EON
EWS
n
.
617
-
MARZO
2018
19
reattività e prestazioni mi-
gliorano infatti l’esperienza
del cliente. Cambiamenti e
ottimizzazioni ai databa-
se, e specialmente ai loro
carichi applicativi legacy,
possono rivelarsi molto pro-
blematici. Le soluzioni come
quelle che
DataCore
offre
con il suo software “plug-
and-play” MaxParallel con
funzioni di auto-tuning non
richiedono programmazio-
ne né modifiche hardware.
Questo semplice approccio
va senz’altro considerato,
visto che è possibile scari-
care il software e metterlo
alla prova per scoprire come
sia in grado di migliorare l’e-
sperienza complessiva del
cliente velocizzando i tempi
di risposta, aumentando la
produttività e accelerando la
ricerca delle informazioni.
Allo stesso modo, in aree più
legate all’infrastruttura come
lo storage dei dati, dove la
complessità e il livello dell’in-
tegrazione IT sono maggiori,
la potenza degli approcci sto-
rage software-defined e iper-
convergenti può semplificare
enormemente e automatiz-
zare il provisioning, la gestio-
ne e l’orchestrazione dell’ac-
cesso a risorse e dati. Un
approccio software-defined
“smart” evita il ricorso al mo-
dello orientato all’hardware
“usa e getta” del passato per
supportare meglio la trasfor-
mazione digitale, rendendo
meno visibile ad applicazioni
e utenti l’infrastruttura. In più,
queste nuove e più potenti
tecnologie software-defined
saranno di supporto a inter-
facce di tipo cloud e a tecno-
logie come i container, il che
le renderà particolarmente
adatte a questo modello di
trasformazione digitale.
In quest’epoca di digital tran-
I
l mondo si sposta sempre
più verso operazioni azien-
dali eseguite in tempo reale,
guidate per lo più dall’esi-
genza di migliorare l’espe-
rienza del cliente e allinearsi
alle sue necessità: la linfa vi-
tale del successo aziendale.
Mettere in grado l’azienda
di operare in tempo reale e
migliorare l’esperienza del
cliente sono gli obiettivi che
per molti si sono rivelati il
vero motore della trasforma-
zione digitale.
Negli attuali ambienti azien-
dali che operano 24x7, la
risposta in tempo reale è
fondamentale per l’espe-
rienza del cliente, e la capa-
cità di un’organizzazione di
rimanere competitiva risiede
nella sua abilità di reagire e
allinearsi alle aspettative del
cliente. Se le aziende non
sono in grado di estrarre e
gestire in modo efficiente
i dati, e il cliente non può
quindi accedere alle infor-
mazioni desiderate con rapi-
dità, sono destinate a fallire.
La trasformazione digitale,
però, non deve significare
essere costretti a vivere in
un mondo dove i sistemi
sono “usa e getta” o dove
è obbligatorio accettare
innovazioni che portano
problemi di ogni tipo. Le
imprese di oggi hanno biso-
gno di semplicità e di agilità
software-defined; vogliono
rendere invisibile l’infra-
struttura, spostarsi verso
un maggior numero di ser-
vizi di tipo cloud e gestire
l’azienda e le sue applica-
zioni di base senza impan-
tanarsi nella complessità
della sottostante infrastrut-
tura, senza mettersi a col-
legare fisicamente i sistemi
e senza affogare tra i troppi
dettagli legati al funziona-
mento delle attività IT.
Quindi, cosa dobbiamo
fare in questo nuovo
mondo? Digital
transformation: deve
essere per forza
problematica?
Le aziende non sono più
disposte a imbarcarsi in
nuovi progetti IT semplice-
mente per risparmiare sui
costi. La tecnologia, inve-
ce, è diventata il motore
dell’esperienza del cliente e
fondamenta su cui costrui-
re l’innovazione aziendale.
Per le imprese è ora impe-
rativo diventare sempre più
digitali per rimanere com-
petitivi e importanti.
Questo spostamento verso
l’integrazione di tecnologia
digitale in tutte le aree azien-
dali, specialmente in quelle
che migliorano l’esperienza
del cliente, sta trasforman-
do i processi, le funzionali-
tà e i modelli organizzativi.
La mossa di sfruttare com-
p l e t amen t e
la
tecnolo-
gia in modo
strategico e
prioritario è
stata colletti-
vamente de-
finita “digital
transforma-
tion”. E que-
sta trasfor-
mazione ha
la capacità
di cambiare
fondamentalmente il modo
in cui un’azienda opera e
offre valore ai clienti.
Secondo il report Previsioni
2018 di
Forrester
, oltre il
60% dei dirigenti ritiene di
essere in ritardo nell’impe-
gno di trasformazione digi-
tale. Questo processo può
essere costoso e proble-
matico. I Ceo non riescono
a generare abbastanza ve-
locemente risparmi sull’o-
peratività per ripagarselo e
cercano di essere prudenti
per non erodere i margini di
profitto. Esiste un approccio
più pratico alla trasforma-
zione digitale. Un’azienda
non deve necessariamente
gettare via tutto per raggiun-
gere i suoi obiettivi, e nel
salvaguardare gli investi-
menti già effettuati ci sono
ovvi vantaggi sia economi-
ci sia di efficienza. Questa
“reinternalizzazione dell’IT”
apre la via a un approccio
ibrido che consente di mas-
simizzare gli investimenti
IT già realizzati e contem-
poraneamente permette di
evolvere e sviluppare con
successo le iniziative di tra-
sformazione digitale.
Caso tipico: con le aziende
che operano sempre più in
tempo reale, i carichi di la-
voro applicativi basati sui
database critici hanno bi-
sogno di essere più reattivi;
Strategia virtuale:
il 2018 visto dall’alto
G
EORGE
T
EIXEIRA
Software-defined
e reattività in tempo
reale all’epoca
della trasformazione
digitale
Le imprese
di oggi hanno
bisogno di
semplicità
e di agilità
software-defined
A
TTUALITÀ