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VIII

Lighting

LIGHTING 10 - GENNAIO - FEBBRAIO 2016

sione DC controllati in corrente (basati su convertitori

switching) e/o uscite controllate mediante modulazione

PWM (Pulse Width Modulation).

L’azione di controllo

I sensori presenti nei differenti blocchi dell’architettura

generica, come il rilevamento dell’assenza di corrente, il

controllo della tensione e della corrente sullo stadio di

alimentazione attraverso il MOSFET (resistenza di rile-

vamento della corrente sull’alimentazione) nei blocchi

AC-DC PFC, DC-Current Control e Light Engine o nei

sensori luminosi del blocco Light Engine assicurano una

luce della più qualità migliore e più stabile lungo tutto la

vita utile dell’applicazione.

Oltre al ben noto controllo varia luce analogico delle

tradizionali applicazioni di illuminazione residenziale

(dimmer a controllo di fase della linea di alimentazione

e dimmer analogico della linea di alimentazione) e agli

altri metodi già utilizzati nelle applicazioni professionali

come il dimming analogico 0-10V (definito da IEC60929

Annex E), controllo logico, DMX512 (ANSI E1.11-2004)

e DALI (Digital Addressable Lighting Interface definito

da IEC60929), altri nuovi metodi sono già stati sviluppa-

ti/standardizzati o sono in arrivo. ZigBee for Light Link

(ZLL) è il sistema più diffuso, ma allo studio vi sono alt-

re opzioni basate principalmente su altri profili ZigBee,

WiFi o Bluetooth.

I criteri per la scelta dei microcontrollore

I moderni microcontrollori sono particolarmente adatti

a controllare le topologie dei convertitori a commutazio-

ne ai quali si fa riferimento in questo articolo. Grazie alla

loro flessibilità è possibile soddisfare in modo semplice

nuove esigenze e nuovi requisiti. Le funzionalità offerte

dai LED aprono nuovi e interessanti scenari applicativi

fino a ora inimmaginabili. La possibilità di combinare,

attenuare e ridefinire “al volo” il colore di una lampa-

da, nonché applicare e sincronizzare questa regolazione

a tutte le altre lampade presenti nella stessa stanza in

modo da generare un’illuminazione particolare sono

solo alcune delle nuove opzioni possibili. Oltre al con-

trollo flessibile di una lampada, occorre anche un siste-

ma di comunicazione tra la lampada e l’unità di cont-

rollo. Una situazione di questo tipo può essere gestita in

maniera molto efficiente da un unico microcontrollore

ottimizzato.

Il mercato dell’illuminazione, anche se particolarmente

attento ai costi, è anche dinamico: per questo risultano

essenziali la scalabilità in termini di funzioni e memorie

e la possibilità di supportare gli standard di comunicazi-

one wireless. Di seguito una sintesi dei requisiti richiesti

per un microcontrollore destinato ad applicazioni di il-

luminazione:

Supporto di un intervallo di temperatura esteso

- An-

che se i LED sono considerati come una tecnologia a

basso consumo, la loro efficienza si aggira solamente in-

torno al 30%. Per sostituire una lampadina incandescen-

te da 60W occorrono circa 10W per ottenere la medesi-

ma intensità luminosa con i LED: ciò significa che quasi

7W vengono dissipati scaldando sia l’ambiente che il

microcontrollore che potrebbe trovarsi nelle vicinanze.

Timer flessibili e ad alte prestazioni

- che permettano

la generazione di forme d’onda non sovrapposte con in-

serimento di tempi morti (per i semi-ponti e i ponti a

H) e dispongano di un insieme completo di funzioni di

trigger e retrigger, blanking compreso.

Fig. 2 – Il PES (Peripheral Event System)

permette di generare un trigger senza

coinvolgere il core Cortex-M0+