ANALOG/MIXED SIGNAL
PICO TECHNOLOGY
30
- ELETTRONICA OGGI 449 - OTTOBRE 2015
Progettazione di dispositivi
di nuova generazione con
pico-proiettore MEMS integrato
N
egli ultimi anni sono stati venduti
milioni di prodotti con pico-pro-
iettore integrato e gli sviluppatori
realizzano continuamente
nuove applica- zioniper questa categoria di display (viso-
ri) in rapida crescita. Le
applicazioni più diffuse per la pico-proiezionesono visori
e occhiali smart (Near Eye Display, come
visibile in Fig. 1), insegne digitali inte-
rattive, televisori a tiro ultra corto (UST),
proiettori portatili e proiettori integrati in
smartphone, tablet e laptop, per fare solo
alcuni esempi. DLP è impegnata al fianco degli ingegneri per
aiutarli a “pensare più in grande”, fare innovazione in nuove
categorie e spingere i limiti dell’immaginazione nell’ambito
delle applicazioni, come nel caso di un termostato dotato di un
display attivato mediante gesti o tocchi interattivi.
Con l’obiettivo di semplificare il più possibile la realizzazione di
queste nuove applicazioni, sono di seguito riportate alcune sem-
plici indicazioni per lo sviluppo di progetti con tecnologia pico.
Dopo aver formulato un’idea su un’applicazione della tecnologia
pico, gli sviluppatori devono valutare diversi fattori e scegliere
la tipologia di display, la sorgente luminosa, l’ottica e il software.
Una combinazione accurata di queste variabili si può tradurre in
un prodotto finale ottimizzato in termini di consumi ed efficienza
luminosa, in grado di fornire immagini di grandi dimensioni, ni-
tide e di alta qualità.
Tecnologia di visione
I progettisti hanno a disposizione numerose opzioni per la tec-
nologia di imaging, in particolare la scelta di un dispositivo che
sfrutta la luce nel modo più efficiente. In commercio esistono
due diverse architetture del percorso ottico: trasmissiva e riflet-
tente. Le tecnologie riflettenti utilizzano
una serie (array) di specchi microscopici
per creare l’immagine senza alterare la
luce, massimizzando l’efficienza lumino-
sa (come visibile nel diagramma di Fig. 2).
Altre tecnologie impiegano invece siste-
mi trasmissivi o sistemi ibridi di trasmis-
sione e riflessione che richiedono di po-
larizzare la luce per controllare l’intensità
di ciascun pixel. I metodi trasmissivi sono
soggetti a perdite significative di lumino-
sità, con conseguente riduzione dell’effi-
cienza ottica. Per la scelta della tecnologia di visualizzazione, è
importante valutare il grado di efficienza con cui viene “cattu-
rata” la luce senza preoccuparsi della polarizzazione, al fine di
ottenere una maggiore luminosità con potenze inferiori. I display
riflettenti con microspecchi, come ad esempio la tecnologia DLP,
offrono questo vantaggio.
Il terzo fattore è la velocità di commutazione. Lo sviluppato-
re deve individuare una tecnologia con la massima velocità di
commutazione possibile, in modo che il dispositivo possa con-
trollare istantaneamente il percorso luminoso e le sorgenti di
colore del sistema. Una velocità di commutazione superiore re-
stituisce non solo colori migliori, ma anche un’immagine di qua-
lità migliore, grazie alla riduzione dello sfuocamento dovuto a
movimenti, per un’esperienza visiva complessivamente migliore.
A titolo di riferimento, i dispositivi DLP Pico di Texas Instruments
possono commutare ciascun pixel/microspecchio fino a 3.000
volte al secondo.
Sorgenti luminose
Per la scelta degli illuminatori sono disponibili tre opzioni princi-
pali: lampade, LED e laser.
Carlos Lopez
Strategic marketing manager
Pico product line
Texas Instruments DLPCon l’obbiettivo di semplificare il più possibile la
realizzazione di queste nuove applicazioni, sono di
seguito riportate alcune semplici indicazioni per lo
sviluppo di progetti con tecnologia pico
Fig. 1 – Tecnologia DLP MEMS per occhiali smart
(Near-Eye Display)