EON
EWS
n
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MARZO
2017
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ottimizzare i propri flussi di
lavoro, il sistema permette
infatti di effettuare l’esame
a gruppi di pazienti che in
precedenza erano ritenuti
inadatti alla risonanza ma-
gnetica a causa di proble-
mi quali aritmie cardiache,
l’eccesso di peso o proble-
mi di salute che impedisco-
no loro di sostenere attiva-
mente la scansione.
Condivisione sul cloud
Con l’introduzione di Ma-
gnetom Vida, Siemens He-
althineers espande le sue
applicazioni ‘Compressed
Sensing’, per scansioni
MRI fino a dieci volte più
veloci, in più regioni del
corpo. Consente poi la li-
bera respirazione durante
esami di cardiologia (anche
quando si utilizza un mezzo
di contrasto ). Il Compres-
sed Sensing Grasp-Vibe
permette di esaminare il
fegato in una scansione
completa con la semplice
pressione di tasto. Fino ad
oggi, l’imaging del fegato
dinamico richiedeva quat-
tro fasi con estenuanti fasi
in cui era necessario tratte-
nere il respiro. Oltre a ciò,
anche l’elaborazione delle
immagini del fegato dopo
l’esame è risultato signifi-
cativamente più veloce. La
velocità di scansione e di
utilizzo la rendono altresì
interessante dal punto di
vista dei costi.
Infine, al congresso Sie-
mens ha presentato Digital
Ecosystem, un ampliamen-
to della piattaforma già pre-
sentata nei mesi precedenti.
Digital Ecosystem crea un
archivio basato su cloud in
cui i clienti Siemens saran-
no in grado di trovare app
per molteplici campi di inte-
resse, siano esse sviluppate
da Siemens o altri sviluppa-
tori. Al momento sono circa
nove i partner di Siemens al
Digital Ecosystem, ma l’a-
zienda prevede di allargare
il giro ad altri partner.
L’
industria dell’auto si sta rapi-
damente orientando verso l’u-
tilizzo di software derivati dalla
telefonia mobile per soddisfa-
re le nuove aspettative degli
utenti. Man mano che il ritmo
di sviluppo del software auto-
mobilistico accelera, emergo-
no alcuni importanti problemi
di sicurezza e di protezione.
Lo sviluppo del software per
applicazioni automobilistiche è
basato da sempre su un patri-
monio di codice fondamentale
specializzato e relativamente
piccolo, gestito da team de-
dicati e relativamente piccoli,
che sono strettamente coinvolti
nello sviluppo e la manutenzio-
ne del codice stesso. Ora que-
sta situazione sta cambiando.
Una fruizione
sempre migliore
Il grande interesse generato
dai nuovi dispositivi automobi-
listici dalla grafica accattivante
– senza parlare del collega-
mento costante a contenuti
personali, social media e ser-
vizi geolocalizzati – sta intro-
ducendo negli autoveicoli una
grande quantità di programmi
open-source e di pacchetti
software di terze parti. Non
esiste altro modo per soddi-
sfare le richieste del mercato,
ma la presenza di una grande
quantità di codici nuovi e più
complessi rende il veicolo più
vulnerabile a pericoli come gli
errori di sistema e gli attac-
chi informatici. In molti casi,
questo tipo di codice non è
stato scritto per l’autoveicolo
e non ha superato le stesse
rigorose procedure di collaudo
normalmente richieste dal set-
tore dell’auto. Inoltre, il colle-
gamento a Internet e altri punti
di ingresso, come le porte
USB e le antenne Bluetooth,
utilizzati per personalizzare
l’esperienza di guida, espon-
gono agli attacchi degli hacker
un’area ancora maggiore.
In palio ci sono la sicurezza
dei viaggiatori e dei loro dati
personali. Idealmente, i si-
stemi critici dal punto di vista
della sicurezza (safety-critical)
dovrebbero essere fisicamen-
te separati dagli altri software.
Questo principio è stato intro-
dotto nell’industria avionica
per impedire guasti causati
dalle interferenze dei flussi di
dati o del codice. Nel settore
delle automobili, la separa-
zione fisica sta diventando
sempre meno pratica dal pun-
to di vista sia dei costi sia del
time-to-market. L’esigenza di
ridurre dimensioni e peso, che
richiede meno cavi e meno
componenti hardware, impo-
ne una più stretta integrazione
tra sistemi safety-critical e si-
stemi non-safety-critical.
La separazione logica, ad
esempio con l’uso di firewall,
sta diventando la norma. Oc-
corre però garantire un’ele-
vata garanzia dell’isolamento
logico tra detti sistemi, che può
essere difficile da ottenere. Il
sistema operativo INTEGRITY
di
Green Hills Software
e la
piattaforma INTEGRITY Multi-
visor permettono a un sistema
come Linux o Android di girare
nella propria partizione su un
processore multicore ad alte
prestazioni, isolato in modo
sicuro e protetto dalle altre
applicazioni safety-critical. Ciò
fornisce un modo efficace per
soddisfare i requisiti di sicurez-
za a bordo autoveicolo, come
le specifiche ISO 26262, non-
ché le esigenze del mercato
per i servizi connessi e le “rich
user experience” e cioè le in-
terfacce utente di nuova ge-
nerazione che gli utilizzatori si
aspettano di poter utilizzare in
un’auto moderna.
Più connessi, ossia più
vulnerabili
Le auto connesse di domani
presentano opportunità mai
viste per gli hacker. Si va dal
furto di dati al tentativo di com-
promettere importanti sottosi-
stemi come l’impianto frenan-
te e la chiusura centralizzata
fino al blocco del traffico, inter-
ferendo con le trasmissioni da
veicolo a veicolo e da veicolo
a infrastruttura (V2X).
Secondo una proposta di
legge americana, i principali
messaggi di sicurezza com-
prenderanno dati come la rot-
ta e la velocità del veicolo. Lo
scambio di questo tipo di infor-
mazioni tra i veicoli in fase di
avvicinamento a un incrocio
cieco, ad esempio, potrebbe
aiutare a evitare un elevato
numero di incidenti. D’altro
canto, questo genere di scam-
bio dati solleva questioni rela-
tive alla privacy. Impedire la
raccolta e gli usi impropri dei
dati è fondamentalmente una
problematica di tipo tecnico.
Green Hills Software e la sua
affiliata INTEGRITY Security
Services stanno lavorando
con l’industria dell’autoveico-
lo negli Stati Uniti, oltre che in
Europa e nel resto del mondo,
C
HRISTOPHER
S
MITH
Sviluppi e tendenze
nell’elettronica per auto
Le auto connesse di domani
presentano opportunità mai
viste per gli hacker
CHRISTOPHER
SMITH
,
vice president
marketing
di Green Hills
Software
christopher.
smith@ghs.
com
A
TTUALITÀ