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22

EON

EWS

n

.

606

-

MARZO

2017

con le conseguenti perdi-

te di potenza. I problemi,

inoltre, aumentano con le

più recenti generazioni di

apparecchiature che ri-

chiedono tensioni stabili e

rigidamente regolate. Per

ridurre il consumo di ener-

gia e per garantire il livello

di performance richiesto, i

produttori di sistemi stan-

no quindi integrando gli

alimentatori vicino al cari-

co utilizzando soluzioni in-

novative come per esem-

pio quelle coreless.

L’unità coreless GB350 di

Powerbox risponde a que-

ste esigenze di efficienza e

regolazione di tensione con

qualsiasi carico in presen-

za di forti campi magnetici.

Il sistema è controllato da

un processore digitale che

gestisce i vari parametri co-

me quelli di switching (per

esempio dead-time e duty-

cycle optimization) e le ca-

ratteristiche della tensione

di uscita.

Al fine di assicurare un

elevato livello di flessibilità

e la possibilità di riprofilare

le caratteristiche delle uni-

tà di alimentazione quan-

do i produttori di apparec-

chiature aggiornano l’har-

dware o implementano

una nuova revisione del

software, il microcontrollo-

re del GB350 può essere

riprogrammato con file di

configurazione ottimizzati

scaricati tramite l’interfac-

cia digitale.

Per quanto riguarda le

caratteristiche tecniche,

GB350 eroga una potenza

di uscita di 350W e, quan-

do sono richiesti livelli di

potenza elevati, può esse-

re configurato in parallelo

utilizzando l’interleaving

mode riducendo in tal mo-

do le EMI.

La piattaforma di serie

GB350 eroga una corrente

nominale di 50A e tensio-

ni di uscita predefinite di

6,8V, 3,3V o 1,6V. Come

parte del Powerbox Cu-

stom Power Solution to-

olbox, sono disponibili su

richiesta anche altre ten-

sioni di uscita.

Con una frequenza di

commutazione di 600 kHz

e la sua modalità 4 pha-

se interleave, il GB350 ha

una frequenza di uscita di

2,4 MHz. Questo consen-

te un più facile filtraggio e

tempi di risposta estrema-

mente rapidi. L’unità inclu-

de anche una schermatu-

ra EMI.

P

owerbox

ha annunciato

la sua nuova piattaforma

tecnologica coreless per

alimentare attrezzature

medicali e industriali che

operano in ambienti ca-

ratterizzati da campi ma-

gnetici molto elevati, come

per esempio quelli per la

risonanza magnetica o gli

acceleratori di particelle.

Per realizzare questa piat-

taforma sono state utiliz-

zate le più recenti tecno-

logie per la topologia di

commutazione ad alta fre-

quenza e per il controllo

digitale con firmware pro-

prietario, con l’obbiettivo

di ottimizzare l’efficienza

e la regolazione della ten-

sione. Il modulo GB350

buck-converter di Power-

box è in grado di opera-

re in modo sicuro anche

quando esposto a campi

magnetici di elevata inten-

sità, da 2 a 4 Tesla, va-

lori allineati alle esigenze

di molte applicazioni se si

considera, per esempio,

che gli attuali sistemi per

la risonanza magnetica

(MRI) generano solita-

mente campi con valori da

1,5 a 4 Tesla.

Livelli di intensità dei cam-

pi magnetici di questo ti-

po sono infatti in grado

di provocare numerosi

problemi, soprattutto agli

alimentatori convenzio-

nali che fanno ricorso per

i nuclei a materiali come

la ferrite. Per evitare fe-

nomeni parassiti, gli ali-

mentatori spesso sono

posizionati al di fuori del-

la sala operatoria scher-

mata. Installare in questa

posizione gli alimentatori

richiede però cavi lunghi

Tecnologia di conversione

di potenza coreless

L’innovazione targata Powerbox è destinata ad

applicazioni high magnetic field

F

RANCESCO

F

ERRARI

Tra elettromagnetismo e

nanoelettronica

Dodici Università, istituti di

ricerca e industrie high-tech

coordinate dal professor

Ste-

fano Maci

dell’

Università di Sie-

na

hanno ricevuto dall’

Unione

Europea

un finanziamento di

670mila Euro per il

progetto

Nanoarchitectronics

, che mira

a individuare una strategia

comune per la ricerca appli-

cata in un nuovo settore in-

terdisciplinare che interseca

elettromagnetismo e nano-

elettronica, nel quadro delle

future tecnologie emergenti

(FET-Open) del programma

Horizon 2020. Obiettivi del

progetto sono l’individuazio-

ne di un linguaggio comune

tra fisici e ingegneri, e di un

modo di pensare condiviso

per la strutturazione di uno

specifico impianto teorico

e applicativo della ricerca,

che consenta di delineare il

futuro di questa nuova area

di studio, la nanoarchitectro-

nica. L’obiettivo finale a lun-

go termine è lo sviluppo di

strutture adattive e cognitive

riconfigurabili, superfici e in-

terfacce intelligenti con pro-

prietà sensoriali e trasmis-

sive, ottenute assemblando

blocchi su scala nanometri-

ca in architetture di tipo ge-

rarchico.

Spesa R&D per chip:

Intel in cima alla classifica

Intel

è l’azienda che più in-

veste in R&D per quanto

concerne i semiconduttori.

Lo afferma il

McClean Report

2017

, che è ormai giunto alla

ventesima edizione. La spe-

sa sostenuta dalla società,

infatti, ha superato di gran

lunga quelle sostenute dai

propri competitor nel 2016,

con una spesa che ha rag-

giunto 12,7 miliardi di dollari

e che rappresenta il 22,4%

delle sue vendite di semicon-

duttori. Secondo la ventesi-

ma edizione del McClean Re-

port, infatti, le spese di Intel

in R&D rappresentano il 23%

degli investimenti totali a li-

vello mondiale, che nel 2016

hanno raggiunto 56,5 miliar-

di di dollari.

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Alimentatore

trifase

coreless

basato su tre

moduli GB350

T

ECNOLOGIE