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DIGITAL

NEAR-EYE DISPLAY

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- ELETTRONICA OGGI 443 - MARZO 2015

un maggiore contrasto, dall’altro deve essere

bilanciato con il campo di visione richiesto,

perché un valore F maggiore, oltre ad aumen-

tare il contrasto, restringe al tempo stesso il

campo di visione.

L’elaborazione avanzata di immagini può mi-

gliorare il contrasto gestendo in maniera intel-

ligente l’illuminazione RGB (cioè la luminosità

dei LED), in combinazione con il guadagno

digitale applicato a ogni fotogramma dell’im-

magine. Ad esempio, i nuovi chipset TRP di TI

DLP Products (Fig. 3) utilizzano la suite di al-

goritmi IntelliBright, che comprende una fun-

zione chiamata Content Adaptive Illumination

Control (CAIC). Questo algoritmo regola in ma-

niera intelligente la luminosità dell’immagine

in base al suo contenuto e alle condizioni di

luce ambiente. Oltre a ottimizzare la lumino-

sità e il contrasto dell’immagine, vengono ottimizzati anche

i consumi di potenza, un altro aspetto importante per gli oc-

chiali smart.

Offrire un’esperienza di visione naturale

con un campo visivo più ampio

L’occhio umano ha un campo visivo orizzontale di quasi 180

gradi. I visori per la realtà aumentata hanno normalmente un

campo visivo fra 20 e 60 gradi, sufficiente per offrire un’e-

sperienza di visualizzazione naturale. In confronto, i tipici

“smartglass” hanno un campo visivo più stretto, costringendo

a volte l’utente a muoversi in maniera innaturale. La maggior

parte dei NED trasparenti si sta evolvendo verso un campo

visivo più ampio. In tal modo il display si sovrapporrà a una

porzione maggiore del campo visivo naturale dell’utente sul

mondo reale, regalando quindi un’esperienza di visione di

qualità superiore.

Il campo visivo è determinato da tre parametri di progetta-

zione: dimensione della diagonale dell’array di micro-display,

valore F dell’ottica e dimensioni della pupilla all’estremità

della guida d’onda.

È necessario trovare il giusto equilibrio fra

questi fattori.

una diagonale maggiore produce un campo vi-

sivo più ampio e anche una risoluzione maggiore nella mag-

gior parte dei casi, ma fa aumentare l’ingombro del sistema

perché la diagonale si accompagna tipicamente a ottiche

più grandi. Un valore F minore si traduce in un campo visi-

vo maggiore, ma aumenta anche le dimensioni dell’ottica e

riduce il contrasto. Aumentando le dimensioni della pupilla,

infine, il campo visivo si restringe. Ad esempio, una pupilla

da 5 mm può generare un campo visivo di 45 gradi, mentre

con una pupilla da 10 mm a parità di valore F il campo visivo

scende sotto i 25 gradi. In questa fase di sviluppo di molte

soluzioni NED trasparenti, è fondamentale offrire esperienze

visive che fondano perfettamente i contenuti digitali con il

mondo reale. La progettazione richiede alcuni compromes-

si che hanno un impatto diretto sull’esperienza dell’utente.

Per maggiori informazioni su questi aspetti, consultare te il

whitepaper DLP Technology for Near Eye Display

e visitare

la

E2E community di TI

per valutare diverse soluzioni proget-

tuali con gli esperti di TI.

Q

Fig. 3 – Un tipico elemento DLP

Fig. 2 – Questa immagine illustra l’impatto del rapporto di contrasto su qualità e leggibili-

tà dell’immagine (l’immagine è una simulazione e non è ricavata da un sistema NED reale)