V
SMART LIGHTING
LIGHTING 15 -
NOVEMBRE/DICEMBRE 2017
Aziende del calibro di Google, Amazon,
Apple e Microsoft stanno considerando
con particolare attenzione l’opportu-
nità di servire clienti che, un giorno,
potrebbero avere
quasi tutti gli oggetti
alimentati elettricamen-
te che sono in loro possesso, colle-
gati a Internet. Tramite prodotti
e servizi come Nest di Google ed
Echo di Amazon, che utilizza l’assi-
stente vocale Alexia, sono in fase di
sviluppo ecosistemi che consentono
ai consumatori di controllare e inte-
ragire online con una vasta gamma
di dispositivi intelligenti connessi in
rete, come ad esempio termostati,
serrature, ventole e impianti di ri-
scaldamento. Tutti questi prodotti,
un tempo completamente autono-
mi, semplici e preposti a svolgere
una singola funzione stanno evolven-
do, trasformandosi in nodi intelligenti dell’universo IoT
(Internet of Things). Una trasformazione del tutto ana-
loga sta interessando gli apparecchi di illuminazione, gli
interruttori della luce e i dispositivi per la regolazione
della luminosità (dimmer).
In questo momento, i produttori di apparecchi di illumi-
nazione si stanno chiedendo chi stia per trarre vantaggio
da questa trasformazione. Realtà come Amazon o Apple
trarrebbero sicuramente enormi benefici nel caso potes-
sero stabilire una piattaforma dominante per i dispositivi
connessi in rete; nella visione di questi colossi, gli appa-
recchi di illuminazione dovrebbero portare impresso un
logo del tipo “Compatibile con Amazon Alexa” oppure
“Compatibile con Apple Homekit” (Fig. 1). Lasciando
il controllo della modalità di implementazione di IoT
a terze parti che non operano nell’industria dell’illumi-
nazione, gli OEM del settore potrebbero perdere l’op-
portunità sia di determinare le modalità di erogazione
del servizio al cliente sia di ottenere ulteriori ricavi dai
servizi addizionali, resi possibili dal
passaggio a sistemi di illuminazione
intelligenti.
È abbastanza chiaro che le sorti di
questa disfida verranno decise nel
giro dei prossimi anni. I prodotti di
illuminazione sono inevitabilmente
destinati a diventare intelligenti e
connessi in rete. Per questo motivo,
gli OEM del settore dell’illuminazio-
ne devono fare il loro ingresso, da
subito, nell’universo IoT.
Più semplice a dirsi che a farsi.
Una delle sfide più difficili consiste
nell’individuare il modo migliore
per collegare a Internet sia le luci
intelligenti di nuova generazione
sia le infrastrutture di illuminazio-
ne esistenti. Senza dubbio, i produttori di apparecchi
di illuminazione sono scoraggiati dalla moltitudine di
standard e protocolli di comunicazione e controllo di-
sponibili per l’automazione degli edifici e dei sistemi di
illuminazione.
Si pensi a cosa potrebbe succedere se un OEM decidesse
di fare ingenti investimenti, in termini di tempo e risor-
se, per lo sviluppo di una nuova linea di apparecchi di il-
luminazione intelligenti e connessi solo per scoprire che
il protocollo di controllo utilizzato è destinato all’obso-
lescenza, sostituito da uno standard nuovo oppure diffe-
rente. Di fronte a uno scenario di questo tipo, forse con-
verrebbe attendere che la situazione diventi più chiara
e si siano stabilizzate le scelte relative alla tecnologia da
utilizzare nell’industria dell’illuminazione.
Come progettare nuovi sistemi
di illuminazione intelligenti in grado
di soddisfare le esigenze future
In questo articolo viene spiegato in che modo gli OEM possono iniziare immediatamente
a sviluppare nuovi progetti di sistemi di illuminazione intelligenti, senza incorrere nel rischio
dell’obsolescenza oppure di fare una scelta sbagliata
Fig. 1
– Il dispositivo Echo di Amazon per la smart
home (Immagine: Rick Turoczy sotto la licenza di
Creative Commons)
Adil Sidiqi
•
Field Applications Engineer
•
Future Lighting Solutions,
una divisione di Future Electronics
Lighting