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EDA/SW/T&M

TELECAMERE 3D

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- ELETTRONICA OGGI 459 - GENNAIO/FEBBRAIO 2017

U

na telecamera 3D Light Field acquisisce immagini in

2D abbinate a dati relativi alla profondità della scena,

utilizzando un’unica telecamera, un obbiettivo stan-

dard e un processo di acquisizione senza particolari illumi-

nazioni. Le telecamere Raytrix, distribuite in Italia da

Image S

,

risultano quindi ideali soprattutto per l’acquisizione di piccoli

componenti, in situazioni nelle quali non è possibile utilizzare

un sistema di telecamere stereo o un sistema basato sulla trian-

golazione laser, perché coprirebbero un’area troppo ampia o

perché hanno un ingombro eccessivo. Un esempio tipico sono

spine, connettori o circuiti stampati posizionati all’interno di

un contenitore di plastica profondo. Poiché l’immagine viene

rilevata con un’unica acquisizione, non è necessario che i com-

ponenti siano fermi: si può scattare una vera e propria “istanta-

nea”, assicurando velocità elevate.

In linea di principio, l’area acquisibile da una telecamera Raytrix

dipende esclusivamente dall’ottica utilizzata. La risoluzione tri-

dimensionale effettiva corrisponde al massimo a un quarto del-

la risoluzione del sensore e varia sull’intero campo in base alla

profondità della scena. Una telecamera Raytrix è in grado di

fornire una risoluzione inferiore all’1% dell’altezza inquadrata

nell’immagine acquisita. Le telecamere Raytrix possono quindi

essere adattate a ricostruire immagini tridimensionali di altezze

differenti selezionando un obiettivo adeguato. Sono disponibili

anche modelli che possono essere collegati a un normale mi-

croscopio per trasformarlo in un microscopio 3D.

Modalità di funzionamento

La figura 1 illustra la struttura di una telecamera 3D Light Field

di Raytrix. L’ottica principale genera un’immagine 3D interme-

dia virtuale. Questa immagine 3D intermedia ha il solo scopo di

mostrare dove l’obiettivo principale mette a fuoco i vari punti

dell’oggetto. Ogni lente dell’array di microottiche agisce come

una telecamera a risoluzione minore di quella del sensore che

vede l’immagine 3D virtuale da una prospettiva/angolazione

leggermente diversa. Questa struttura è paragonabile a un ar-

ray di telecamere con l’unica differenza che, in una telecamera

3D Light Field, l’obiettivo rimpicciolisce la scena (o la ingrandi-

sce nel caso dei microscopi) prima dell’acquisizione mediante

una serie di “microcamere virtuali”.

L’immagine così generata dalla telecamera Raytrix non può

essere utilizzata direttamente. Da essa devono essere ricava-

te le informazioni di profondità e un’immagine 2D “normale”,

operazione svolta mediante algoritmi sviluppati e implementati

da Raytrix. Poiché questi calcoli richiedono molta potenza di

calcolo, vengono demandati alla scheda grafica. Per una tele-

camera Raytrix R12 con sensore da 12 megapixel, questa ope-

razione può essere svolta attualmente al ritmo di 15 immagini al

secondo su un normale PC con scheda NVIDIA GTX780.

L’array di microottiche sviluppato e brevettato da Raytrix, co-

stituito da microottiche con diverse lunghezze focali, è in grado

di coprire una profondità di campo maggiore. Questo sistema

acquisisce una scena simultaneamente da differenti angoli di

vista, aumentando notevolmente la profondità di campo della

telecamera senza ridurre l’apertura. Una maggiore profondità

di campo consente inoltre di acquisire dati di profondità su una

zona più ampia di quanto non si possa fare, ad esempio, con un

sistema di telecamere stereo. Questo metodo risulta particolar-

mente efficace nelle applicazioni con microscopi oppure con

oggetti che presentano ombre.

Telecamere 3D Light Field come strumenti di misura

La versione più recente del software Raytrix consente anche

la calibrazione di una telecamera 3D Light Field. La calibrazio-

ne riequilibra diversi aspetti del sistema ottico. In particolare

vengono calcolati la lunghezza focale, la distanza focale, l’in-

clinazione dell’asse ottico dell’obiettivo principale rispetto al

sensore, la distorsione radiale e la curvatura del piano focale

dell’obiettivo. Vengono inoltre equalizzate le differenze che esi-

stono fra le microlenti.

La calibrazione è molto diversa rispetto ai sistemi di telecamere

stereo. Nelle telecamere 3D Light Field di Raytrix, le microlenti

vengono considerate come sistemi multicamera e, utilizzando

una tecnica di correlazione, si cerca di correlare i vari elemen-

Misure in 3D con

la tecnologia Light Field

Lennart Wietzke

Ceo

Raytrix

Un’analisi della tecnologia e delle possibilità di

misura offerte dalle telecamere 3D Light Field di

Raytrix, ideali per applicazioni industriali di ispezione,

microscopia 3D, misure di portata e fenotipizzazione