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EDA/SW/T&M

SIGNAL INTEGRITY

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- ELETTRONICA OGGI 458 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

disturbo irradiato è dovu-

ta alle correnti di modo

comune generate da un

canale differenziale. Un

segnale di modo comune

anche di soli 10 mV su un

doppino esterno può es-

sere sufficiente per non

superare le prove di certificazione sulle interferenze

elettromagnetiche. In teoria, se i circuiti di pilotaggio

generano un segnale differenziale perfetto e se il se-

gnale attraversa un canale differenziale perfetto, non si

genererà nessun segnale di modo comune. Sfortunata-

mente, nella pratica ciò avviene di rado.

Supponendo che il circuito di pilotaggio sia perfetto

e prendendo in considerazione il solo canale, qualun-

que asimmetria in un canale differenziale accoppiato

convertirà una parte del segnale differenziale in un

segnale di modo comune. Il fenomeno viene chiamato

“Conversione di modo” (Fig. 5).

La conversione di modo è tipicamente causata da

asimmetrie nelle linee accoppiate:

Lunghezza e/o larghezza non identica delle linee

Differenze “locali” nell’effettiva costante dielettrica

Discontinuità nel piano di massa

L’analisi con riflettometria TDR può aiutare in due

modi. Innanzitutto per determinare se si stia verifican-

do o meno una conversione di modo. Si utilizza la ri-

flettometria TDR per stimolare il canale sulla Porta 1

con un segnale differenziale e si misura la risposta di

modo comune sulla Porta 2. I risultati ottenuti con un

tipico backplane sono illustrati in figura 6.

Dai risultati di misura in figura 6 si possono trarre tre

conclusioni:

1. Si è verificata una conversione di modo nel canale.

2. Il segnale di modo comune e il segnale differenziale

viaggiano a una velocità

simile, ma non esattamen-

te identica.

3. La velocità del fronte

del segnale differenziale

di stimolo ha un impatto

modesto sulla conversio-

ne di modo.

L’altra modalità di utilizzo per la quale la riflettometria

TDR può essere utile è nel determinare che cosa all’in-

terno del dispositivo in prova (DUT) stia causando la

conversione di modo, osservando il segnale riflesso.

Di nuovo possiamo stimolare il dispositivo in prova con

un segnale differenziale sulla

Porta 1, ma in questo caso osserviamo sia il segna-

le differenziale, sia il segnale di modo comune

riflessi

alla porta uno (Fig. 7).

Mentre lo stimolo si propaga sul canale, qualunque

asimmetria incontrata genererà un segnale di modo

comune. Una parte del segnale di modo comune si pro-

pagherà verso la Porta 2 e una parte si propagherà ver-

so la Porta 1, dove verrà misurato come traccia TCD11

nella figura 7. Poiché la velocità del segnale di modo

comune è simile a quella del segnale differenziale, le

caratteristiche del profilo di impedenza coincidenti

con il segnale di modo comune possono essere usate

per determinare la causa della conversione di modo. In

questo caso, si tratta dei campi di interconnessioni

vie

presenti nella scheda figlia e nel backplane.

Rimozione degli effetti delle fixture

Infine, uno degli elementi chiave per simulare e carat-

terizzare correttamente il canale a parametri distribuiti

è la capacità di misurare effettivamente il solo disposi-

tivo in prova. Alle alte frequenze non è una cosa sem-

plice, in quanto le attrezzature e gli accessori utilizzati

Fig. 5 – Una linea di trasmissione differenziale accoppiata

Fig. 6 – Conversione di modo nel canale (Alto: Sono state catturate entrambe le risposte, differenziale e di modo comune; Basso: Ingrandimento

della risposta di modo comune e indicazione che le tracce sono state catturate con differenti tempi di salita del segnale di stimolo)