
come la piattaforma Jacinto 6
di
Texas Instrumentspotreb-
be distribuire tutti i contenuti a
diversi display senza dover ri-
generare la stessa grafica più
volte. Si potrebbe realizzare
un unico parabrezza per ogni
auto invece di diversi para-
brezza per lo stesso modello.
Eliminando la ridondanza dei
componenti si otterrebbero ul-
teriori riduzioni di costo.
Passiamo ora all’ingombro.
I visori HUD occupano spa-
zio e questo è un problema
da risolvere. Ma se cambia-
mo approccio e ripensiamo
come utilizzare tutti i display
presenti in un veicolo, la casa
automobilistica ridurrebbe le
dimensioni del cruscotto o lo
eliminerebbe completamen-
te? Anche in questo caso ci
sono margini di ottimizzazio-
ne.
Sul mercato stanno arrivando
nuove tecnologie di display
per l’industria automobilistica,
con evoluzioni dei visori HUD
che possono cambiare l’e-
sperienza di navigazione del
conducente e le funzionalità
ADAS del veicolo. Tuttavia, se
si utilizza l’HUD come display
ridondante, si limita l’efficacia
e quindi la diffusione di que-
sta tecnologia. Eliminando
le ridondanze nell’interfaccia
HMI e adottando un nuovo
approccio allo sviluppo degli
HUD in modo che diventino
parte della dotazione stan-
dard, le case automobilistiche
potranno sfruttare tutto il po-
tenziale dei visori a sovrim-
pressione come interfaccia
del futuro per i loro veicoli.
EON
ews
n
.
592
-
dicembre
2015
23
P
arola
alle
aziende
CHRIS BOWEN,
general manager
di Macronix
Europe N.V.
C
hris
B
owen
macronix.europe@macronix.comQUAD / DUAL-QUAD /
Octa SPI:
l’evoluzione
La nuova interfaccia flash OCTA di
Macronix garantisce la continuità
richiesta in numerosi settori come
ad esempio quello dell’industria
automobilistica
continua a pag.24
MEMORIE