EON
EWS
n
.
606
-
MARZO
2017
4
C
’è fermento nel mondo dei
chip. Gli investimenti aumenta-
no e le operazioni di M&A (fu-
sione e aggregazione) tengono
banco in un mercato sempre
più competitivo. Secondo la
società di ricerche
IC Insights
,
il totale degli investimenti in
conto capitale dell’industria
dei chip aumenterà del 6%
nel 2017, raggiungendo quota
73,2 miliardi di dollari. Circa il
78% degli investimenti previsti
verrà degli undici gruppi del
settore che hanno previsto
CAPEX (CAPital EXpenditure)
da più di un miliardo. Come
termine di paragone, nel 2013
sono state solo otto le società
che hanno investito in maniera
consistente, con cifre superiori
al miliardo. Questi investimenti
si stanno concentrando però
su un numero sempre minore
di giganti; se infatti 10 anni fa le
prime 5 corporation concentra-
vano il 40% della spesa, oggi
ne concentrano ben il 62%. “Il
trend è in crescita e ci aspet-
tiamo che continui nei prossimi
anni. Ma è chiaro che molto
dipenderà anche dalle deci-
sioni di investimento dei Paesi
più aggressivi come la Cina”
ha spiegato un analista di una
nota banca d’affari americana.
Il Paese della grande Muraglia
punta infatti a conquistare un
ruolo strategico nel panora-
ma internazionale dei chip e il
governo ha deciso di investire
161 miliardi di dollari di risorse
pubbliche per i prossimi dieci
anni, per sviluppare l’industria
nazionale dei semiconduttori.
“Le aziende statunitensi po-
trebbero comunque decidere di
investire ancora di più nei pros-
simi anni, nel preciso intento di
mantenere il loro primato sui
mercati internazionali” ha poi
aggiunto l’esperto. Per il 2017,
le tre aziende che hanno previ-
sto i maggiori aumenti di capex
rispetto all’anno precedente
sono infatti occidentali:
Intel
,
Globalfoundries
e
STMicro-
electronics
puntano tutte a un
incremento di almeno il 25%.
Prosegue inoltre il trend di con-
solidamento che vede la Cina
protagonista. Secondo indi-
screzioni, un società di investi-
mento che fa capo al governo
cinese, ha deciso di conquista-
re l’azienda americana
Lattice
Semiconductor
nell’ambito di
un’operazione da 1,3 miliardi
di dollari. L’operazione potreb-
be però scontrarsi con la stra-
tegia nazionalista del nuovo
presidente Donald Trump; il
clima politico negli Stati Uniti è
cambiato e nonostante il biso-
gno di flussi di capitali stranieri,
le aggregazioni transnazionali
stanno diventando più com-
plicate. Soprattutto per settori
strategici o se non promettono
di mantenere e creare nuo-
vi posti di lavoro sul territorio
americano.
I
l gruppo guidato da Satoshi
Tsunakawa punta a racco-
gliere circa 8,8 miliardi di dol-
lari dalla cessione della quota
di maggioranza del business
delle memorie flash. Un’ope-
razione il cui iter dovrebbe
concludersi entro il primo tri-
mestre del 2018. A spingere
i vertici di Toshiba a vendere
almeno il 50% del capitale di
uno dei pezzi più pregiati della
sua argenteria, le banche cre-
ditrici, che temono il collasso
finanziario della conglomerata
giapponese a seguito del buco
nei conti aperto dalla maxi-
svalutazione da 6,3 miliardi da
parte della sua controllata sta-
tunitense
Westinghouse
, atti-
va nella costruzione di centrali
nucleari. Buco che potrebbe
trasformarsi in una vera e pro-
pria voragine nel caso in cui i
lavori per la realizzazione degli
otto impianti atomici, sparsi tra
Stati Uniti e Cina, dovessero
accumulare ritardi ulteriori ri-
spetto alle tempistiche fissate.
Di fronte a questo scenario, gli
istituti di credito hanno convinto
il top management di
Toshiba
che la quota della società che
gestisce il business delle me-
morie flash (escluse le attività
nei sensori di immagine) da
mettere in vendita, non do-
vesse essere limitata al 20%,
come inizialmente annunciato,
ma dovesse essere estesa ad
almeno il 50% del totale. Una
mossa che dovrebbe consen-
tire a Toshiba di mettere in
sicurezza il proprio stato patri-
moniale, anche perché permet-
terebbe di trovare più facilmen-
te un acquirente del business
su cui investono, come la core-
ana
SK Hynix
e le statuniten-
si
Western Digital
e
Micron
Technology
. Per ognuno di
questi tre gruppi l’acquisizio-
ne della divisione di
Toshi-
ba
attiva nelle memorie flash
rappresenterebbe un passo
fondamentale non soltanto per
avvicinarsi al leader incontra-
stato del settore,
Samsung
,
ma soprattutto per continua-
re a essere protagonisti in un
comparto in cui le dimensioni
sono sempre più importanti.
Se nel 2016 il colosso di Seul
controllava circa il 36,6% di un
mercato che a livello mondia-
le ha registrato un giro d’affari
intorno a 30 miliardi di dollari,
il gruppo giapponese poteva
contare su una
market share
del 19,8%, davanti a Western
Digital con il 17,7%, e a Sk
Hynix e a Micron Technology
che si erano fermate entram-
be a circa il 10% ciascuna. Di
fronte a questi numeri, emerge
che l’eventuale fusione tra il
business di Toshiba nelle me-
morie flash e uno dei suoi di-
retti inseguitori permetterebbe
di combattere ad armi pari con
Samsung, in quanto le maggio-
ri dimensioni, in un settore ad
alta intensità di capitale come
quello in esame, consentono
di conseguire economie di sca-
la più rilevanti. Nell’attesa di
nuovi sviluppi su questo fronte,
sul listino di Tokyo i titoli del
gruppo del Sol Levante hanno
lasciato sul terreno circa il 20%
del loro valore di Borsa in poco
meno di due mesi, nonostante
il forte recupero delle ultime se-
dute di febbraio.
Toshiba dice addio
al business delle memorie flash
Chip alla riscossa
fra investimenti e M&A
La maxi-svalutazione da 6,3 miliardi della controllata americana,
attiva nella costruzione di centrali nucleari, e le possibili
ulteriori perdite in questo settore, hanno costretto i vertici
della conglomerata giapponese a mettere sul mercato almeno
il 50% del capitale della società attiva nel settore dei chip.
Tra i possibili acquirenti: Sk Hynix, Western Digital e Micron
I grandi gruppi
scommettono sul
futuro. Nel 2017
atteso un aumento
delle spese in
conto capitale
del 6% a 73,2
miliardi di dollari.
Intanto prosegue
il fermento nelle
fusioni e nelle
aggregazioni
E
LENA
K
IRIENKO
F
EDERICO
F
ILOCCA
SATOSHI
TSUNAKAWA
,
director,
representative
executive officer,
president and chief
executive officer di
Toshiba
H
I
-
TECH
&
FINANZA