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TECH-FOCUS

ENERGY HARVESTING

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- ELETTRONICA OGGI 469 - APRILE 2018

ratori Drayson sono riusciti ad addomesti-

carla usando un’antenna multi-banda capace

di captare e assorbire segnali di qualsiasi

forma in tutte le bande della radiofrequenza

e con qualsiasi angolazio-

ne. Nell’energy harvester

Freevolt c’è uno stadio di

rettificazione che trasfor-

ma l’energia raccolta in

tensione continua, ma il

tutto è coperto da brevet-

to e non ci sono ancora

dati tecnici divulgati pub-

blicamente. La tecnologia

è disponibile sotto forma

di soluzioni per l’alimen-

tazione dei piccoli sistemi

elettronici di IoT come, ad

esempio, per il monitoraggio dell’inquinamen-

to nelle metropoli o le applicazioni medicali

indossabili.

Sensori che si auto alimentano

Posital

(POSition digiTAL) è stata creata nel

1997 dal gruppo Fraba, fondato nel 1918 a

Colonia dal pioniere dei relè elettromeccanici

Franz Baumgartner, per dedicarla allo svilup-

po di sensori e attuatori finalizzati all’utilizzo

industriale. Il successo di Posital, tuttavia, cre-

sce dal 2013 grazie allo sviluppo dei disposi-

tivi basati sull’effetto Wiegand. In pratica, è

un effetto magnetico non

lineare che si verifica in

un filo di materiale fer-

romagnetico quando si

trova vicino a conduttori

per la distribuzione dell’e-

nergia elettrica nei quali

scorre corrente alternata

in abbondanza. Le varia-

zioni del campo magneti-

co indotto nell’ambiente

generano nel filo ferroma-

gnetico un’inversione di

polarizzazione che viene

trasformata ai suoi capi in

un impulso di tensione triangolare (che può

essere positivo o negativo) in grado di arriva-

re a decine di Volt e durare decine di micro-

secondi. Pur essendo soggetto a una fastidio-

sa isteresi, gli ingegneri Posital sono riusciti

ad addomesticare il fenomeno in modo tale da

produrre sequenze di impulsi sufficienti per

alimentare dei sensori industriali. Nei sensori

Wiegand Posital la batteria non c’è perché

essi generano da se stessi l’energia necessa-

ria e sufficiente a trasmettere i dati raccolti.

Inoltre, sono robustissimi e installabili negli

ambienti più critici garantendo un’elevata

durata di vita. Questi sensori sono proposti in

diversi modelli a montag-

gio superficiale codificati

UFS/UTS/WFS e produco-

no da 140 a 170 nJoule

di energia con impulsi di

tensione di 6,5 o 7 Volt e

slew-rate di 200 V/ms nel

range termico che va da

-40 a +125 °C.

Buffer di energia

La giovane società austra-

liana

CAP-XX

si è dedi-

cata allo sviluppo dei

supercondensatori prevalentemente realizzati

con fogli di alluminio che avvolgono carbone

nanoporoso, una tecnologia che consente di

immagazzinare grandi quantità di carica elet-

trica con bassa resistenza serie equivalente

(ESR). Piccoli (“S” da 39 x 17 mm, “W” da 28,5

x 17 mm e “A” da 20 x 18 mm) e robusti (con

tolleranza termica che va da -40 a +85 °C)

sono perfetti nel ruolo di contenitori di energia

temporanei o “power buffer” per i dispositivi

IoT alimentati da energy harvester. La densità

di potenza dichiarata è di 158 kW/litro che

corrisponde a una densità di energia di 2,2

Wh/litro e a un’erogazione

di 2,75 V per cella con un

numero illimitato di cicli di

scarica/ricarica. La serie G

è composta da dieci super-

condensatori con capacità

che va da 75 a 1.200 mF,

ESR che scende da 150

a 20 m e corrente RMS

erogabile che va da 4 a 8

A mentre la serie H offre

nove opzioni con capacità

da 120 a 1.200 mF, ESR da

110 a 40 m e corrente

RMS da 3 a 6,5 A. Nelle G e

H lo spessore va da 2 a 3,5 mm ma nella serie

Thinline le dimensioni si riducono ancora con

lo spessore che scende a 0,6 mm nei formati

“A”, “W” e nel formato “Z” da 19 x 17 mm. La

capienza è di 94 kW/litro che corrispondono a

0,7 Wh/litro e ci sono nove modelli con capa-

cità che va da 45 a 300 mF, ESR da 300 a 45

m e corrente RMS da 4 a 7 A. Per tutti questi

supercondensatori il massimo impulso di cor-

rente di picco generabile è di ben 30 A.

Fig.5–IsensoriPositalsfruttanol’effettoWiegand

per catturare dall’energia magnetica ambientale

quanto basta per il loro funzionamento

Fig. 6 – I supercondensatori CAP-XX in alluminio

e carbone nanoporoso da 1.200 mF erogano 2,75

V e fino a 8 A e sono buffer di energia ideali per i

dispositivi IoT alimentati dagli energy harvester