Microcontrollori Flash, la parola d’ordine è flessibilità…..

Dalla rivista:
Elettronica Oggi

 
Pubblicato il 15 novembre 2001

Texas Instruments

Texas Instruments ha di recente annunciato il rilascio di nuovi dispositivi che arricchiscono la celebre famiglia MSP430 di microcontrollori a bassa dissipazione.

I nuovi prodotti sono particolarmente adatti per applicazioni in cui è prevista l’alimentazione a batteria e in cui il costo è un parametro critico, come ad esempio la strumentazione portatile.

MSP430F122 e MSP430F123 sono dotati rispettivamente di 4Kbyte e 8Kbyte di memoria Flash ultra-low-power e sono attualmente disponibili in campioni.

Entrambi i dispositivi sono compatibili con tutti gli altri prodotti della serie MSP430 e includono unaCPU a 16 bit di tipo RISC, una flessibile porta seriale USART, un timer PWM a 16 bit, un comparatore analogico, un sistema clock a più frequenze, 22 I/O digitali e watchdog.

I prodotti MSP430F12x consumano meno di 1mA di corrente in modo standby, in cui sono attivi un oscillatore da 32KHz e un timer.

Quando attivi, i nuovi microcontrollori richiedono appena 250mA per MIP.

Grazie alla possibilità di effettuare il wake–up del sistema in 6ms è possibile far restare l’applicazione in modo stand-by per un tempo fino a 1000 volte superiore rispetto alle soluzioni tradizionali.

MCU Flash: un piccolo glossario

Boot-ROM: memoria a sola lettura (Read Only Memory) che consente a una workstation di comunicare con il server di archivio e leggere il programma di boot memorizzato nel server stesso.

In questo modo più stazioni possono operare in rete senza ricorrere a un’unità disco.

Dhrystone: Sviluppato nel 1984 da R.P.Wecker, Dhrystone è un programma di Benchmark scritto in C, in Pascal e recentemente anche in Java, che monitora le prestazioni del sistema.

Il programma è legato alla CPU, quindi non presenta funzioni I/O o chiamate al sistema operativo.

“Dhrystone al secondo” è un’unità di misura utilizzata per misurare il numero di volte che un programma può girare in un secondo.

DMA: Direct Memory Access, tecnica di trasferimento di dati dalla memoria principale a una periferica senza passare attraverso la CPU.

Questa funzionalità garantisce una velocità di trasferimento dati nettamente superiore, ed è utile in particolare per effettuare backup veloci o in applicazioni in tempo reale.

Endian: si tratta di un formato di memorizzazione e trasmissione dei dati.

“Big-endian” indica che il bit (o il byte) più significativo si trova nell’estremità sinistra della struttura.

La convenzione opposta, denominata “little-endian” prevede che il bit meno significativo si trovi a sinistra.

Harvard: particolare architettura per microprocessori che prevede una memoria programmi e una memoria dati separate, ognuna dotata di un proprio spazio di indirizzamento, di un proprio bus indirizzi e bus dati.

Il vantaggio di questa organizzazione della memoria è la possibilità di accedere contemporaneamente alla sezione dati e a quella programmi, riducendo così il tempo complessivo di esecuzione delle istruzioni.

I2C: Inter-IC, tipo di bus realizzato da Philips Semiconductors all’ inizio degli anni ’80 e utilizzato per connettere circuiti integrati (IC).

I2C è un bus multi-master, il che significa che più integrati possono essere connessi al bus e ciascuno può agire da master inizializzando il trasferimento dei dati.

ISP: capacità della memoria Flash a bordo di un microcontrollore di essere programmata quando è già montata sul prodotto finale.

IAP: capacità della memoria Flash a bordo di un microcontrollore di essere programmata mentre nel microcontrollore stesso una o più applicazioni sono in esecuzione.

Pre-fetch: il pre-fetch dei dati consente al processore di prelevare i dati dalla memoria prima che questi siano necessari al processore stesso.

Questo riduce la probabilità di stallo della pipeline e garantisce livelli superiori di prestazioni in molte applicazioni.

Le cache dati L2 operano in modalità pre-fetch.