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POWER

INTERMEDIATE-BUS

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- ELETTRONICA OGGI 450 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2015

Tensioni del bus intermedio

più elevate grazie

all’evoluzione tecnologica

L’

impiego sempre più massiccio di proces-

sori multi-core a elevato grado di integra-

zione e di dispositivi SoC (System-on-Chip)

nei server e negli switch utilizzati nel settore ICT

(Information and Communications Technology) ha

comportato un notevole incremento della densità

di potenza. Un decennio fa una scheda ospitava di

norma un processore ad alta velocità con i relativi

dispositivi di supporto per un consumo totale infe-

riore a 250W.

Grazie all’integrazione sempre più spinta, i progetti-

sti hanno ora l’opportunità di integrare nella mede-

sima scheda più SoC e processori da 200W. Nel giro

di pochi anni si potrebbe passare da blade e schede di com-

mutazione che consumano meno di 1 kW ciascuna a disposi-

tivi con consumi dell’ordine di 5 kW. In termini di corrente, la

domanda sta aumentando a ritmi ancora più rapidi.

Per quel che riguarda i processi produttivi, le tendenze più re-

centi indicano, in modo particolare dopo la recente introduzio-

ne dei processi basati sui finFET, che i livelli della tensione del

core diminuiranno ulteriormente rispetto a quelli attuali, che

sono di poco inferiori a 1V. A causa dell’aumento quadratico

dei consumi di potenza attiva al diminuire della tensione, la

tensione di alimentazione del core principale potrebbe scen-

dere a 0,6V. Tutto ciò si traduce in un ulteriore incremento del-

la corrente.

Il profilo dei consumi di potenza dei finFET è molto più dina-

mico rispetto a quello dei dispositivi realizzati con i processi

CMOS. La corrente di dispersione dei finFET è sostanzialmente

inferiore rispetto a quella dei transistor CMOS planari. La strut-

tura dei finFET permette di ottenere prestazioni più elevate e

raggiungere frequenze di clock superiori a 3 GHz, ma il consu-

mo di potenza dinamica può essere maggiore alle velocità di

clock più alte a causa dell’incremento di capacità imputabile

alla più complessa struttura 3D del transistor.

Poiché i produttori di SoC sono decisamente orientati a sfrut-

tare i vantaggi a livello di prestazioni offerti dai finFET, il rischio

è che la richiesta di potenza possa diventare ancora più va-

riabile rispetto a quella attuale, il che comporta il verificarsi

di picchi di elevata intensità nella richiesta di corrente; tutta-

via, a causa dei limiti termici, tali picchi potrebbero essere di

breve durata. Se a tutto ciò si abbina l’aumento della densità

logica – resa possibile dallo sviluppo di strutture di finFET più

efficienti e dalla riduzione delle geometrie previsto dalla legge

di Moore – è assai probabile prevedere per sistemi telecom e

Martin Hägerdal

President

Ericsson Power Modules

Per limitare le perdite prodotte dalla distribuzione

di correnti di valore elevato, le aziende che

sviluppano sistemi stanno valutando l’opportunità

di utilizzare tensioni del bus intermedio più alte:

tutto ciò è possibile anche grazie all’adozione di

tecniche digitali e all’utilizzo di nuovi dispositivi

realizzati in nitruro di gallio

Fig. 1 – Le variazioni nella distribuzione della tensione comporteranno l’uso di ten-

sioni DC di valore più elevato