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DIGITAL

NEAR-EYE DISPLAY

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- ELETTRONICA OGGI 443 - MARZO 2015

stato opposto. Il tempo di commutazione termina quando il

pixel si è stabilizzato quanto basta perché l’occhio umano

possa chiaramente percepire il nuovo dato.

La somma del tempo di aggiornamento dei dati pixel e del

tempo di commutazione del pixel rappresenta il ritardo

totale di visualizzazione percepito dall’occhio umano. Un

tempo di latenza di 16,67 ms viene spesso considerato ot-

timo, ma alcuni display possono arrivare a ritardi di 60 ms

o più.

I

chip DLP Pico di Texas Instruments

offrono velocità di

pixel fra le più elevate in commercio e possono commu-

tare ogni microspecchio digitale (pixel) migliaia di volte al

secondo, riducendo la latenza di visualizzazione e quindi

supportando frequenze di visualizzazione (frame rate) fino

a 120 Hz, a parità di qualità dell’immagine.

Contrasto: la chiave per fondere contenuti

digitali con il mondo reale

Oltre a offrire un’esperienza in tempo reale con bassa la-

tenza, la soluzione NED ideale dovrebbe mostrare conte-

nuti trasparenti con una nitidezza elevata, per non ostruire

all’utente la visione del mondo reale. Ad esempio, se i dati

visualizzati usano solo il 20 percento dell’array di pixel del

display/dispositivo, il restante 80 percento dovrebbe esse-

re praticamente invisibile all’utente, in modo che i contenu-

ti digitali si “fondano” con il mondo reale.

È importante osservare che in un sistema ottico NED tra-

sparente (see-through) l’immagine non viene visualizzata

su una superficie semitrasparente (cioè su lenti di vetro).

La visualizzazione su una superficie semitrasparente non

sarebbe efficace, poiché tale superficie sarebbe neces-

sariamente molto vicina all’occhio, che non è in grado di

mettere a fuoco a distanze così ridotte. Invece di creare

un’immagine su una superficie, il sistema ottico forma una

pupilla ottica e l’occhio umano funge da ultimo elemento

della catena ottica, formando così l’immagine finale sulla

retina.

Un sistema ottico NED trasparente conterrà normalmente

un elemento ottico a guida d’onda che raccoglie la luce

all’ingresso e la proietta verso l’occhio dell’utente. Questa

disposizione non solo forma la pupilla ottica necessaria,

ma consente anche di posizionare il micro-display, le otti-

che e l’illuminazione in modo tale da non ostruire la vista

dell’utente (Fig. 1).

Ora che abbiamo capito come funziona il sistema ottico,

come possiamo assicurarci che le aree trasparenti dell’im-

magine visualizzata non ostruiscano la vista dell’utente?

Il modo migliore è aumentare al massimo il rapporto di

contrasto del sistema ottico. La figura 2 mostra l’effetto del

contrasto sulla visualizzazione dal punto di vista di chi in-

dossa gli occhiali smart.

Numerosi fattori nella progettazione di occhiali NED pos-

sono influire sul rapporto di contrasto. I fattori principa-

li sono il valore F dell’ottica e la disponibilità di algoritmi

avanzati di elaborazione delle immagini. In alcuni dispos-

itivi micro-display, anche il fattore di riempimento può in-

cidere sul contrasto, ma solitamente in misura minore.

Il valore F dell’ottica indica il rapporto fra la lunghezza fo-

cale della lente e il diametro della pupilla di ingresso. Un

valore F maggiore produce un rapporto di contrasto supe-

riore, oltre a ridurre la complessità ottica e le dimensioni

dell’ottica. Se da un lato un valore F superiore restituisce

Fig. 1 – Schema a blocchi di un sistema ottico NED basato su DLP