Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  33 / 102 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 33 / 102 Next Page
Page Background

POWER

INTERMEDIATE-BUS

33

- ELETTRONICA OGGI 450 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2015

server una richiesta di potenza di picco che si approssima a

5 kW per blade.

La dipendenza delle perdite di corrente dalla distanza com-

porta un riesame delle modalità di distribuzione della potenza

attraverso un sistema. Attualmente un gran numero di sistemi

utilizza una tensione del bus intermedio di 12V che è converti-

ta in prossimità del carico al valore delle tensioni richieste dal

core o dagli I/O. Questa tensione era particolarmente adatta

per i progetti delle precedenti generazioni, dove il consumo

di ciascun blade era di molto inferiore a 500W. Spesso erano

usate tensioni di valore inferiore, fino a 6V in alcuni casi, per

ridurre le perdite imputabili alla conversione verso il basso

(step-down). Sistemi di dimensioni maggiori potrebbero uti-

lizzare tensioni del bus intermedio di valore più elevato,

fino a 15V, per garantire un distribuzione più efficiente

senza incorrere in perdite troppo elevate imputabili alla

conversione verso il basso.

In parecchi sistemi si preferiva adottare un valore di

12V per la tensione intermedia per sfruttare appieno i

vantaggi offerti da sottosistemi e componenti standard

(COTS). A quei tempi erano pochi i sistemi che regolava-

no la tensione in base all’architettura del sistema a cau-

sa dei costi legati alla ri-progettazione dei controllori di

potenza analogici, anche se una regolazione più precisa

della tensione del bus intermedio poteva contribuire ad

aumentare l’efficienza grazie a un miglior bilanciamento

tra le perdite di conversione e di distribuzione.

Anche con tensioni del bus intermedio comprese tra 12

e 15V, i blade che assorbono potenze di parecchi kW

richiederanno la distribuzione attraverso la scheda e il

backplane di correnti dell’ordine di 100A (e anche su-

periori). Ciò comporta l’integrazione all’interno della

scheda PCB di strati di rame più spessi e, in alcuni casi, l’uso

di busbar (barrette) di rame aggiuntive per garantire una di-

stribuzione dell’elettricità su un percorso a bassa impedenza

al fine di limitare le perdite di potenza.

A causa degli elevati livelli di corrente in gioco, nel caso di

blade che consumano 1kW (o più) è necessario ricorrere a

più convertitori DC/DC collegati in parallelo. Essi occupano

molto spazio a bordo della scheda, fatto questo che tende a

complicare il raffreddamento del sistema.

Aumentare la tensione del bus intermedio

Per limitare le perdite provocate dalla distribuzione di cor-

renti di valore elevato, le aziende che sviluppano sistemi

stanno valutando l’opportunità di utilizzare tensioni del

bus intermedio più alte, spesso abbinata a una distribuz-

ione a 400 VDC attraverso la centrale telefonica o il data

center, per sfruttare le fonti di energia rinnovabili e utiliz-

zare un’infrastruttura elettrica più semplice rispetto alle

architetture basate sulla alimentazione AC (Fig. 1).

Portare il valore della tensione di bus intermedio fino a 48

VDC sembra essere una buona scelta per ridurre le perdite

di distribuzione in quanto la tensione rimane, con un ottimo

margine di errore, all’interno dei limiti SELV (Safety Extra Low

Voltage) di 60V previsti da IEC (International Electrotechnical

Commission) nel caso di sottosistemi accessibili all’utente.

L’adozione di una tensione intermedia di 48V comporta un

vantaggio immediato in termini di efficienza, riducendo di

un fattore pari a quattro la corrente distribuita alle schede

presenti all’interno del sistema. Nel caso di una scheda che

consuma 5 kW (di picco), la corrente fornita resterà notevole

ma sarà possibile ridurre il numero di convertitori DC/DC da

utilizzare in parallelo. In termini di efficienza, una tensione del

bus intermedio più alta può garantire risparmi dell’ordine del

10% rispetto a un sistema che sfrutta una tensione del bus

intermedio di 12V.

Vincoli tecnologici

Una delle ragioni per cui i produttori di sistemi non sono già

passati all’uso di una tensione di 48V è essenzialmente di na-

tura tecnologica. I convertitori DC/DC tradizionali non sono

in grado di gestire facilmente gli elevati rapporti di tensione

richiesti per fornire tensioni inferiori a 1V a elevata corrente

a partire da una sorgente a 48V. I tradizionali convertitori an-

alogici sono caratterizzati da un rapporto di 10:1, mentre nei

sistemi per data center e telecom ad alte prestazioni il rappor-

to richiesto è pari a 50:1. In ogni caso hanno iniziato a fare la

loro comparsa sul mercato soluzioni che adottano tecniche

avanzate che permettono di eseguire in maniera molto effici-

ente la conversione verso il basso.

Fig. 2 – Con lamodulazione PWM, per bassi duty cycle il tempo di “on” può essere

molto ridotton