MEDICAL 3 - ottobre 2013
VIII
Medical
Non è certo da oggi che scienziati e tecnologi studia-
no i modelli e sistemi biologici già presenti in natura
per applicarli alla soluzione di problemi ingegneri-
stici. Basti solo pensare alle osservazioni di Leonardo
da Vinci sulle tecniche di volo degli uccelli, per la
successiva elaborazione del progetto di macchina vo-
lante. Oggi, la biomimetica (in inglese ‘biomimetics’
o ‘biomimicry’) è una moderna disciplina, ricca di
connessioni con la bionica e utilizzata in molte appli-
cazioni. Ad esempio per la realizzazione di materiali
dotati di straordinaria capacità di adesione, ispiran-
dosi come modello alle particolari proprietà posse-
dute dalle zampe dei gechi; o ancora, alla capacità
di molte biomolecole di autoassemblarsi in strutture
regolari, che può essere sfruttata come meccanismo
per la creazione di nanomateriali (nanoconduttori,
nanotubi).
Altre volte scienza e tecnologia traggono ispirazione
diretta dai modelli che regolano le diverse compo-
nenti e meccanismi su cui si basa il funzionamento
del corpo umano, di certo una delle ‘macchine’ più
straordinarie e raffinate che si possano immaginare,
per le sue intrinseche e complesse facoltà di perce-
zione, autocontrollo, autoregolazione, autoriparazio-
ne.
Nel campo dell’elettronica, c’è chi, per dar vita a si-
stemi e device ancora più sofisticati, sensibili, e ca-
paci di interagire in modo sempre più raffinato con
l’ambiente circostante, sta cercando di imitare artifi-
cialmente le proprietà sensoriali, di autoalimentazio-
ne e autoriparazione proprie della pelle umana. Un
esempio è il progetto di studio e sperimentazione per
la creazione di ‘skin-inspired electronics’, sensori e
dispositivi elettronici che simulano le caratteristiche
dell’epidermide. A illustrare questi concetti ingegne-
ristici è Zhenan Bao, professoressa e ricercatrice in
tale ambito al dipartimento di ingegneria chimica
dell
, California. Qui, le inno-
vazioni scaturite dalle prove di laboratorio potran-
no portare all’introduzione di nuove generazioni di
prodotti elettronici, e anche entrare nel mercato di
massa.
Giorgio Fusari
Stanford,
in fase di sviluppo
una ‘pelle
elettronica’
Nell’ateneo californiano esiste un’area
di ricerca focalizzata sull’uso dei
semiconduttori per creare una sorta
di epidermide artificiale, utilizzabile in
campo medicale e svariate applicazioni