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MOUSER ELECTRONICS

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- ELETTRONICA OGGI 462 - MAGGIO 2017

NEI DISPOSITIVI INDOSSABILI:

DI PROGETTO

Modalità sleep

La modalità sleep è senza dubbio la prima

opzione presa in considerazione da qualsiasi

sviluppatore impegnato nella realizzazione di

un prodotto a basso consumo. Si tratta di un

aspetto fondamentale soprattutto nei prodotti

indossabili, in quanto di norma non vengono

mai completamente spenti. La maggior parte

di essi, infatti, acquisisce letture periodiche

dei dati rilevati dal sensore e tali informazioni

sono memorizzate fino al momento in cui ver-

ranno inviate oppure trasferite immediatamen-

te. Per questo motivo, è ragionevole prevedere

che il dispositivo entri in uno stato di sleep tra i

periodi di attività. Il dispositivo viene risveglia-

to da un interrupt o da un’azione di tipo fisico

come ad esempio la pressione di un pulsante.

La frequenza con la quale il dispositivo verrà

svegliato dipende dalla particolare applicazio-

ne considerata. Anche nel caso della singola

applicazione, i tempi di sleep possono variare

in modo notevole. Intervalli di sleep di tipo di-

namico sono spesso utilizzati per permettere

al dispositivo di valutare la frequenza più ido-

nea per effettuare le misure. Nel caso di un di-

spositivo per il fitness, questo può svegliarsi

per verificare che vi sia movimento. In caso

affermativo, l’intervallo di tempo tra le misu-

razioni sarà più ridotto, mentre in assenza di

movimento, l’intervallo può essere prolungato

fino alla successiva misurazione, a tutto van-

taggio della durata della batteria.

Comunicazioni tra circuiti integrati

In termini di risparmio energetico, il protocol-

lo di comunicazione tra i dispositivi può ri-

vestire un ruolo di primo piano. Il protocollo

I2C utilizza resistori di pull-up che dissipano

energia, mentre il protocollo SPI, che non pre-

vedere resistori di pull-up, potrebbe rappre-

sentare una scelta migliore. Un altro elemento

che contribuisce alla dispersione di energia

è la capacità dei pin. Per minimizzare questo

fenomeno, occorre ridurre quanto più possibi-

le la quantità di dati da trasferire. Per fare un

esempio sulla quantità di energia che può an-

dare persa, si tenga presente che in un sistema

operante a 20 MHz alimentato da una tensione

di 3,3V, quattro pin con una capacità di 5 pF

assorbiranno una corrente di 660 µA. Questo

valore è determinato dall’equazione I=0,5CVf.

La corrente assorbita sarà data dalla somma

di quella prodotta dai dati inviati e ricevuti, che

può quindi aumentare. L’uso di un circuito inte-

grato ad alto grado di integrazione permette di

ridurre questo valore. Le comunicazioni inter-

ne non sono penalizzate dalla capacità dei pin

pertanto, dal punto di vista dei consumi, è me-

glio integrare più periferiche on-board. RAM e

memorie flash on-chip garantiscono gli stessi

risparmi energetici.

Alimentatori efficienti

Per ottimizzare l’efficienza la scelta di un re-

golatore a commutazione per l’alimentatore a

commutazione è di fondamentale importanza.

Ciò è particolarmente vero per i regolatori

sincroni, dove è possibile raggiungere un’effi-

cienza superiore al 95%. Tuttavia, l’efficienza,

o anche l’efficienza in stand-by, non è neces-

sariamente il fattore più critico. Infatti, è ne-

cessario analizzare la corrente richiesta dal

dispositivo in differenti modalità operative per

determinare il contributo di tali modalità al

consumo di corrente complessivo dopo aver

preso in considerazione l’efficienza del rego-

lare a commutazione per ciascun livello di cor-

rente. Tra i regolatori più interessanti disponi-

bili sul mercato di può annoverare il regolatore

step-down ADP5301 di Analog Devices (Fig. 1).

La corrente di riposo (quiescent current) di

questo regolatore può essere di soli 80 nA in

assenza di commutazione e con il dispositivo

operante in modalità di isteresi. Esso commuta

in “burst mode” per aggiungere carica al con-

densatore di uscita, utilizzando l’induttore per

carichi molto bassi, tornando quindi nello sta-

to di riposo. Il ridotto valore della corrente di

riposo può garantire un’efficienza fino all’80%

(a 1 µA) a seconda delle tensioni di ingresso

e di uscita. In pratica è molto probabile che

i valori raggiungibili siano inferiori a quelli

ottimali, pur restando superiori al 40%. Il di-

spositivo è in grado di erogare una corrente

massima di 0,5A e dispone di un singolo pin

per programmare la tensione di uscita con un