DIGITAL
M-BUS
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- ELETTRONICA OGGI 454 - MAGGIO 2016
L’indirizzabilità IP e il collegamento in rete di tipo mesh (a
maglia) non sono specificati nello standard, sebbene i con-
tatori siano indirizzabili singolarmente e possono supporta-
re alcune modalità di inoltro o instradamento di messaggi.
La bassa velocità di trasferimento dati e la ridotta lunghezza
dei pacchetti permettono di utilizzare soluzioni caratterizzate
da un range esteso e bassi consumi con uno stack software
di ridotte dimensioni. I bassi consumi sono un fattore critico
per i contatori dell’acqua e del gas, dispositivi alimentati a
batteria che devono garantire un funzionamento affidabile
per un tempo superiore ai 10 anni. Frequenze, tipo di modu-
lazione (basata su FSK) e ampiezze di banda richieste dallo
standard lo rendono efficiente, dal punto di vista spettra-
le, rispetto ai protocolli basati sulla tecnica a dispersione
di spettro. La tecnologia di base, disponibile da numerosi
produttori e completamente basata su standard, ne fa una
soluzione competitiva dal punto di vista commerciale e in
grado di garantire numerosi vantaggi ai consumatori. Gra-
zie alla combinazione di tutti questi fattori Wireless M-Bus si
propone come una soluzione di connettività economica per
le applicazioni di “smart metering” in Europa.
Standard ed Enti
Anche se parecchi standard ed Enti a livello europeo si oc-
cupano di Wireless M-Bus, non esistono consorzi industriali
o processi di certificazione espressamente creati per questo
standard. In Europa, tutti i dispositivi wireless che operano
nelle bande inferiori al GHz devono essere conformi a ETSI
EN 300 220 che definisce, tra l’altro, i limiti di emissioni nel-
le varie bande di frequenza. La Commissione Europea per
la Standardizzazione (CEN) ha anche definito lo standard
EN13757, composto da sei differenti sezioni. Le sezioni 3 e
4 sono quelle che interessano più da vicino le implementa-
zioni di wireless M-Bus. Le differenti sezioni specifi-
cano i requisiti, dal livello fisico a quello applicativo,
per le realizzazioni di Wireless M-Bus sia wireless
sia cablate. Nella tabella 1 sono descritte le varie
sezioni unitamente agli obiettivi che si prefiggono
di conseguire.
La più recente versione di EN13757, approvata nel
2013, prevede specifiche più stringenti per la parte
RF e sostituisce la precedente versione (rilasciata
nel 2005) dello standard. Oltre alle normative previ-
ste dagli standard, vari Enti che operano su base re-
gionale hanno emanato specifiche relative all’uso di
Wireless M-Bus. Un problema da tenere in conside-
razione è che ciascuno di questi Enti ha definito re-
quisiti specifici, oltre a quelli previsti dallo standard,
e potrebbe optare per l’uso modalità particolari al
fine di soddisfare le esigenze del contesto operati-
vo. Esempi di enti che operano su base regionale sono GrDF
(Francia), CIG (Italia) e il gruppo OMS. Nel seguito saranno
esaminati in maggior dettaglio i requisiti messi a punto da
GrDF e CIG.
Wireless M-Bus: frequenze e modalità
di funzionamento
Nella tabella 2 sono riportate numerose modalità wireless in
relazione alle varie frequenze. Le modalità S, T, C e N sono
quelle più comunemente adottate: la modalità N, in partico-
lare, si va diffondendo nella banda a 169 MHz. Le modalità R
e F sono meno comuni, mentre le modalità P e Q oggigiorno
non sono utilizzate. Queste modalità hanno sotto-modalità
unidirezionali e bidirezionali.
Requisiti specifici su base regionale
Ciascun Paese europeo definisce i requisiti che meglio si
adattano all’ambiente operativo e all’infrastruttura disponi-
bile. Un simile modo di procedere è efficace per le società
erogatrici di servizi che operano su base regionale, anche
se ciò comporta oneri aggiuntivi per i fornitori, tra cui i pro-
gettisti di dispositivi a semiconduttore, i costruttori di conta-
tori e gli sviluppatori software. Al fine di rendere disponibile
Tabella 1 – Riassunto delle diverse sezioni
che compongono lo standard EN1375
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EN13757
Obbiettivi
1
Comunicazione dati base tra contatori e dispositive di raccolta
2
Requisiti relativi al livello fisico per M-Bus cablato
3
Livello applicativo
4
Livello fisico e collegamento dati (Data Link) per Wireless M-Bus
5
Inoltro e istradamento per il miglioramento della portata
6
Bus locale per collegamenti cablati su corta distanza
Fig. 2 – Confronto tra le caratteristiche dello stack di Wireless M-Bus e I livelli del
modello OSI